Autofatture TD17 e TD18

Buongiorno a tutti, ho inviato un’autofattura TD17 e un’Autofattura TD18 il 26/10.
Ad oggi non ho avuto nessun riscontro da SDI.
Tra l’altro una delle due è priva di comune quindi dovrebbe essere scartata.
Qualcuno di voi ha provato ad inviare questi documenti?
Grazie

io ho inviato una fattura TD19 settimana scorsa e ha funzionato regolarmente, nel senso che è stata trasmessa e nel breve mi è tornata indietro.

Grazie, allora controllo il mio invio…

Io ho inviato svariate TD17 per evitare l’esterometro a fine mese.
La fattura mi torna indietro così:

Nel campo cedente/prestatore metti i dati del venditore e nel campo cessionario/committente metti i dati tuoi, compreso il Codice Destinatario/PEC tuoi, dove poi ti arriverà l’autofattura che ti stai creando. Immagino che già così tu abbia fatto.

Ovviamente essendo un’autofattura integrativa per acquisto beni/servizi da estero, devi integrare l’IVA, quindi senza mettere la natura reverse charge, ma applicare l’aliquota vigente in Italia per quel prodotto servizio.

Per esempio se acquisti dei mobili dall’estero, nella TD18 (acquisto beni intracomunitari) inserisci le stesse voci riportate sulla fattura PDF che ti ha mandato il venditore, integrando con l’IVA al 22% (i mobili in Italia stanno al 22%).

Se invece ti fattura Stripe (fornitore servizi di pagamento irlandese), nella TD17 (acquisto servizi estero) inserisci le stesse voci riportate sulla fattura PDF che ti ha mandato Stripe, integrando l’IVA al 0% perché le commissioni per la fornitura di servizio di pagamento in Italia sono esenti IVA (Articolo 10, comma 1, D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633)

Ti consiglio inoltre di allegare il PDF della fattura originale nel tracciato TD17/TD18, così si salva nell’autofattura elettronica e va in conservazione sostitutiva. Riesci così a dematerializzare tutto ed archiviare in un unico file XML sia la fattura PDF che l’autofattura integrativa.

1 Mi Piace

Ciao, quindi da questa tua frase deduco che per TD16,17,18,19 il codice destinatario sarà il proprio… giusto?

Nel campo cedente/prestatore metti i dati del venditore e nel campo cessionario/committente metti i dati tuoi, compreso il Codice Destinatario/PEC tuoi, dove poi ti arriverà l’autofattura che ti stai creando. Immagino che già così tu abbia fatto.

1 Mi Piace

Esattamente, proprio così. L’autofattura o integrazione in questo caso ti torna indietro tramite SdI come una normalissima fattura elettronica e così hai di fatto dematerializzato quello che prima facevi in formato analogico, potendo così mettere ora tutto in conservazione sostitutiva.

In tutti i casi trattasi di autofattura, ed il TD17/TD18 in particolare vanno a sostituire l’esterometro. Infatti, se vai a vedere nel cassetto fiscale, proprio l’esterometro nel dettaglio andava a creare una sorta di fattura elettronica che veniva depositata nella sezione:
Fatture elettroniche e altri dati IVA > Dati fatture transfrontaliere > Dati fatture ricevute

Adesso con i nuovi TD avrà questo aspetto:

Fatto tutto come hai detto, le autofatture sono presenti nel cassetto fiscale (inizialmente non erano proprio state inviate a sdi per un errore interno).
Aggiungo a quanto hai detto che:
1- nell’xml ho indicato anche il tag:CC
2- nel cassetto fiscale i documenti TD17e TD18 si trovano tra le “fatture transfrontaliere ricevute” con “tipo documento”: vuoto e “Stato”:Emessa
3- nel cassetto fiscale i documenti TD16 si trovano tra le “fatture ricevute” con “tipo documento”: vuoto

1 Mi Piace

Ottima notizia :ok_hand:
Giusto, hai fatto benissimo ad inserire il tag CC, dato sei tu (Cessionario/Committente) che fai la trasmissione.

Sul “tipo documento” vuoto immagino che, essendo questo tracciato una novità, SOGEI ancora non abbia adeguato il portale per visualizzare correttamente il tipo di fattura.

Ma credo, anzi spero :sweat_smile:, che prima o poi dovranno sistemare. Dovrebbe uscire qualcosa come usciva con l’esterometro “Fattura intracomunitaria beni/servizi”, almeno per gli acquisti intra-ue, perché per quelli extra-ue usciva scritto “Fattura”.

Scusa, una domanda: come regime fiscale del cedente hai messo RF01 ?
Grazie
Nicola

Indico il regime fiscale dell’azienda che emette l’autofattura, di solito è RF01 ma potrebbe essere diverso es. RF02, RF07 ecc.

Ricordo che il tag “RegimeFiscale” fa parte del tag “CedentePrestatore”, pertanto è quello del fornitore, che essendo estero, ha poco senso. Per ora ho impostato a “RF18” (altro).

Scusate, mi sono espresso male. Nel caso di TD17/TD18 (quindi estere) che tipo di “RegimeFiscale” indicate ? (Neapolis inserisce RF18, che io condivido, qualcuno inserisce altro codice ?)

