Autofattura TD18

Salve a tutti,
il mio commercialista mi ha mandato una guida per emettere le autofatture TD17, TD18 e TD19 ad integrazione delle fatture estere ricevute dal 1° luglio 2022.
Per quanto riguarda la compilazione dei dati del cliente ha scritto “Devono essere indicati i dati del fornitore nel campo del cliente (come se stessi emettendo una fattura ad un cliente qualsiasi)”
Il problema è che facendo così non viene validata visto che non è possibile usare TD18 indicando la mia P.IVA italiana come fornitore e la P.IVA estera come cliente.
A questo punto ho impostato come CEDENTE il fornitore, COMMITTENTE la mia impresa e SoggettoEmittente=CC e sembra valida.
Riporto l’XML, potete controllare cortesemente se l’impostazione è corretta ?
Ho anche qualche fattura emessa da soggetto estero con rappresentante italiano (P.IVA IT…) emessa in inversione contabile con la dicitura “Inversione contabile - Articolo 194 Direttiva 2006/112/EC”: come dovrei registrarla/integrarla ?

Grazie mille !!

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					<IdPaese>NL</IdPaese>
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					<Denominazione>Arrow eCommerce BV</Denominazione>
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			<Sede>
				<Indirizzo>Maarten de Vriesstraat</Indirizzo>
				<NumeroCivico>2</NumeroCivico>
				<CAP>05975</CAP>
				<Comune>Venlo</Comune>
				<Nazione>NL</Nazione>
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					<IdPaese>IT</IdPaese>
					<IdCodice>0123456789</IdCodice>
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				<Anagrafica>
					<Denominazione>Mia Denominazione</Denominazione>
				</Anagrafica>
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			<Sede>
				<Indirizzo>Via bla bla bla</Indirizzo>
				<NumeroCivico>123</NumeroCivico>
				<CAP>Mio CAP</CAP>
				<Comune>Mio Comune</Comune>
				<Provincia>RM</Provincia>
				<Nazione>IT</Nazione>
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		<SoggettoEmittente>CC</SoggettoEmittente>
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		<DatiGenerali>
			<DatiGeneraliDocumento>
				<TipoDocumento>TD18</TipoDocumento>
				<Divisa>EUR</Divisa>
				<Data>2022-07-08</Data>
				<Numero>FE1234/2022</Numero>
				<ImportoTotaleDocumento>3.84</ImportoTotaleDocumento>
			</DatiGeneraliDocumento>
			<DatiFattureCollegate>
				<IdDocumento>WI01657518</IdDocumento>
				<Data>2022-07-08</Data>
				<NumItem>WI01657518</NumItem>
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		</DatiGenerali>
		<DatiBeniServizi>
			<DettaglioLinee>
				<NumeroLinea>1</NumeroLinea>
				<Descrizione>G3MC-202P DC12 OMRON Relay SSR 14.4V DC-IN 2A 264V AC-OUT 4-Pin SIP</Descrizione>
				<Quantita>1.00</Quantita>
				<PrezzoUnitario>3.15</PrezzoUnitario>
				<PrezzoTotale>3.15</PrezzoTotale>
				<AliquotaIVA>22.00</AliquotaIVA>
			</DettaglioLinee>
			<DettaglioLinee>
				<NumeroLinea>2</NumeroLinea>
				<Descrizione>Express Worldwide - DDP</Descrizione>
				<Quantita>1.00</Quantita>
				<PrezzoUnitario>0.00</PrezzoUnitario>
				<PrezzoTotale>0.00</PrezzoTotale>
				<AliquotaIVA>22.00</AliquotaIVA>
			</DettaglioLinee>
			<DettaglioLinee>
				<NumeroLinea>3</NumeroLinea>
				<Descrizione>Fee for Handling</Descrizione>
				<Quantita>1.00</Quantita>
				<PrezzoUnitario>0.00</PrezzoUnitario>
				<PrezzoTotale>0.00</PrezzoTotale>
				<AliquotaIVA>22.00</AliquotaIVA>
			</DettaglioLinee>
			<DatiRiepilogo>
				<AliquotaIVA>22.00</AliquotaIVA>
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				<Imposta>0.69</Imposta>
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Ciao.
E’ corretto quello che hai fatto, ovvero il Fornitore nel CedentePrestatore e tu nel CessionarioCommittente; non è necessario indicare SoggettoEmittente = CC.

