Certificati online da ANPR

aggiungo:

ma una volta attivata la piattaforma cloud con le varie sicurezze di cui sta partendo la gara, i sostemi locali verranno dismessi?

da un lato ANPR è un DB e i comuni hanno bisogno di un front-end per interagirci.
Vero che esiste una web-app, ma con funzioni decisamente limitate, e l’anagrafe della popolazione residente è uno dei due o tre cuori pulsanti del sistema informativo comunale…

Sulla parte di allineamento fra ANPR e APR comunale, in teoria dovrebbe essere tutto sincrono, almeno per le operazioni fatte dal comune su l’uno o l’altro sistema. Poi, errori implementativi ci stanno…

2 Mi Piace

Buongiorno Alessio,
Confermo che esiste un difetto di procedura se passiamo ad una chat privata o anche telefonicamente posso dare maggiori dettagli che in un forum pubblico non e’ opportuno fornire.
Saluti

ma un front-end di un DB potrebbe (per me dovrebbe) consistere in un mero strumento per fare query e scritture sul DB. Non c’è bisogno di avere copie locali e routine di allineamento.

2 Mi Piace

questo è stato il grande dilemma iniziale di ANPR… cioè: abbandonare gli applicativi degli 8000 comuni e passare alla webapp… oppure lasciare ad ogni comune la scelta dell’applicativo e poi fare mille accrocchi per mantenere il tutto allineato all’unica banca dati che fa fede, ossia quella di ANPR??

indovina quale strada è stata scelta…

Immagina una banca, con migliaia di sportelli sparsi per il terrorio… dove ogni direttore di filiale può scegliere il suo applicativo per gestire i correntisti… non riesci ad immaginarlo vero? :innocent:

per la fase eroica di costruzione dell’ANPR lo posso anche capire, con le millemila resistenze tipiche di un sistema fondamentalmente analogico esistente e grosso modo funzionante da tempo.

Ma una volta creata la base di dati (ora), ripulitala e testatala con qualche funzione più sfidante, a un certo punto li potremo dismettere i sistemi locali no? per mille ragioni, incluse quelle di pulizia ed eleganza del sistema.

Non sarà la migrazione dei dati al cloud nazionale il momento topico?

Secondo me vi dimenticate che ci sono zone d’Italia dove internet viaggia a velocità da lumaca. Fino a quando la velocità non sarà accettabile in ognuno degli 8000 comuni non si può pensare di abolire le copie locali, se non bloccando il lavoro degli enti locali più sfortunati.
Inoltre come è stato ribadito più volte, l’anagrafe è la base su cui si appoggiano tutti gli altri servizi del comune. Fino a quando non sarà aperta a TUTTI gli operatori e non solo a quelli dell’anagrafe, non si può fare a meno di copie locali di quei dati, altrimenti bisogna raddoppiare gli impiegati d’anagrafe.
Infine, se tutti dovranno interrogare ANPR per poter lavorare (dai tribunali all’ACI a tutti i servizi degli enti locali d’Italia) bisogna che ANPR sia dimensionata in modo da reggere un carico di query adeguato, o -di nuovo- invece di essere volano di trasformazione diventerà il collo di bottiglia di tutta la PA italiana.
Giusto pensare ad abolire le ridondanze, ma quando il sistema sarà pronto. Adesso è ovvio che ANPR non lo sia.

4 Mi Piace

Una domanda forse banale: a cosa serve estrarre i miei certificati da ANPR per poi presentali ad una PA, quando col il suo PC li ha gia tutti disponibili? (Esempio: Ho richiesto, per sola curiosità, la DSU/ISE precompilato dal portale Inps, ho inserito solo il mio CF ed è uscito di tutto, anche qualche conto che forse, anni fa, non avevo chiuso per bene!!!).

I certificati non vanno mai consegnati ad una P.A. per legge non possono richiedere dati di cui sono gia in possesso. Solo autocertificazione. Anche se ormai per gli utenti è più comodo scaricare un certificato anziché compilare una autocertificazione.

2 Mi Piace

beh, cito giusto le due ultime esperienze degli ultimi due anni.

Mentre i dati miei e della mia famiglia erano belli chiari su ANPR:

  • INPS mi chiedeva la composizione del nucleo familiare
  • La motorizzazione sosteneva erroneamente che fossi residente all’estero.

Ho dovuto quindi produrre documenti (e smuovere ambasciate) per fornire informazioni beatamente presenti su ANPR.

Quindi ancora varie PA si comportano come monadi. Non chiedono all’utente solo ciò che è in possesso della medesima singola amministrazione. Quello in possesso di altre viene chiesto eccome.

Lo scambio di informazioni arriverà, ma sul lungo termine, via via che le amministrazioni aderiranno ad ANPR e ad altre basi di dati. A quel punto non si dovranno presentare più certificati, i dati saranno su basi di dati protetti, condivisi e accessibili.

Il principio di non chiedere al privato informazioni che la P.A. già detiene è in teoria ottimo, il problema è che l’interoperabilità delle banche dati tra diverse PP.AA. oggi è pura fantasia … e se un pubblico ufficio deve completare un procedimento amministrativo entro 30gg e per farlo deve chiedere una verifica/conferma (di dati o di autocertificazioni o di atti) ad uno o più altri pubblici uffici che rispondono entro 30gg, capite bene che è una regola che non potrà mai funzionare nella realtà: serve una consultazione e acquisizione delle informazioni diretta e immediata senza inutili passaggi (altrimenti è più veloce chiedere al privato una copia dell’atto). L’alternativa che un pubblico ufficiale ha è: nessun controllo (e conseguenti innumerevoli possibili abusi del privato) oppure mancato rispetto dei tempi procedimentali (e conclusione dell’iter “a babbo morto”).

2 Mi Piace

L’immagine della banca è carina ma fuorviante.
Perchè inizialmente si voleva avviare ANPR proprio solo la web application, e proprio per questo il progetto stava fallendo.
Senza entrare in dettagli ancora oggi la web application, NON è un gestionale dell’anagrafe. E per quello che vedo oggi, il cliente (Ministero Interno) apparentemente non ha intenzione di farla diventare tale. Immagino che il fornitore (Sogei) in assenza di commessa, non la faccia evolvere in tal senso.

Certamente, la webapp non si avvicina minimamente ad un gestionale di anagrafe.
Non pensi che la cosa sia voluta?
La fuori purtroppo o per fortuna (a seconda dei punti di vista) c’è un mercato che vende gestionali d’anagrafe ad 8000 comuni.

Ciao

Parere personale: quello che lasci intendere, a mio avviso porta fuori strada.
Molto più banalmente allo Stato interessavano i dati, e non la parte organizzativa. Potrei dilungarmi ma ritengo che la sintesi sia questa.

1 Mi Piace

Molto “banalmente”, Sogei non è capace di realizzare un gestionale che si avvicini neppure vagamente a quelli in uso tra i Comuni. Farglielo sviluppare da zero sarebbe una follia, si spenderebbero miliardi e impiegherebbero anni.
Se volessero sviluppare il gestionale, dovrebbero comprare uno di quelli esistenti (il migliore, ammesso che si possa capire quale sia) e lavorare su quello per interfacciarlo con ANPR, così da non partire da zero: Dopotutto Microsoft, Amazon, Alphabet non fanno lo stesso? Quando c’è qualcosa che funziona bene la comprano pagandola il suo valore e la integrano coi loro servizi.
Ma neppure ci pensano, un pò per ragioni di concorrenza un pò perchè hanno altre priorità (giustamente).

1 Mi Piace

può essere anche questo. Allora lo Stato ha agito in maniera miope.