Nel caso di estere io metto RF01, ma è ininfluente, anche RF18 va benissimo. Certo non mettiamo regime dei minimi, forfettario etc., non credo sia necessaria una motivazione :joy:

Comunque questo campo non cambia nulla ai fini fiscali e contabili nostri né del fornitore, è solo un’informazione inutile, specie nel caso della TD17/18 che serve solo ad integrare l’IVA. Sia che il fornitore straniero, al paese suo, sia in regime dei minimi, forfettario, o quant’altro, noi vogliamo solo e soltanto integrare l’IVA e non ci importa molto del regime fiscale del fornitore.

Ovviamente, se utilizzassi la TD16 per integrazione reverse charge interno, inserirei il regime fiscale del fornitore, ma solo per correttezza.

Ve la butto lì, vogliamo essere in regola con il fisco, ebbene non esistono sanzioni in caso di inserimento errato per questi dati. E’ diciamo così solo un dato “anagrafico” del fornitore.

I dati fondamentali sono Partita IVA e/o Codice Fiscale del cedente/prestatore e del cessionario/committente, numero e data fattura, trasmissione entro 12 gg. dalla data della fattura, descrizione della natura dei beni, imponibile, aliquota iva ed eventuali riferimenti normativi. Il resto è solo un in più.

C’è poi chi ancora mi invia le fatture elettroniche con scritto pagamento Contanti quando io pago con Carta di Pagamento, oppure Assegno e pago con Bonifico. E parlo anche di grandi fornitori :sweat_smile:

Buonasera a tutti! Un chiarimento, fino al 01/10/2020 procedevate all’invio tramite esterometro sia della fattura reverse ricevuta che la fattura integrativa/autofattura?
Esempio, acquisto un servizio da fornitore cee, inviavo nella comunicazione dati fatture:

  • sia la fattura reverse d’acquisto che la fattura integrativa?
    -o solo la fattura ricevuta?

Se ho ben capito, la possibilità di inviare a SdI le autofatture/integrazioni, evita solamente l’inclusione nell’esterometro delle stesse, ma questo non cambia che ad oggi dovrò continuare a fare l’esterometro per le fatture cee ricevute. Poi nel 2022 cambierà tutto pare, ma ad oggi e anche a gennaio 2021 sembra che si proceda così.
Grazie per i chiarimenti.

A me risulta che con l’esterometro bisogna inviare la comunicazione dati fattura una volta soltanto, integrando al contempo la fattura ricevuta in reverse con l’aliquota IVA vigente in Italia e inserendo la natura “Inversione Contabile (Reverse Charge)” nell’apposito campo. Vedi l’immagine in basso.

L’autofattura elettronica fa la stessa cosa, è una comunicazione fattura di acquisto intracomunitaria beni/servizi che va a finire poi nella stessa sezione “Dati fatture transfrontaliere ricevute”.
Se accedi al cassetto fiscale e selezioni la P.IVA, torna qui e clicca su questo link, così la hai presente.
https://ivaservizi.agenziaentrate.gov.it/cons/cons-web/?v=1605913207509#/transfrontaliere/ricevute

Tu invece con l’esterometro da quel che ho capito inviavi sia la fattura reverse, quindi al 0%, che la fattura integrata con l’aliquota nostra. Un duplicato praticamente, giusto?

l’integrazione nell’esterometro non ci va … (concordo con te…)

Buongiorno, io inviavo in esterometro solo la fattura integrata dell’iva.
Quindi secondo te, adesso la invio a SdI e non più in esterometro, giusto?

Perchè da quel che ho letto sembra che la fattura cee “originale” e senza iva, sia beni che servizi debba andare in esterometro, ma non credo abbia senso, anche perchè io registro la fattura direttamente integrata dell’iva, la fattura ricevuta senza iva neanche la immetto nel software.

Esattamente, con l’esterometro inviavi la fattura integrata dell’IVA e poi dovevi conservare l’esemplare in formato cartaceo.

Adesso, se la invii con il nuovo tracciato della fattura elettronica:

  • la fattura che prima integravi a penna, la puoi allegare così com’è all’elettronica che vai a creare
  • riporti gli stessi dati, quindi integri l’IVA
  • come cedente/prestatore metti i dati del fornitore che ti ha mandato la fattura
  • come cessionario/committente metti i tuoi dati e il tuo codice destinatario o PEC.
  • numero fattura e data, metti gli stessi dati riportati sulla fattura originale

La fattura ti arriverà tramite SDI, oltre a memorizzarsi poi nel cassetto fiscale.

Avrai così fatto la stessa identica cosa dell’esterometro, con la piccola differenza, vantaggiosa, che la fattura si è conservata elettronicamente con tutti i dati su riportati e potrai cestinare il cartaceo.
Avrai così tutto in conservazione sostitutiva e sempre accessibile.

In estrema sintesi:
sembrerebbe dalla nuova guida ADE di oggi, che si possa decidere se inviare il documento di integrazione, oppure continuare ad inviare lo spesometro (ora esterometro) con le solite modalità.

Guida ADE
ADE 23 Nov 2020

Nella parte iniziale della guida, di fianco a TD10 e TD11 segnano solamente “esterometro” per questo i miei dubbi dei giorni scorsi… che ancora ho :joy: