CLOUD nei micro Enti Pubblici

Pongo alla vostra attenzione la problematica dei piccolissimi Enti con organico ridotto all’osso (nel nostro caso, un Ordine Professionale con 2 dipendenti a tempo pieno ed uno part-time, nessun dirigente), con bilancio con risorse limitate. Il Piano Triennale 2019-21 spinge verso la migrazione al cloud. Noi ci troviamo in una situazione dove:
1- gli applicativi attuali in uso non sono ancora pronti per il cloud (e sul mercato al momento non ce ne sono adatti alle nostre specificità)
2- abbiamo fatto due conti e adattare i sw e acquistare servizi cloud comporterebbe investimenti per circa 50.000,00€ assolutamente improponibili, anche dal punto di vista politico. Ora in qualità di RTD (scelto a caso…) mi ritrovo a dover redigere il piano e non so che fare…

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Se è lecito saperlo, mi puoi indicare il nome del tuo comune?

Andrea

Salve @Jacko,
secondo il nuovo Piano Triennale di AgID le PA in fase di definizione di un nuovo progetto, e/o sviluppo di nuovi servizi, dovrebbero adottare il principio Cloud First e perciò, in via prioritaria, optare per il paradigma cloud, in particolare i servizi SaaS, prima di ricorrere ad altre opzioni, in coerenza con il modello Cloud della PA e le linee guida su acquisizione e riuso di software per le pubbliche amministrazioni.

Ad oggi non sono state ancora pubblicate indicazioni dettagliate per lo sviluppo del piano di migrazione verso il Cloud della PA dei servizi esistenti, che sono previste, sotto forma di linee guida, dal PT.

Nei prossimi mesi AgID, Consip e il Team Digitale dovrebbero rendere disponibili tutti gli strumenti necessari per pianificare e svolgere la trasformazione dei servizi digitali in ottica cloud, previsti dal PT nell’ambito del Programma nazionale di abilitazione al Cloud della PA (Cloud Enablement Program): le Linee guida per il modello di abilitazione e migrazione al Cloud della PA (prima in consultazione pubblica), la definizione di Centri di competenze, le gare strategiche CONSIP per l’acquisizione di servizi specialistici di supporto.

Nello svolgersi del Programma di Cloud Enablement sarà possibile individuare le comuni esigenze delle diverse amministrazioni, soprattutto delle piccole realtà come quella che hai descritto, per trovare soluzioni cloud, per esempio servizi SAAS riutilizzabili da più PA con risparmio dei costi per l’implementazione del servizio.

Contiamo quindi molto sulla condivisione delle esperienze fatte dalle amministrazioni che affrontano il processo di migrazione per poter trarre vantaggio collettivamente e trovare comuni e migliori soluzioni per tutti e perciò faremo tesoro di ogni ulteriore informazione che vorrai condividere sul forum o in privato relativa alla tua situazione.

Lucio Pileggi
Team per la Trasformazione Digitale

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Io penso che con le motivazioni che qui hai scritto, tu possa tranquillamente rimanere così come sei. Soprattutto se sul mercato non sono reperibili software adatti alle vostre specificità. nel vostro caso il passaggio più conveniente sarebbe il passaggio ad un Saas, ma se non esiste…

Credo @giuliamacchi abbia perfettamente ragione. Al momento il “rearchitect” ovvero la trasformazione del software in cloudizzabile o il “repurchase” (ne compro uno che faccia quello che mi serve e che sia cloud, migrando i dati dall’attuale) possono essere le due strade, ma se le hai già valutate e non sono percorribili come RTD “ad honorem” credo tu possa redarre un piano che motivi la scelta attuale di rimanere con il software esistente considerando che non hai alternative, ma che appena possibile farai il passaggio.

Andrea

Io sono nella stessa situazione del collega ha scritto il post… con circa 5000€ mi assicuro un server locale nuovo adatto alle mie esigenze per 4-5 anni, se provo a migrare sul Cloud escono delle cifre 4 volte superiori… qualcosa non mi torna

A breve uscirà il kit per la migrazione al cloud che potrebbe dare delle linee guida di ragionamento. Per i comuni micro-piccoli-mediopiccoli-medi stiamo ragionando con il TD per capire come procedere. Per ora consiglio di leggere:

E’ un’inizio di valutazione operativa su come fare.

Per il momento ti posso dire che la difficoltà maggiore nei piccoli enti pubblici è capire come passare al cloud senza fare un copia e incolla che porta costi maggiori probabilmente, anche perchè porta servizi molto migliorativi rispetto al semplice server in ufficio.

Se vuoi condividere la tua esperienza anche di calcoli economici ben venga :slight_smile:
I casi d’uso reali sono sempre i benvenuti!

Andrea

grazie Andrea per la risposta, ho letto il documento e l’ho trovato utile.
Vi tengo aggiornati.

Avendo accreditato come CSP, cloud service provider, diverse software house quello che sta accadendo per i piccoli Comuni è molto semplice, quasi banale: fruizione dei servizi sul cloud della software house, con buona pace di tutto quello che non si dovrebbe fare per evitare il lock-in…

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oh ecco! è proprio quello che sta accadendo.
Fra 20 anni ce ne renderemo conto.

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Tema MOLTO importante, su cui c’è tanto da riflettere.
Anche su pagoPa sta avvenendo lo stesso: la software house fornitrice propone il tutto incluso (ovvero riconciliazione) e nelle PAL viene naturale comprare tutta la filiera perchè più semplice per diventare compliant.

Andrea

Non è da escludersi che sia un effetto collaterale voluto…