Decreto Direttoriale MEF del 21/10/2020 - Pagamento TARI via PagoPA

Basta che il Comune mandi gli elenchi degli IUV in cui la Provincia deve ricevere qualcosa, e il sistema funziona.

@Elena_S posso già dire che non funziona: mi sa che ai reggitori di PagoPa sfugge l’enorme numero di documenti di pagamento Tari che ogni anno vengono annullati e rifatti dopo l’emissione della lista di carico (il c.d. ruolo Tari) per variazioni e rettifiche comunicate dai contribuenti solo quando ricevono ciò che devono pagare…

L’elenco degli IUV dovrebbe essere disponibile alla provincia nella sua ultima versione (file condiviso? Magari). Mi immagino un sw di riconciliazione che va a cercarsi lo IUV via via che gli ‘entra’ un pagamento, interrogando il file che li contiene tutti e ‘smarcando’ via via gli iuv che trova.

In tutta schiettezza preferirei che si pensasse a due IUV separati (non saprei dire se, a regime, si possa emettere un unico modello di avvisatura, che contiene due codici e diretto a due accrediti IBAN secondo quanto spetta). Ammetto che avrei preferito una soluzione meno complicata per gli uffici (sia per i Comuni/gestori, per emissione e riconciliazione, che per gli enti di area vasta, per sola riconciliazione), come una trattenuta percentuale automatica.

2 IUV separati significa due pagamenti distinti e doppia commissione per l’utente, che è quello che si vuole evitare. Chi paga vuole pagare una sola volta e con un’unica commissione.
2 IUV in pratica è il carrello di pagamenti che al momento poi esiste solo per i pagamenti modello1 e non è supportato dai PSP che io sappia. Inoltre senza pagamento multi-iban su enti diversi, sarebbe necessario che tutti gli enti da accreditare condividessero lo stesso intermediario/partner tecnologico, perché i pagamenti del carrello dovrebbero essere gestiti dalla stessa infrastruttura di intermediazione. Con il supporto di più iban multi-ente questo no né più un requisito.
Il comune infatti gestisce il pagamento con il proprio intermediario, e la provincia riceve le RT ed i flussi di rendicontazione tramite il suo.
Nei flussi di rendicontazione poi avrà solo gli incassi di sua competenza, essendo correlati con le sole parti di pagamento accreditate sul suo iban. Poi usando gli iuv referenziati nei flussi potrà recuperare il dettaglio dei pagamenti dalle RT corrispondenti e potrà abbinare tali informazioni con i sospesi di entrata pagoPA che riceve con i Giornali di Cassa Siope+.
Se un utente contesta un avviso il comune che lo ha emesso e che gestisce il pagamento può annullare o modificare la posizione debitoria se ritiene.
La provincia quando riceve il sospeso di entrata e verifica flussi ed RT vedrà la situazione finale negoziata far debitore e comune che la gestisce.

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Se si riesce a fare, mi garba assai.

Non è perfettamente in topic, ma segnalo che l’Emilia Romagna pare si sia lanciata prepotentemente in IO per quanto riguarda i pagamenti verso gli enti locali e abbia stanziato fondi per non lasciare indietro i piccoli comuni


Speriamo che tengano presenti anche i problemi di cui parlavamo qui sopra.

Alcune regioni hanno stipulato un accordo con il Dipartimento Transizione Digitale come aggregatori per conto dei comuni. Anche in Friuli - Venezia Giulia abbiamo stipulato l’accordo che prevede lo switch-off su pagoPA entro l’anno, l’uso di SPID e l’uso di IO per la notifica degli avvisi di pagamento. Mi pare che siano 7 le Regioni che hanno stipulato l’accordo.

Parzialmente OT: Questo lo avevate visto? Il Ministro in persona esclude che pagopa sia l’unico modo possibile per pagare tari ed altro. Mi vien da dire, finalmente un lampo di buon senso.

