App io diventa domicilio digitale

Salve, dopo il servizio firma con io che rende l’app io uno strumento di firma digitale arriva il nuovo servizio send che sostituisce le raccomandate .

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interessante, grazie.

@Lazlu

quesro allarga di parecchi milioni la platea dei fruitori del servizio di domicilio digitale, anche se non sono certo che sia equivalente ad avere una PEC in ricezione.

Comunque molto bene.

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Ammetto che questi aggiornamenti (attuativi di talune disposizioni del CAD risalenti anche a molti anni fa) sono un po’ spiazzanti e per poter entrare nel comune sentire e nella prassi amministrativa dovranno essere: 1) chiarite in modo inoppugnabile nei loro ambiti applicativi, per prevenire (o ridimensionare) spiacevoli irregolarità, invalidità e connesse contestazioni giudiziali sempre in agguato, anche in modo pretestuoso; 2) metabolizzate in modo approfondito sia dagli Uffici pubblici sia dai soggetti privati destinatari, per diventare di normale utilizzo… P.S. devo dire in tutta sincerità che non vedo di buon occhio lato-P.A. il moltiplicarsi di modalità/vettori di notifica di atti, per gli Uffici diventa complicato da gestire unitariamente e con la doverosa tempestività e per il cittadino difficile da seguire (data l’eterogeneità del mezzo e delle abilità tecnologiche del notificando: problemi di accesso, ritardi nell’acquisizione/lettura, difficoltà magari di stampa ecc…). Ma probabilmente si tratta solo di prendere la mano con una nuova abitudine…

ma non è dunque automatico?

iscrivendosi al servizio si va ad appesantire gli obblighi della PA che invia?

pensavo ci fosse un automatismo legato alla PND.

Purtroppo hai molti modi di notificare un atto, accanto a quelli tradizionali (che, ricordo, non sono affatto aboliti). La situazione che si presenta agli Uffici pubblici in questa commistione di possibili strumenti diversi è a prima vista ben poco rassicurante. Il servizio tramite App IO, che credo collegato solo alla PND, salvo errori sembrerebbe in prima battuta un ibrido tra avviso di cortesia (come sms e email) e una notifica vera e propria (e ciò è male, in quanto si presta a incertezza sull’effettivo valore legale e vincolante della presa conoscenza). Quando le normative e le regolamentazioni attuative diventano troppo complesse e confusionarie (un gran minestrone è diventato il quadro delle notifiche/comunicazioni: non aiuta il susseguirsi di linee guida e decreti attuativi) la P.A., che ha ben poco tempo da perdere in quisquiglie, bazzecole e pinzillacchere (cit. Totò) :rofl: , si arrocca ai metodi consolidati, tradizionali e rassicuranti … in tal senso non mi aspetto svolte epocali almeno prima di un anno… P.S. la PND si aggiunge e non sostituisce gli altri mezzi di notifica, quindi gli Enti restano liberi di utilizzare INIPEC/INAD e le raccomandate AG/AR; finché non si dissipano i dubbi temo che nulla cambierà. Per non parlare dell’assurdità in sede di inserzione dell’atto notificando in piattaforma di considerare/articolare il recapito fisico, il domicilio digitale generale, il domicilio digitale speciale, il domicilio digitale di piattaforma … inutile sforzo concettuale “creativo” e soprattutto rischio contenziosi: se non volevano perdere (e far perdere) tempo, in sede di implementazione e progettazione regolatoria avrebbero optato esclusivamente per il domicilio INIPEC/INAD con la possibilità di fornire in deroga in modo vincolante uno e uno solo domicilio digitale alternativo… non fare la caccia al tesoro :sweat_smile: (ma se un soggetto ha un indirizzo INIPEC/INAD valido ed attivo a che pro usare l’intermediazione della piattaforma quando si può fare una notifica diretta ex art. 6 CAD?)

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Poi leggo tutto, ma si tratta di un avviso di cortesia non di IO che diventa domicilio digitale.

E si’, funziona solo tramite SEND (nome nuovo della PND - Piattaforma Notifiche Digitali o PN - Piattaforma notifiche).

Lato ente non ci sono aggravi, se non quello, non banale, di collegarsi in modo efficace con la PND/PN/SEND.

Sempre lato ente, da valutare questo ulteriore balzello di 5 giorni perché la notifica si perfezioni lato destinatario.

Anche qui, date tempo alle amministrazioni di adeguarsi.

