Visita vigili per cambio residenza

Salve a tutti.
Io ho fatto la richiesta di cambio residenza il 29/09, che è risultata prima in lavorazione (il 12/10) poi accolta con riserva (il 19/10). I vigili sono venuti oggi per il controllo e hanno trovato il mio compagno, dicendogli che questa era la 2a volta che venivano e che al 3o tentativo avrebbero rifiutato la richiesta.
Io non ho mai ricevuto comunicazione del primo passaggio e i 45 giorni scadono il 03/12 (credo). Possono rifiutare la richiesta senza ripassare? Non dovrebbero chiedere ai vicini? Qualcuno sa dove posso trovare la legge con il regolamento ufficiale sulla questione? Grazie mille

Anche se il buon senso è auspicabile, la logica del sopralluogo della Polizia Locale/Municipale è quella di verificare la dimora abituale del dichiarante e non quella di preavvisare o concordare tempi e modi del passaggio. Se una persona dichiara la residenza in un luogo è ragionevole che sia reperibile in quel luogo, a prescindere dall’assunzione di informazioni ultronee. Se Lei non viene trovata la PL/PM riporterà il fatto all’Ufficiale d’Anagrafe, che adotterà i provvedimenti conseguenti…

ad esempio, perche’ la Polizia Municipale passa in giorni feriali in orario d’ufficio, oppure uno di professione e’ pilota su rotte intercontinentali, o diplomatico, o agente commerciale su paesi esteri, o chirurgo d’emergenza con turni intensivi al Pronto Soccorso o per tanti altri motivi reali, razionali e giustificabili, beh, niente residenza. Anche se nel frattempo ha abbandonato la dimora precedente.
Parlare poi di reperibilita’ fisica nell’era di SPID e PEC mi sembra un tantino contraddittorio.
Chi prende la residenza a Monaco per motivi fiscali anche deve aspettare 45 giorni prima che passino gli agenti locali? E perdere megaintroiti da attivita’ sportive o artistiche?

Purtroppo dipende molto da comune a comune, ho notato. Mi è capitato di chiedere residenza in un altro comune in passato e io non ero neanche in casa, ma si sono accontentati della parola dei miei genitori. Mentre in un altro caso hanno chiamato per prendere un appuntamento.
Chiamando il comune di pertinenza della mia richiesta, mi è stato detto che i 45 giorni di attesa partono dal giorno in cui è stata effettuata la mia richiesta, quindi sarebbero trascorsi da più di un mese e quindi non si spiega la visita della polizia municipale in data di ieri 30/11, visto che per legge c’è l’obbligo di silenzio assenso e devono accettare la mia richiesta obbligatoriamente (parole testuali della persona che ha preso in carico la mia pratica).
Quello che è chiaro è che ci sia molta confusione in materia

La normativa non la faccio io :joy: Gianguido. La legge anagrafica del 1954 e il regolamento anagrafico del 1989 prevedono delle verifiche ad opera della P.L. … si può fare ogni cosa se il legislatore cambia il quadro giuridico, ma per ora è così…

Se fossero decorsi 45 giorni dal ricevimento da parte del Comune della dichiarazione di residenza da Lei presentata si maturerebbe il silenzio-assenso sulla Sua dichiarazione, e verifiche e/o dinieghi successivi non avrebbero effetto.

1 Mi Piace

@Lazlu Non preoccuparti, era piu’ che chiaro. Mi ci scontro da decenni - cambiano le situazioni di vita ma le leggi non vengono aggiornate e creano problemi infiniti, scaricando l’onere della loro osservanza sul malcapitato di turno. Da decenni non esiste o quasi piu’ il posto fisso, l’ideologia imperante ci vuole tutti micro-imprenditori indipendenti, ma il sistema pensionistico pretende ancora >40 anni di lavoro regolare, da dipendente. Ma chi ce l’ha, o puo’ sperare di averlo, tra i giovani?

Ciao Roberta,

a volte può capitare che gli agenti di Polizia possano effettuare il controllo anche più volte e fino a un massimo di tre volte.

Qualora l’agente non ha potuto verificare la residenza per assenza del destinatario, rimette all’ufficio dell’anagrafe, gli atti e dichiara l’assenza.

Su richiesta dell’interessato è possibile richiedere, qualora sussistano giustificati motivi, il riesame della pratica ovvero l’intervento da parte dei vigili.

Qualora, l’intervento dovesse concludersi ulteriormente con esito negativo della richiesta, questi potranno abbandonare la procedura e ritenere nulla l’istanza di cambio residenza a suo tempo avanzata.

Ti consiglio in questo caso di richiedere un appuntamento su richiesta indicando al messo comunale , il giorno e l’ora della tua reperibilità nell’immobile. (per esempio perché la mattina/pomeriggio lavori).

Buona giornata.

Inoltre, faccio presente che questo è un forum dove l’utente cerca un “aiuto” come più volte già ribadito.

Descrivere, menzionare e fare supposizioni su concetti o discipline legislative dove non è parte del discorso, non credo possa aiutare l’utente.

Esistono diversi forum dove potersi sbizzarrire e lasciare i propri giudizi in ambito legislativo.

Il caso di Roberta non richiede un intervento legislativo, bensì di consiglio su come evitare un intervento negativo da parte dei vigili.

Cerchiamo di restare in tema alla discussione presentata.

Esistono dei professionisti che fanno valere i diritti dei cittadini e certo questo non credo sia il posto giusto. Se Roberta ha bisogno di un avvocato per far valere un suo diritto, certo non espone il suo problema su questo forum.

Buona giornata.

In che senso “prende la residenza a Monaco per motivi fiscali”?

Come, in che senso? Nel Principato di Monaco non si pagano tasse quindi conviene registrare la propria residenza li’. Per chi se lo puo’ permettere, ovvio. Megamiliardari e i top artisti e sportivi non hanno problemi, per un normale salariato difficile che funzioni. Io chiedevo solo se chi si trasferisce li’ anche deve aspettare che i vigili monegaschi confermino la residenza. O piuttosto, quando si pagano decine di migliaia di EUR/mese per un appartamento si tratta di una formalita’ non necessaria? Stesso discorso vale per Emirati, Dubai ecc.

1 Mi Piace

Anche se i 45gg sono trascorsi, può aver senso la visita del vigile per l’accertamento: non influisce sulla pratica, che va comunque accettata per scadenza termini; ma qualora l’accertamento sia negativo permette di avviare il (lungo) procedimento per accertare l’irreperibilità.

In realtà gli accertamenti di residenza non sono un funzione propria delle Polizie Municipali. L’ufficiale d’anagrafe può verificare di persona o avvalersi della Polizia municipale o de messo comunale. Ciò che comporterebbe (ma non succede quasi mai) l’emanazione da parte dell’ufficiale d’anagrafe un minimo di direttive per evitare che abbiano accertamenti positivi solo coloro che non lavorano, non viaggiano e non escono di casa. E’ da considerare che la veridicità della residenza è “interesse pubblico” e non è un “premio”.

E’ da considerare comunque che la procedura di ripristino della residenza precedente in caso di accertamento negativo deve essere preceduta da un preavviso di diniego ai sensi della legge l. 142/90 che preveda un termine per presentare o inviare contro deduzioni.