Ci sono poi un po’ di altre considerazioni da fare; ti giro tutta l’email di spiegazione che mi ha mandato il mio commercialista (c’è anche indicato il caso di con la dicitura “Inversione contabile - Articolo 194”):

Le causali che indichi (in verità nella domanda che gli facevo chiedevo delucidazioni sui tipi documento TD17, TD18, TD19 e TD16, ndr. ) sono quelle da utilizzare, tranne l’ultima (TD16) che riguarda casi che non credo tu avrai mai e sono verso fornitori italiani ma con applicazione del reverse charge/integrazione (per spese di pulizia, cessione oro, rottami, subappalto nel settore edile, lavori di completamento di edifici o impianti di edifici).

In tutti i casi bisogna emettere una fattura, con l’apposita tipologia (TD17-18-19) indicando nel campo fornitore i dati del fornitore: nome, indirizzo, paese. Se è un fornitore UE va indicata la sua partita iva estera (ad esempio DE1234567), se invece è un extra ue, basta indicare il paese della sede e poi tutti zeri (ad esempio per gli USA: US000000000, infatti quasi sempre i paesi extra ue non hanno partita iva. Se però per caso è indicato allora metti quello indicato (è il caso ad esempio dell’inghilterra).

Attenzione però perché abbiamo il caso, non raro anzi frequente, del fornitore con rappresentanza fiscale in un paese che non è quello della sua sede. E ci sono vari casi.
Ad esempio un fornitore estero con partita iva italiana. Se la merce fosse già in italia avrebbe emesso fattura elettronica con iva e il problema non si pone. Se non lo fa ed emette quindi fattura senza iva è perché la merce arriva da un paese estero. Se è un paese UE va integrata, se è un paese extra ue va fatta autofattura. E nell’anagrafica del fornitore nel campo partita iva non va indicata la partita iva italiana (la fattura verrebbe scartata dal sistema) ma quella estera UE se UE o quella extra UE come detto sopra (ad esempio per il cinese CN00000000).

Vedendo molte fatture ho notato che (per fortuna) gli acquisti su Amazon hanno più o meno uno standard e dove indicano in basso la dicitura "inversione contabile - articolo 194 direttiva 2006/112/EC allora siamo di fronte a merce che arriva fuori UE (quindi va fatta autofattura). Invece quando è indicato “fattura di acquisto intracomunitaria” allora è un intra con integrazione. A parte questo, controllando bene la fattura e i dati del fornitore in genere si riesce a capire la situazione. Va solo fatto con un po’ di attenzione.

Passando al corpo della fattura bisogna prima indicare sempre i riferimenti della fattura originale ricevuta ad esempio:
Integrazione (o autofattura) fattura ricevuta numero 45 del 04/07/22
Poi bisogna indicare la tipologia e descrizione del bene o servizio acquistato così come indicato nella fattura originale, la quantità, il prezzo unitario e l’aliquota. Il totale sarà il totale fattura + l’iva ovviamente.

Per quanto riguarda la causale (o più precisamente il tipo documento, ndr.): per i servizi (quindi tutti i beni immateriali) usare sempre il TD17 sia che sia UE o extra-UE, la differenza la fa nella dicitura della fattura come dicevo sopra (autofattura o integrazione) e nella compilazione dell’anagrafica del fornitore.

Per i beni, usa il TD18 se il fornitore ha sede in una paese UE (e se la merce arriva da li… può esserci anche il fonitore extra ue con rappresentanza in un paese UE che non sia l’italia e quindi qui siamo nel caso sotto…). dicitura integrazione.

TD19 per acquisto beni extra-ue, tranne il caso in cui la merce sia arrivata con bolla doganale. Ma per gli acquisti di piccolo importo che fai tu non credo avrai mai il caso. Si tratta di autofattura.

Ultima cosa che dimenticavo: le auto fatture e le integrazioni dovranno avere una numerazione a parte, quindi in pratica per ogni tipologia di TD bisognerà usare una numerazione propria (ad esempio per i TD17 la prima sarà 1A -o qualunque altro suffissò) eccetera) in modo da tenerle distinte dalle altre fatture “normali”.

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Ma se in una fattura che ricevo ho sia beni che servizi,come la trasmetto?

