Purtroppo l’egemonia culturale statunitense che subiamo dal Piano Marshall rende impensabile, per moltissime persone, che l’azione politica possa essere mossa da valori ed obiettivi più importanti dell’economia o addirittura dal più gretto interesse economico individuale.
Lo vediamo spesso con le calunnie rivolte agli attivisti di Ultima Generazione ed è successo anche a noi.
Il risultato di questa tendenza diventa un divario comunicativo difficile da colmare, in cui persone in buona fede si lasciano convincere che chi ha una consapevolezza maggiore di alcuni problemi sia sostanzialmente un invasato pericoloso, perché obiettivi diversi dal massimizzare il profitto di qualcuno sono letteralmente impensabili.
Questa interpretazione del nostro progetto deriva appunto da tale egemonia culturale.
Monitora PA è un progetto Politico, non economico.
Sarei certamente felice di vedere le molte aziende che sviluppano e forniscono software libero in Italia liberarsi della concorrenza sleale delle Big Tech, se non altro perché lo sviluppo di software libero diffonde competenze informatiche emancipanti sul territorio in cui avviene.
E più persone sono in grado di controllare pienamente gli agenti cibernetici automatici che li circondano, meno persone saranno disposte ad accettare il controllo altrui su sé stesse e sulle persone che amano o sulle comunità di cui sono membri.
Ma il nostro obiettivo è prettamente politico e culturale.
La ricchezza economica è soggetta a quella che gli economisti chiamano legge dei rendimenti decrescenti: ogni nuova unità di un bene offre al suo possessore un’utilità minore rispetto al precedente.
Ad esempio, se hai un miliardo di euro in banca, un nuovo euro aumenta la tua ricchezza di un miliardesimo, mentre se vivi sotto un ponte e hai un solo euro in tasca, quello stesso euro raddoppia la tua ricchezza.
Il potere conferito dai dati personali, invece, cresce in modo esponenziale: l’efficacia delle manipolazioni cognitivo comportamentali che puoi effettuare su una comunità duplica con ogni nuovo bit che ottieni su tutti i membri della comunità.
Per questo quando qualcuno obietta “cosa state a preoccuparvi di Google Analytics quando i ragazzi stanno tutto il tempo attaccati al cellulare” dimostra di non avere alcuna comprensione del problema.
Ogni nuovo bit raccolto su una persona aumenta la capacità di manipolarla quanto tutti i bit raccolti in precedenza insieme. Quindi, per esempio, più un ragazzo è dipendente, ad esempio, dai servizi di Google, tanto più un nuovo bit informativo, un bit che veicola un’informazione che Google non aveva in precedenza, lo danneggia, menomandone la libertà futura.
Si tratta di un potere immenso, inedito nella storia umana, che non può essere compreso con criteri economici di stampo novecentesco, come le consuete dicotomie fra capitale e lavoro, fra produzione e consumo, pubblico e privato etc…
Ed è contro questo potere invisibile (perché di natura probabilistica) ed incompreso che ci battiamo.
Quanto meno al momento, perché essendo pervasivo e invisibile, costituisce la minaccia maggiore alla democrazia e alla libertà di questa epoca.