Spid verrà "spento"?

Grazie @GiP , mi sono espresso male, con ‘ufficio pubblico’ volevo riferirmi a un ufficio accessibile fisicamente, per aggirare gli ostacoli e errori che le operazioni online o da remoto stanno chiaramente producendo, a me e a molti altri utenti, come è evidente da molti post che si trovano.
Il mio comune AIRE italiano è convenzionato, quindi SE avessi avuto la CIE l’ultima volta che sono passato in Italia, avrei potuto forse farlo lì, ma chissà, mi sembra che tutto sia sempre sospeso a fili di mille siti, opinioni diverse e eccezioni.
Comunque sì, avevo colto che lo SPID per qualche ragione viene solo fatto da enti terzi, e francamente non lo capisco minimamente. Se lo Stato alla fine deve pagare questa gente, perché non farlo direttamente lui stesso? Gli uffici esistono, i siti esistono, basta farli funzionare. Cosa c’è di così speciale nello SPID perché abbia bisogno delle Poste o di chissà chi altro? Ma questa è solo una domanda retorica ovviamente: assumiamo per ipotei che qualcuno ci abbia pensato e abbia concluso che era meglio così. Però se è così e uno è obbligato a usarlo, allora deve funzionare, non si può pretendere che uno prenda prima una laurea in legge, una in information technology e una in psicologia solo per creare uno stupido codice.
E poi ripeto, la cosa che mi lascia più perplesso è che la CIE di per sé non venga già accreditata come massima forma di identificazione online. In analogia a quello che succede in altri paesi, la CIE col suo PIN in teoria dovrebbe essere lo strumento più potente e certificato che uno ha, quindi per chi ha quella non ci dovrebbero essere procedure strane, SPID ecc. Se no a cosa serve? C’è un post (che ora non riesco a ritrovare) dove si parla dell’INPS: a quanto pare dovrebbe in un prossimo futuro dare accesso via la app CIE ID, che come ho riportato, nel mio caso ha funzionato benissimo. Anche se ancora a gennaio di quest’anno c’erano problemi anche lì…
Commento finale più in generale: non vedo la necessità o l’utilità di fare la difesa di ufficio dello SPID o della CIE o di qualsiasi altra cosa della PA. Se uno Stato vuole fornire servizi digitali utili ai cittadini, benissimo, sarebbe anche ora nel 2023(!). Dopo aver messo sul tavolo una certa serie di soluzioni: accertarsi che l’informazione sia chiara, completa, non contraddittoria dovrebbe essere un pre-requisito; verificare se le soluzioni funzionano bene e se soddisfano le esigenze pratiche della gente dovrebbe essere un passo ovvio; confrontarsi con altre realtà europee per vedere se ci sono possibili miglioramenti non dovrebbe essere un tabù. Sappiamo tutti quanti sbagli si possono fare se ci si ostina a tenere i paraocchi e a credere di vivere sempre nel migliore dei mondi possibili. Imparare un po’ di pragmatismo da altri paesi non farebbe male a nessuno.
[Nota off-topic, visto che viene citato: riguardo alle dichiarazioni dei redditi, sì, le faccio, per via di un appartamento che affitto in Italia, e ho scelto di usufruire di un commercialista (per le dichiarazioni) e di un agente immobiliare (per le stesure e registrazioni dei contratti di affitto), proprio perché non volevo fare errori o passare la vita a indovinare a caso quei maledetti codici e cifre impossibili. Nonostante questo, più volte ho ricevuto multe dall’Agenzia delle Entrate, per mancati adempimenti, perché anche questi professionisti hanno sbagliato in svariate occasioni. Proprio all’inizio di quest’anno ho avuto una sfilza di multe e pazzie infinite per chiudere un vecchio contratto che si era interrotto prima della scadenza ufficiale ma non era stato chiuso… centinaia di euro, pagamento di un anno di registrazione per meno di un mese effettivo di affitto del vecchio inquilino, più uno stress infinito, perché l’AdE continuava a respingere tutte le nostre istanze, e rifiutava qualsiasi procedura online. Alla fine l’agente ha dovuto andare fisicamente da loro… Si può quindi immaginare quanto sia idilliaca e positiva la mia esperienza con la PA italiana e tutto quello che le gira intorno.]

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