In base al valore che prevale, tra bene e servizi

Salve a tutti, il mio commercialista è un po’ avaro nel fornire spiegazioni; da quanto ho capito dalle poche (scarnissime) informazioni che mi ha dato e da quanto ho trovato in rete, nel momento in cui effettuo un acquisto su Amazon e mi arriva una fattura estera UE senza iva esposta, dal 1/7/22 è sufficiente effettuare la sola operazione di autofatturazione che mi sembra un’operazione abbastanza semplice senza bisogno di pagare ogni volta il commercialista.
Ho però un paio di domande da porvi:

  1. la fattura cartacea (pdf) che arriva dall’estero, va comunque registrata ?
  2. va allegata all’autofattura ?
    Grazie mille in anticipo

Contabilmente non è cambiato nulla, si esegue la doppia registrazione nel registro iva acquisti e nel registro iva vendite della fattura estera, non vi è invece obbligo di allegare la fattura cartacea all’autofattura trasmessa

quindi anche la fattura cartacea va registrata… quindi un’operazione che effettua il commercialista. Io utilizzo Aruba per emettere e ricevere fatture elettroniche, null’altro…

certamente, la gestione contabile della fattura estera in reverse charge è ovviamente di competenza di noi commercialisti, tu invece puoi gestire autonomamente l’emissione dei documenti TD18, anche per risparmiare legittimamente il costo dell’adempimento, l’importante è che tu e il tuo commercialista vi coordiniate per evitare possibili duplicazioni

quindi, chiedo scusa per l’ignoranza, l’inversione contabile è sempre da fare: pensavo che con l’autofattura si sistemasse tutto visto che con questa regolo l’iva…

Il documento TD18 assolve a due obblighi:

  1. comunicazione dei dati relativi alle fatture ricevute per acquisti intracomunitari a partire dal 01/07/2022 (sostituisce l’esterometro per tali acquisti).
  2. consente di adempiere all’obbligo di integrazione della fattura intracomunitaria, quindi sul documento cartaceo non dovrai più indicare l’Iva a seconda dell’aliquota di riferimento o l’eventuale norma di esenzione.

Quindi il documento TD18 trasmesso al SDI alimenta i registri Iva precompilati elaborati dall’AdE.

Altra cosa è l’aspetto contabile, la fattura di acquisto intracomunitaria deve ovviamente essere rilevata in contabilità e la registrazione segue le regole di sempre che ti ho indicato .

Grazie mille, molto chiaro. A questo punto ho gli elementi per chiedere al mio commercialista cosa mi addebita per la sola registrazione della fattura di acquisto intracomunitaria, in quanto una autofattura mi sento in grado di poterla fare…

Riguardo al trattamento contabile della fattura intracomunitaria ti ho risposto genericamente, ovvero considerando l’ipotesi di un soggetto in contabilità semplificata o ordinaria, se invece sei in regime fiscale forfetario la situazione in merito all’Iva cambia, ma questo il tuo commercialista lo sa

Corretto: regime ordinario

E allora consentimi, cosa vuoi che ti addebiti per la registrazione della fattura intracomunitaria, non si tratta di un adempimento straordinario, rientra nella tenuta della contabilità.
Diverso è invece il discorso dell’emissione dell’autofattura perché è un’incombenza aggiuntiva, quindi occupandotene tu risparmi il relativo costo che potrebbe addebitarti.
Saluti, Gianni.

Grazie del parere! Effettivamente, con quello che pago a trimestre, mi aspetto che non mi addebiti nulla anche perché non stiamo parlando di decine di acquisti al mese, ma di acquisti abbastanza sporadici!

Buongiorno, io non riesco a capire come fare le autofatture provenienti da Amazon con inversione contabile 194 - Indirizzo Cina e P.I. Italiana. TD18 viene scartata, TD17 sono servizi e invece questi sono beni. Come devo fare? Ho chiesto sia al commercialista che a l’agenzia ma nessuno mi sa rispondere. Ho provato anche ad inserire OOe 11 volte 9 ma sempre scartata ma senza alcuna motivazione o comunicazione. Grazie anticipatamente.

E’ corretto valorizzare la partita iva con OO99999999999, ma il documento da emettere è il TD19

Grazie mille veramente!!!

Il regime sempre ordinario?

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