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Quindi se capisco bene il ragionamento sistemico mi pare il seguente:

  • chi ha un domicilio digitale usa quello ed è il sistema principe per digitalizzare lo scambio di documenti dalle e collle PA
  • in subordine la APP IO fornisce un servizio simile, per chi non ha (ancora) un domicilio digitale.

Il fatto che ricevere lanotifica su IO blocchi la raccomandata mi pare lo renda più di un mero servizio di cortesia. Ha un suo valore aggiunto e mi pare che di fatto metta SEND in competizione con i fornitori di PEC almeno per la ricezione.

Vedremo se varrà la pena mantenere una PEC a pagamento come privato cittadino.

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Si’ ti conviene mantenere la PEC: sia perche’ la puoi usare in uscita, sia’ perche’ su app IO ti arrivao l’avviso di cortesia solo di cio’ che transita da SEND che e’ uno dei tanti strumenti per notificare in via digitale a disposizione della p.a.

Il messaggio su IO è un messaggio di cortesia nel senso che dal punto di vista della notifica non ha rilevanza.
Al contrario, il messaggio “non di cortesia” recapitato da SEND al tuo domicilio digitale (di piattaforma, speciale o generale, in ordine di tentativo) che ti dice che hai posta da leggere su SEND, quello si’ ha rilievo, perché se anche dopo un tot di giorni (non ricordo quanto) non accedi a SEND e leggi il documento questo si dà per notificato anche lato destinatario.
Idem il messaggio “non di cortesia” recapitato da SEND via raccomandata o busta verde per chi non ha domicilio digitale.
Il messaggio su IO non interrompe termini, non fa nulla, puo’ solo farti venire la voglia di aprire SEND e leggere il documento notificato. E leggere il documento notificato, qualunque sia il motivo che ti ha portato ad aprire SEND, perfeziona la notifica lato destinatario.

Il messaggio su IO, sarebbe da ragionarci, in certe condizioni non fa altro che ritardare di 5 giorni l’avvio di un processo di notifica analogico.
Fai conto che:

  • un ente mi notifica una diffida che mi dice di smettere un’attività entro tot giorni dalla notifica:
  • io non ho domicilio digitale;
  • pero’ ho attivato il messaggio su IO:
  • il messaggio su IO lo ignoro.

Di fatto ho ritardato di 5 giorni la notizia che sto facendo qualcosa di male…

Comunque, la documentazione di PagoPA spa su SEND/PND e’ piuttosto chiara: Piattaforma Notifiche Digitali - Manuale Operativo - Manuale Operativo

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Non so quanto successo reale potrà avere la piattaforma, ma tenendo conto che con la notifica telematica extra-PND già oggi: 1) il perfezionamento della notifica in caso di domicilio digitale IPA, INIPEC, INAD valido, attivo e non saturo è sostanzialmente immediato per mittente e destinatario, e 2) ciò che viene notificato è l’atto vero e proprio (e non un mero avviso di c.d. ricezione in piattaforma), per cui il destinatario non dovrà andare in cerca dell’atto per recuperarlo nei vari modi possibili e prenderne così conoscenza, mi sento di predire che, in tali casi, la PND, specialmente regolamentata e implementata con certi poco comprensibili bizantinismi, non presenti apprezzabile utilità per i pubblici uffici. Discorso diverso si può fare per gestire chi fa di tutto per rendersi irreperibile, chi non ha un domicilio digitale senziente, chi si ritrova con un servizio postale gravemente negligente e poco curato: in tal caso la PND presenta indubbi vantaggi sul fronte della salvezza degli effetti per gli Enti e sulla presunzione di conoscenza legale (ma rilancio sull’utilità dell’obbligo di un D.D. imposto a tutti anche appioppato d’autorità, quantomeno a quelli che hanno un codice fiscale, a prescindere dalla loro collaborazione).

pubblicato oggi questo annuncio ufficiale di lancio:

e la piattaforma:

Quasi quasi vado a Verona a prendere una multa per vedere se funziona​:nerd_face::grimacing:.

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A Milano è già così con un’app dedicata. I Vigili non lasciano neanche più l’avviso sul parabrezza.

