Utilizzo di componenti NON open source nei progetti a riuso

Che indicazioni ci sono per mettere a riuso codice che utilizza librerie proprietarie o componenti necessari per il funzionamento che non sono open source e non sono presente su catalogo?

Faccio alcuni esempi:

  1. l’applicazione ha necessità di una libreria per compilare o a runtime che è rilasciata con licenza proprietaria (es: aspose)
  2. l’applicazione gira su una piattaforma proprietaria (es:Oracle)
  3. l’applicazione ha una dipendenza da un componente che non è presente sul catalogo del riuso (es: il componente di gestione degli utenti non è a riuso ma è necessario per il funzionamento dell’applicazione X messa a riuso)
  4. l’applicazione per compilare necessita di un IDE non open source e a pagamento (es: PowerBuilder)

la Valutazione Comparativa (cap. 2.3 delle Linee guida per l’acquisizione e il riuso software per le PA, che a sua volta richiama l’art. 68 del CAD) prevede che la PA, a valle di opportuna indagine di mercato e sul catalogo, possa operare anche all’implementazione di soluzioni “miste” tra software open e proprietario.

Resta comunque l’obbligo di pubblicazione del codice sorgente delle parti sviluppate appositamente su indicazione della PA.

La casistica 4 non credo sia contemplata, ma ad eccezione di Eclipse e Visual Studio Code (che non è propriamente un IDE) sia estendibile a pressoché tutti gli IDE in commercio