Use case: studio ed comportamento utente sui servizi qualificati

Buongiorno a tutti,
Voglio proporre alla comunità una riflessione ed un caso di studio ed invitare chi vuole a dare il proprio contributo.

“L’analisi del comportamento degli utenti permettere di misurare il successo di un prodotto offerto e di intraprendere le necessarie azioni correttive” è uno dei cardini moderni del governo dei servizi online.

Monitorando quali sono i servizi che sono utilizzati realmente e quali e soprattutto individuare quale porzione di popolazione non utilizza i servizi on line e concentrare gli sforzi di divulgazione competenze e di fornitura di infrastrutture abilitanti (come la banda larga ma non solo!) proprio dove c’è bisogno.

I servizi on line sui quali si può immediatamente operare sono (IMHO) i servizi con accesso spid o con altri strumenti di identificazione a norma CAD (art 64/65 per gli amanti del “codice” :wink: )

Ecco quindi la proposta:

  • Progettare insieme come raccogliere presso il DAF i dati di eventi di accesso ai servizi qualificati unita alla fingerprint (minimale).

  • Tramite DAF (inteso come gruppo di professionalità), analizzare i dati al fine di creare cruscotti utili a monitorare sia l’uso degli strumenti di autenticazione, sia l’utilizzo dei servizi finali

  • Tramite DAF (Inteso come strumento per la trasparenza/opendata) , generare dataset da liberare conteneti informazioni correttamente anonimicizzate e aggregate .

  • tramite questo progetto diffondere la alcuni esempi di cultura del “data drived”:

    • i servizi d’eccellenza (da cui trarre ispirazione) saranno quelli che hanno maggiori accessi sulla corretta fascia di popolazione,
    • quelli su cui è necessario un intervento saranno i servizi senza o con pochi accessi ,
    • i servizi correlati (esempio calcolo isee e richiesta riduzione tasse universitarie o trasporto locale ) saranno indicati come servizi per cui è opportuno operare una semplificazione della UX (eliminare il doppio passaggio calcolo isee c/o INPS -> richiesta della riduzione c/o università o gestore trasporto locale con data entry dell’attestazione isee)
      *…e poi altri ancora…

Che ne pensate?

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Mi sembra un’ottima idea, le amministrazioni con cui lavoriamo hanno raccolto, a partire dal 2010, dati relativi alla presentazione di circa 200.000 pratiche telematiche usando i nostri portali monitorati con Google Analytics. Penso potremmo chiedere loro l’autorizzazione a fornire dati statistici.

cercando di dare un poco di forma alla proposta mi sono chiesto quale fosse l’unità minima di informazione utile e condivisa tra i vari servizi.
La risposta che mi sono dato è “l’evento login”..

Pro:

  • è un evento comune a tutte le tipologie di servizio evoluto (istanza, visura, domanda)
  • porta con sè l’informazione dell’utente
  • fa riferimento solo a servizi qualificati (che sono poi quelli di maggior utilità in quanto profilati sull’utente)
  • non soffre di visioni diverse di tipologia di dominio dei singoli servizi

contro:

  • non entra nel merito del dominio applicativo
    cercando di immaginare le informazioni che descrivono o che possono venire insieme a tale evento ho redatto questa lista:

dati mandatory

  1. codice fiscale da cui estrarre età e genere
  2. identificativo del servizio a cui è stato fatto accesso (propongo la url della home del servizio)
  3. ip da cui ottenere geolocalizzazione
  4. orario di accesso
  5. Tipologia di credenziale di accesso utilizzata (SPID, CNS, CIE, altra )
    5.1 solo per spid:Livello SPID utilizzato IDP utilizzato
    5.2 per “altro”: LOA attribuibile (2: login e password, 3 otp o due fattori, 4 pki su hard token)
  6. fingerprint dello user agent da cui estratte tipologia dispositivo ecc

Da queste info è possibile estrarre qualcosa tipo questi grafi (e molto ancora di più se la base dati contiene un campione ampio a livello nazionale).

Propongo poi (se c’è ancora tempo) a @lilloraffa e a @rasky si valutare se inserire una piccola challenge per sabato e domenica sul tema :wink:

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