Autofattura TD19

Ho letto tutti i post riguardanti la nuove modalità di Autofattura TD16,TD17,TD18,TD19,TD20 e vorrei chiedervi un parere riguardo al caso che mi è capitato che dovrei risolvere emettendo una autofattura TD19 (credo) , si tratta di un acquisto da me effettuato dove il fornitore è cinese ma il deposito merci è in Italia e il fornitore stesso mi invia fattura cartacea con partita iva italiana senza il suo codice fiscale, esente iva e con dicitura in calce: Inversione contabile - Articolo 194 Direttiva 2006/112/EC. Il fatto è che se emetto autofattura TD19 secondo le modalità che vengono elencate anche in questo forum il sistema di controllo non la accetta perché mettendo la partita iva italiana, anche se inserisco correttamente la provenienza straniera del fornitore, vengo informato che la TD19 non è prevista per Cedente e committente Italiani, allora per superare questo controllo devo sostituire la sigla IT della sua partita iva con il codice della sua Nazione (CN) è corretto ?

Ciao,

onestamente non saprei…questi benedetti TD nuovi stanno facendo impazzire un po’ tutti…ma per risolvere la situazione non conviene che, al posto che inviarla a SdI con TD19 (se di TD19 si tratta e comunque finchè questi TD non diventeranno obbligatori) , lei integri manualmente la fattura extra SDI e comunichi i dati dell’operazione ricevuta dal fornitore estero, integrati con quelli dell’imposta, tramite l’esterometro?

Non farei troppe supposizioni sui TD nuovi perché le cose sono cambiate molte volte…per ora, secondo me, conviene fare alla vecchia maniera e confido nel fatto che, quando diventeràanno obbligatori, le cose saranno più sedimentate e certe, che ne pensa?

Intanto Ti ringrazio per la risposta, credo che temi come questo nei prossimi mesi avranno molti interrogativi da risolvere, comunque ho consultato la mia commercialista che mi stava inserendo l’esterometro e per questo tipo di documenti (art.194) ha detto che dobbiamo generare una autofattura tipo TD19 anche se alcuni dati non sono comprensibili a logica, Io ho fatto come mi ha detto e il documento ho verificato è stato dal SDI inserito in automatico nell’esterometro e mi è stato riconsegnato sempre dall’SDI tra le fatture ricevute (A proposito ho interpellato anche l’agenzia delle entrate che, pur confermando l’emissione dell’autofattura TD19 non mi ha saputo dare i ragguagli richiesti alle mie obiezioni)

hum…ma scusa se l’hai inviata con esterometro, perché devi emettere un’autofattura e mandarla a SdI? L’agenzia delle entrate in un suo manuale dice proprio quello che ti ho riportato io…domani mattina in ufficio cerco il manuale e te lo mando…

No non l’ho inviata con esterometro, ho fatto una autofattura tipo TD19 poi ho controllato che lo SDI me l’ha inserita in automatico nelle trasfrontaliere

Ciao,
ecco la giuda di cui ti parlavo, scusa il ritardo. A pagina 12 trovi quanto ti dicevo sulle TD19.
Spero di poterti essere d’aiuto!

[www.agenziaentrate.gov.it%2Fportale%2Fdocuments%2F20143%2F2931841%2FGuida_compilazione-FE_23%2B11%2B20.pdf&usg=AOvVaw0B4Kxyz23lntzHcTDT3cmS)

ho fatto un po’ di macello con l’allegato…spero che tu riesca a vederlo :laughing: :laughing:

No non riesco a vedere l’allegato ma credo sia quello che è presente anche su questo forum dove spiega quando vanno usati e quale tipo di autofatture usare in base ai casi specifici, il problema è però che non hanno previsto il caso che mi è capitato (che poi è più di uno) inoltre, secondo me, c’è un errore non so quanto voluto sul controllo della nazionalità del fornitore che viene eseguito sulle prime due lettere che precedono la partita iva e non sul campo nazione pure previsto nel tracciato xml quindi un fornitore straniero che però ha partita iva italiana al controllo SDI risulta italiano e a me è toccato cambiare appunto quelle due prime lettere della partita iva italiana e metterci la sigla della nazione del fornitore, in quel modo sono riuscito a inviare senza nessun errore i documenti TD19 e a farmeli recapitare correttamente dallo SDI stesso tra la fatture in arrivo. Se si dovessero verificare delle novita in proposito sarei sicuramente lieto di divulgarle in questo forum

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Grazie Daniele!

sì sì se hai specifiche nuove faccele sapere, grazie :slight_smile:

Ripensandoci, però, proporrei una cosa…magari funziona: dato che forzatura di mettere CN al posto di IT e poi la partita IVA italiana mi sembra un po’ “bruttina”, non sarebbe anche logico mettere il paese del cedente CN e nel campo partita iva compilare con la ragione sociale come si fa per esterometro?
Tanto SdI se vede paese CN se ne frega altamente dei numeri che metti nel campo partita iva…
una cosa del genere, molto schematica:

dati cedente: paese CN, partita iva “aziendacinesechemihafattofatturacartacea”
dati cessionario paese IT, partita IVA la tua.

