Buongiorno, scrivo qua pur sapendo che non è esattamente la sezione adatta al 100%, ma quella che si avvicina di più.
Brevi antefatti
Oggi leggevo e commentavo un articolo di Punto Informatico dal titolo “La app IO è una nassa” nella quale c’è un riferimento ad un articolo della prof.ssa Mucci relativo al Polo delle Notifiche.
Da lì è nata un po’ una discussione, che magari teniamo nei commenti al giornale, sull’opportunità di IO di diventare strumento per la notifica di tasse, cartelle e multe, non qualcosa che il cittadino non vede l’ora di ricevere (falso! ma ne parliamo un’altra volta). Io mi concentrerei su un aspetto del quale vorrei verificare la veridicità e riportare all’attenzione.
Il passo incriminato
In sintesi, un soggetto potrebbe iscriversi al Polo delle Notifiche/Indice nazionale delle PEC, ma non poter mai più variare i dati, o cancellarsi.
Mario Rossi si iscrive volontariamente all’indice nazionale delle Pec.
Chi si iscrive in questo indice è una manna dal cielo per il progetto, dato che sono le uniche persone cui effettivamente il Polo delle notifiche potrà ragionevolmente raggiungere con qualunque comunicazione.
Anche in ragione del regolamento della Privacy, possiamo immaginare che una persona che si iscriva volontariamente ad un indice, possa altrettanto facilmente modificare la sua iscrizione o cancellarla.
D’altro canto, il servizio Pec è erogato da molti fornitori in Italia. Se Mario Rossi decide di abbandonare la Pec di Aruba per passare alla Pec di Irideos, potrà aggiornare il proprio indirizzo nell’indice, giusto? Sbagliato. Nella legge Pisano questa possibilità non c’è: una iscrizione è per sempre.
Sono diversi gli emendamenti presentati al DL semplificazioni, in votazione da oggi alla Camera (prime firme Carabetta e Ceccanti) che prevedono che il cittadino, oltre a poter iscrivere la propria PEC all’indice nazionale possa modificarla o revocarla.
È chiaramente una previsione che auspichiamo. I risvolti, nel caso in cui il testo rimanesse come in origine, sarebbero a discapito del cittadino.
L’argomento
Volevo capire se è noto agli addetti ai lavori questo manifesto errore di progettazione. La possibilità per un soggetto (non è chiaro se anche fisico o solo giuridico, un po’ come in INI-PEC) di iscriversi al servizio senza poter mai variare i dati.
Col rischio che l’Aruba dell’esempio, conoscendo la propria leva di mercato, possa decidere arbitrariamente di decuplicare il prezzo della PEC per la Mario Rossi srls visto che tale PEC deve rimanere attiva per le comunicazioni della PA.
Mi sembra una buona notizia che qualcuno se ne sia accorto con degli emendamenti. Mi sembra gravissimo che non sia stato previsto in primissima battura. Mi sembrerebbe gravissimo se il progetto passasse senza la possibilità di disiscriversi (e tornare alle buste verdi)