Vecchie banche dati

Nell’ottica di redigere un piano di migrazione al cloud, sto prendendo a mano l’elenco dei software per cominciare a ragionarci sopra.
il primo dubbio che mi è venuto è: come comportarsi con le banche dati non più in uso, ma che i colleghi ci chiedono di mantenere per consultare vecchi dati . Mi vengono in mente vecchi protocolli, o software di contabilità che sono stati cambiati, ma i dati non sono stati convertiti e riportati nel nuovo software (operazionia volte costosissime). Cosa si farà di questi ? molti probabilmente non reggerebbero una migrazione al cloud … e comunque economicamente non è di certo conveniente. Cosa si fa ? si lasciano morire insieme al data center ?

Personalmente suggerirei di tenerli vivi.
A me è capitato varie volte di ricevere solleciti di pagamento (prima) e vere e proprie ingiunzioni (poi) da parte di società di recupero crediti per cose risalenti a molti anni prima e regolarmente pagate: Questi soggetti contano sulla irreperibilità dei dati di pagamento per spillare soldi non dovuti.
Altre volte sono arrivati monitoraggi retroattivi riferiti a cose vecchie di lustri…
Altre volte ancora un dipendente che si era dimesso ha richiesto i dati di suoi contributi di decenni prima per la pensione (ora questo non dovrebbe succedere più grazie al cielo)…
E’ un tema delicato. Andrebbe capito se c’è la possibilità quantomeno di trasformarle le banche dati in dati aperti, spesso può bastare anche solo quello.

è molto delicato, ma ci sono anche problemi di sicurezza, perchè magari a causa di questi applicativi si è costretti a mantenere vecchi server pieni di vulnerabilità, isolandoli, però non si è tranquilli. L’idea di trasformarli in dati aperti sarebbe ottima, ma i costi ? le vecchie banche dati spesso non sono documentate e magari non esiste nemmeno più chi le ha pensate.
la migrazione al cloud ci costerà un occhio della testa, a meno che non ci piova in testa qualche goccia del recovery fund…

Benvenuta nel club :slight_smile:
Immagino che tutte le pubbliche amministrazioni abbiano di questi scheletri in sala macchine.

Io sono per migrare i dati nel sistema in uso. Mi sembra la soluzione corretta. Altrimenti non ci si libera piu’ dai vincoli. Costosa e talvolta quasi impossibile, ma e’ l’unica strada.

Tenerli accesi in casa alla fine ti fa concludere che tanto vale tenere tutto (che fai, mantieni una sala server per dei sistemi obsoleti? vero e’ che si sono anche quei due o tre serverini che ancora nessuno ci ha spiegato come eliminare dalla stanza…).

Farli morire e’ sacrilegio (oltre che probabile reato), sarebbe come passare con il lanciafiamme sull’archivio di deposito.

Spostarli sul cloud con qualche artifizio costoso… anche anche… ma esteticamente sgradevole, il cloud diventa semplicemente una sala server messa da un’altra parte collegata all’ente con dei cavi piu’ lunghi, mentre dovrebbe esserci dietro anche un cambio di logiche e tecnologie…

Fortunatamente adesso, almeno nella teoria, c’e’ piu’ sensibilizzazione al tema della migrazione dei dati a fine vita (e, piu’ in generale, sulla conservazione digitale). Nella pratica voglio vedere se questa ritrovata sensibilità si concretizza in qualcosa di efficace…

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sul reato bè… considera che fino a qualche (ormai un bel po’) faceva fede solo il cartaceo. e comunque sappiamo tutti che nelle norme di archiviazione è previsto anche lo scarto. Io è da un bel po’ che mi chiedo a che cosa possa servire tenere la posta elettronica di 20 anni fa … anche in questo caso sarebbe interessante avere delle dritte anche dal punto di vista legale sullo scarto dei dati, oltre che su quello dei documenti.
Anch’io sono per la migrazione sempre e comunque dei dati al nuovo applicativo, ma … altro tema scottante, spesso manca chi fa la validazione di questi dati convertiti, cosa che normalmente deve fare uno specialista del settore. a me è capitato ormai un bel po’ di anni fa di far convertire una banca dati creata con access (un registro delle prtiche edilizie, denominato “librone” :grinning: ) e di farla importare nel nuovo software. ovviamente verificato un po’ qua là alla boia di un giuda e poi pagato tutto. a distanza di molti anni, ancora oggi mi si dice che hanno ancora bisogno del LIBRONE… perchè non è stato importato tutto… ormai non sappiamo più dove metterlo perchè quella versione di access antidiluviana non esiste più…
la tentazione di bruciarglielo il librone ce l’avrei, peccato che non sia di carta…

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Posta elettronica di venti anni, via! Se c’era qualcosa di rilevante andava “protocollato”, il resto sono come telefonate, eteree. Questo se uno sta mantenendo un vecchio sistema di posta solo per consultazione dei messaggi ventennali, se nel sistema in uso ci sono mail di venti anni e l’utente ha posto in casella… che ci stiano

Ovviamente sul lanciafiamme e il reato ho fatto una bieca semplificazione, non conoscendo il contenuto della banca dati. Se i dati conenuti nei bit sono giuridicamente rilevanti (ma cosa non lo e’?!) si possono scartare con gli stessi criteri con cui si scartano quelli di carta (a parte che la soprintendenza archivistica puo’ guardarti storto se glielo chiedi).
Comunque si’, hai pienamente ragione, qualcuno dovrebbe prendere la briga di rispondere a queste domande che tutti si fanno e che si rispondono con mille sfumature diverse.

Io ho migrato tutto già parecchio tempo fa.
Molto dolorose le migrazioni, ma non si possono trascurare i problemi di sicurezza informatica.

Che ne pensate di fare una “virtualizzazione” dei vecchi server (mantenerli pure costa… e se si guastano?) e spostarli su una infrastruttura cloud oppure su un NAS locale dotato di hypervisor e farli salire solo all’occorrenza???

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Certo… in realtà è quello che ho fatto fino ad ora, i guasti fisici di server vecchi sarebbero tremendi non si trovano più i componenti men che meno i drivers… sono praticamente tutti virtualizzati, mi chiedevo in una migrazione al cloud di tutto il data center se bisogna portarseli, ma poi in generale, trattandosi di dati dell’era pre-digitale quindi non soggetti a conservazione a norma, fino a quando ?
probabilmente l’unica soluzione percorribile è quella: tieni una copia della macchina virtuale insieme ai backup e l’accendi all’occorrenza…

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Sono d’accordo. Virtualizzare e’ la soluzione preferibile. Per metterli piu’ al sicuro da virus o altro consiglieri un bell’ hypervisor su linux . Buon lavoro.