Come funzionerebbe in pratica?
(1) se uno proprio non ha apparati digitali, oppure si limita allo smartphone. Difficile leggere un testo legalistico su uno schermo di pochi cm2, l’alternativa sarebbe uno SMS “caro, passa in Tribunale martedi’ mattina alle 10. Ti aspetta il giudice Rossi in aula A123.”
(2) potrebbero presentarsi situazioni per le quali la lettura delle notifiche diventa possibile solo con particolari tecnologie? Ad esempio, un eseguibile .exe. Oppure e’ messo in chiaro che tutti i contenuti devono essere in formati aperti e non dipendenti da dispositivi o software proprietari?
Ad esempio, Aruba non usa il SW del Ministero per leggere la CIE ma ha sviluppato un proprio applicativo .exe Che e’ come dire “No Windows, no entry!”
Resta poi aperta la questione degli skill.

@GiP come te anch’io sono allergico alla pervasività delle app su smartphone, quindi ipotizzerei un’area riservata (ad accesso rigorosamente selettivo) su un portale centrale statale di deposito atti della P.A., con tutte le ridondanze sistemistiche del caso, massima fruibilità indipendentemente da OS e da software, le decorrenze del perfezionamento degli effetti della notifica prefissate in modo differenziato per mittente e destinatario a partire dalla data di inserzione sul portale, le ricevute di stato opponibili e la possibilità per l’utente o suo delegato di accedere all’atto notificato senza ristretti limiti di tempo (cosa quest’ultima che la PND-SEND non fa). Poi possiamo introdurre tutti gli avvisi di cortesia di questo mondo: via SMS, via email, via PEC, via cercapersone, via fax, via piccione viaggiatore … Ma è uno dei desiderata che non si avvereranno mai, temo…

@Lazlu Siamo almeno in due su 60 milioni a vederla cosi’, ma probabilmente - spero - anche di piu’.

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L’accesso è già previsto attraverso un portale dedicato, non è una app. Si può richiedere la notifica su appIO, PEC o email per ricevere un avviso quando viene pubblicato qualcosa.

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Esatto, su app IO ti arrivo solo un
“Ciao Ciccio,
c’e’ posta per te su SEND.
Collegati a SEND con SPID oppure vai alle Poste a farti fare la stampa.”
E poi, immagino, il tastone per accedere a SEND.

Mi sono appena registrato, ha funzionato subito. Ingresso da browser, OTP di verifica per email, ottimo!

Non mi e’ chiaro un aspetto, anche perche’ sento parlare di SEND solo dagli ultimi giorni. Qual e’ la relazione tra SEND e INAD? Con SEND la PEC diventa superflua, almeno per il ricevimento di notifiche? Nelle situazioni nelle quali e’ richiesta una PEC e’ possibile ovviare facendo riferimento a SEND?

SEND consulta (anceh) INAD per trovarti e avvisarti che hai posta da leggere su SEND.

Se accedi a un documento su SEND la notifica si perfeziona, il solo fato che sia li’ ad attenderti non basta. Quindi ci vuole la notifica via PEC (che ti sei obbligato a tenere costantemente sotto controllo).

Qui lo spiegano parecchio meglio: Piattaforma Notifiche Digitali - Manuale Operativo - Manuale Operativo

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@frantheman Grazie moltissimo per il Manuale Operativo.

Da una rapida lettura ho capito quanto segue. Mi sono registrato a SEND con la mia email, ma non ho PEC. Se la PA vuole contattarmi passa l’incombenza a SEND indicando il mio C.F. SEND vede che non ho PEC e mi invia un messaggio di cortesia per email regolare. Ho 5 giorni di tempo per entrare in SEND, con SPID o la CIE, dove indicano come accedere all’originale della notifica, pagando qualcosa. Se entro 5 giorni non reagisco, SEND stampa una raccomandata postale che mi raggiunge per via ordinaria. A quel punto decido come accedere all’atto e pago il dovuto per il servizio.

Se funziona cosi’ mi sembra una soluzione molto ragionevole che tiene conto sia degli aspetti digitali sia di quelli analogici. Nessuna imposizione estrema a fronte di diverse tecnologie complementari - SPID, CIE, PEC, email normale, raccomandata postale.

Si’. In realta’ se entri in SEND non paghi nulla per accedere e prelevare il documento. Nel senso che i 1-2 euro di spese di notifica digitale sono inglobati nell’eventuale pagamento annesso alla notifica (tipo multa).

Tieni anche conto che la p.a. non e’ in alcun modo obbligata a usare SEND che e’ solo uno strumento di notifica ulteriore rispetto a quelli esistenti.
Se invece hai una PEC registrata su INAD li’ avresti piu’ spazio per pretendere di ricevere li’ comunicazioni e notifiche.

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