Spid verrà "spento"?

e invece avere una identità di backup è molto utile visto che se per un motivo qualsiasi ti si blocca e hai degli adempimenti urgenti da fare …basta farlo pagare all’utente che ha questa esigenza

Nella mia logica, se un cittadino ha un’unica identità digitale (chiamiamolo SPID o in altro modo) rilasciata e gestita solo da articolazioni dello Stato (p.es. ufficio anagrafe comunale e AGID), estromettendo completamente i privati, è minimizzata la problematica di blocco o malfunzionamento e quindi quella di avere la necessità di identità di backup… ciò postula ovviamente che l’infrastruttura sia decente, abbia sufficienti risorse elaborative, banda, regolare manutenzione, ecc…, altrimenti non partiamo neanche…

io sono un pragmatico e ti posso dire che mi è già successo di avere problemi di accesso con una identità digitale e ho risolto con quella di backup…e come dicevo sono disposto anche a pagarla questa seconda identità per sentirmi più tranquillo…visto che per me è uno strumento essenziale di lavoro

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Non vedo la correlazione: un problema può avvenire anche nei sistemi di Google, Amazon, Microsoft o qualsiasi altro big vuoi prendere.

Se ci pensi, anche nel mondo analogico abbiamo più strumenti di identità cartacei a disposizione (CdI/CIE, passaporto, … ed in alcuni contesti la patente e le carte ministeriali).
Io l’ho sempre trovato utile: se mi rubano il portafoglio ho a casa un altro documento che posso usare nell’emergenza.

Nel caso digitale i problemi possono essere analoghi: un malfunzionamento temporaneo del sistema (possibile anche nelle migliori aziende) od un buco di sicurezza che costringe a congelare alcuni account (ad esempio un errore umano od una vulnerabilità non nota).

Capiamoci: qui non stiamo parlando del profilo social che, se non ci posso accedere, non succede niente. Parliamo di identificazione del cittadino, una funzione strategica e delicatissima che richiede avere sempre un pianoB (ed un piano C) se non vuoi bloccare il paese.

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Nulla impedisce di avere due sistemi digitali gestiti dallo Stato e secondo logiche differenti. Con la CIE e la TS funziona cosi’, solo che poi si hanno problemi di altro tipo dato che non sono accettate universalmente, in particolare la TS.
Altre soluzioni potrebbero essere una identita’ Europea gestita direttamente dalle istituzioni comunitarie insieme a una nazionale, legata ai documenti di identita’. Altra soluzione ancora potrebbe essere una sinergia con l’identificazione bancaria. Cioe’ online banking accettato come login per i servizi PA. In alcuni paesi si fa. Funziona anche il contrario, accedere a online banking con la CIE. Anche questo in alcuni paesi lo fanno.

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In tutta sincerità, se al prossimo lotto di tessere CIE si comprassero tessere combo ISO/IEC 7816 e NFC, potremmo sbaraccare TS e SPID senza colpo ferire. Non dico di fare le tessere con spazio per due certificati (authentication e digital signature), quello sarebbe chiedere troppo, giusto il doppio contatto al chip. La decisione (folle) di avere una tessera solo NFC quando sono stati investiti milioni di euro per dare a tutti i cittadini almeno un lettore ISO/IEC 7816 è qualcosa che tuttora non comprendo.

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Peraltro i lettori NFC costano anche di più…

a cosa ti riferisci?
Mi sono perso la distribuzione di lettori di smartcard da parte dello stato?

Mai ricevuto, neanche io.

L’attività di fornitura lettore smartcard è stata fatta a livello regionale (quindi non escludo realtà virtuose e altre che non han fatto nulla) durante il primo ciclo di consegna tessera sanitaria con chip, uno per nucleo familiare. Ad esaurimento di quel lotto hanno smesso di stoccare/riordinare le parti. Se andassi ora negli uffici preposti all’epoca dai comuni sul mio territorio a chiederne uno, penso prenderei pernacchie.