Aumentare la qualità e il riuso degli Open Data

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Aumentare la qualità e il riuso degli Open Data

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https://carta-dei-principi-tecnologici-del-procurement.readthedocs.io/it/latest/articoli/12.html

su questo aspetto mi preme dire che la PA nel momento in cui si rivolge al mercato per soddisfare fabbisogni con l’ausilio degli strumenti dell’ICT, dovrebbe esplicitare nei capitolati di appalto che ogni applicativo commissionato deve essere obbligatoriamente dotato di Application Programming Interfaces (adeguatamente documentate) necessarie a consentire la pubblicazione automatica dei dati trattati (processati) da quello specifico applicativo gestionale, che la Software house sta andando a realizzare per la specifica PA.
(Ho visto che le API sono trattate nel paragrafo 9. Condividere e riutilizzare dati e tecnologie).
Se c’è la necessità che il database che sottende ad un applicativo gestionale (es. anagrafe) deve essere interoperabile con il database che sottende ad un altro applicativo gestionale (es. tributi) già in uso nella PA, allora questa esigenza deve essere esplicitata palesemente nel capitolato di appalto. Questo per ridurre duplicazione di dati.

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Secondo il mio parere la qualità e il riuso degli Open Data si ottengono imponendo una qualità misurabile e oggettiva sulle basi di dati che alimentano i dati aperti.
I capitolati dovrebbero prevedere la realizzazione di documentazioni accurate relative agli schemi dei dati, adozioni di standard e buone pratiche per la progettazione di basi di dati; infine orientare la progettazione delle basi di dati secondo una logica di integrazione degli archivi eterogenei, favorendo la realizzazione di data warehouse e data mart a supporto di processi di Data Analytics e di alimentazione di flussi di Open Data.