Con esterometro funziona così: se non c’è la partita IVA viene fornzata la ragione sociale nel campo partitaIVA del file xml…

che ne dici?

non credo che nella fattura elettronica, campo partita iva si possa mettere la ragione del cedente che
tra l’altro è già presente nelle generalità del fornitore, concordo con te che mettere CN al posto di IT è un pò bruttino ma anche a metterci la ragione del fornitore, che tra l’altro è già presente, non credo sia il massimo, in una mia interrogazione all’agenzia delle entrate la risposta é stata che bisognava contattare il fornitore cinese e farsi mandare la sua partita iva del proprio paese, ma che succede se non si riesce a contattare , oppure se non ci risponde, oppure se non ha partita iva nel proprio paese, cioè a tutti questi casi non c’è risposta allora uno improvvisa in attesa di nuove informazioni

se ti può tornare utile, nella guida alla fatturazione (del 07/07/2021) con i nuovi documenti compare nelle note questa dicitura

Si ricorda che qualora il C/P emetta una fattura riportante la partita IVA italiana aperta tramite un rappresentante fiscale o identificazione diretta ai sensi dell’art. 35-ter del d.P.R. n. 633/72, il documento emesso non avrà rilevanza ai fini IVA (risoluzione n. 89/E del 25 agosto 2010).
Pertanto, qualora il C/P sia extra-UE, il C/C deve trasmettere un TD19 avente valore di autofattura indicando l’identificativo estero del C/P;
qualora invece il C/P sia residente in un paese UE, il C/C deve trasmettere un TD19 avente valore di integrazione della fattura emessa tramite la posizione IVA estera avente rilevanza ai fini IVA indicando l’identificativo estero del C/P.

Se non ho capito male dice che se il fornitore è extra UE (cinese) ma che si appoggia alla partita iva italiana, i dati da indicare nel C/P sono quelli del fornitore cinese e non della partita iva italiana.

Ti ringrazio e sicuramente queste informazioni mi tornano molto utili pero il problema che mi rimane da risolvere in base a quello che scrivi, siccome nel mio caso il fornitore è cinese ma la partita iva è italiana, Io inserisco questi dati in mio possesso nel documento Td19 e il controllo mi genera un errore perché mi dice che il tipo di documento TD19 non può essere emesso con una partita iva italiana e nel documento c’è solo quel riferimento fiscale, ti allego un esempio

l’unica cosa che posso fare al momento è togliere le prime due lettere IT dalla partita iva del fornitore e sostituirle con quelle della sua nazione CN in questo modo il documento passa ma sicuramente è una anomalia

Sinceramente trovo difficoltosa la lingua burocratica ma da quanto interpreto dalla dicitura della guida

Si ricorda che qualora il C/P emetta una fattura riportante la partita IVA italiana aperta tramite un rappresentante fiscale o identificazione diretta ai sensi dell’art. 35-ter del d.P.R. n. 633/72 , il documento emesso non avrà rilevanza ai fini IVA (risoluzione n. 89/E del 25 agosto 2010).
Pertanto, qualora il C/P sia extra-UE, il C/C deve trasmettere un TD19 avente valore di autofattura indicando l’identificativo estero del C/P;

Penso che il tutto dipenda da dove arriva la partita iva italiana.

Identificazione diretta non credo perché da quanto ho letto, è possibile solo per gli stati europei e la Norvegia ( GB non si sa per via della brexit)

quindi rimane:

  • Stabile organizzazione
  • Rappresentante fiscale.

Se è un rappresentante fiscale devi indicare l’identificativo estero del C/P. quindi presumo vada inserita la partita iva originale (cinese) del fornitore che non avrai e quindi 99999999999

Se è una stabile organizzazione, presumo che la vendita sia riconosciuta come effettuata dall’azienda italiana e quindi la nazione non sarà più CN ma IT

Io non sono commercialista ma forse queste riflessioni ti possono aiutare.

ti ringrazio ho inoltrato una fattura adesso seguendo le tue indicazioni ed è passata senza errori bisogna pero indicare il codice 99999999999 sia nel codice fiscale che nella partita iva credo che sia più giusto cosi che inserire la partita iva italiana riportata in fattura con il codice paese CN

buongiorno, quindi in ultima analisi, vanno bene 11 nove e il problema è risolto?
oppure ci sono nuove direttive? grazie