@Elena_S penso che il “chiarimento” del Ministro crei più dubbi e problemi agli EE.CC. di quanti ne risolva :speak_no_evil: :hear_no_evil: :see_no_evil: … partendo dal quadro regolatorio dell’afflusso dell’entrate tributarie e patrimoniali degli Enti Locali (art. 2-bis D.L. 193/2016 conv. in legge 225/2016 e ss.mm.ii., ideato per prevenire pregressi comportamenti frodatori dei concessionari esterni della riscossione), ho la sensazione che ai nostri regolatori in alto sfugge un particolare: per quello che comporta in termini di adeguamento del software gestionale, di interfacciamento diretto o intermediato al nodo dei pagamenti, di ciclo di vita dell’Avviso PagoPa (emissione, attualizzazione dell’importo, chiusura della posizione debitoria su pagato, accredito, rendicontazione-riconciliazione contabile, ricevuta) non è pensabile a mio avviso che possano coesistere tuttora più modalità di pagamento diversificate e non integrate al sistema PagoPa (diventa assurdamente complicata sia l’emissione e gestione successiva dei documenti di pagamento: paginate di istruzioni su come pagare? che il riscontro degli avvenuti pagamenti: parliamo delle causali in libertà?). Oltretutto ci hanno fatto una testa così per rispettare il termine del 28/02/2021 (intimazioni perentorie, minacce di sanzioni, erogazione di fondi) e ora di fatto sostengono che non è poi così importante (dato che l’utente può pagare come vuole)? Stiamo toccando il fondo … :thinking: :roll_eyes: :partying_face:

Penso che il problema sia duplice:

  1. gli enti pubblici che devono pagare altri enti pubblici incontrando mille difficoltà e costi aggiuntivi (cosa di cui ho scritto altrove). Con il ‘chiarimento’ sono autorizzati a usare il buon vecchio bonifico o altra modalità anche fuori PagoPA. Poi il valore legale di un chiarimento in quella forma è altra questione, ma almeno l’appiglio c’è.
  2. il problema dell’Autorità che ha adombrato un rischio di anticoncorrenzialità in PagoPA. Il che mi fa sorridere, visto che PagoPA è monopolista legale nel suo settore, e come tale è aperto a chiunque voglia aderirvi. Ma se un soggetto es che so Alipay o Samsung pay non vuole aderire perchè è troppo costoso implementare le varie specifiche per l’introiti che si aspettano in commissioni, poi non può lamentarsi che è escluso dal mercato!
    Secondo me per gli EC sarà sufficiente mandare gli avvisi con solo il riferimento a PagoPA, poi se un utente micragnoso non vorrà pagare commissioni o non riesce a usarlo, contatterà l’ente che gli darà la modalità alternativa e annullerà l’avviso. Lavoro extra ma penso saranno casi limitatissimi.
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Non credo che fra enti pubblici sia previsto l’uso di pagoPA, o mi sono perso qualcosa?

PagoPa si usa per pagamenti verso Pubbliche Amministrazioni, quindi è ben possibile utilizzarlo (non è il solo metodo ovviamente, poiché il mezzo ordinario è il mandato di pagamento che viaggia su SIOPE+, nei rapporti intercorrenti tra Enti Pubblici e Tesorerie).

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Grazie dell’info, me l’ero proprio persa…
Cercando ho trovato un post interessante proprio nel forum https://forum.italia.it/t/pagopa-fra-amministrazioni/11290/1

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Sembra di capire che sono indietro e quindi la parte difficile di pagare sul pagopa del comune cio’ che va alla provincia si puo’ rimandare. Non che si scenda molto nel dettaglio tecnico. In compenso, la pubblicazione di avvisi analogici di esempio con un layout bilingue italiano e inglese ci invita a considerare se ci siamo persi qualche passaggio nel frattempo…

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Tanto per cambiare MEF e altre Amministrazioni non sono sincronizzati con l’evoluzione delle specifiche tecniche :speak_no_evil: :hear_no_evil: :see_no_evil: … in ogni caso già la TARI quest’anno ai Comuni riserverà grosse spiacevoli sorprese per effetto del D.Lgs. 116/2020 (con grosse ricadute altrettanto pessime su imprese e famiglie), quindi è in previsione col DL c.d. Sostegni un differimento dei termini per l’approvazione PEF e tariffe al 30 giugno per consentire gli adeguamenti strutturali, regolamentari e organizzativi conseguenti (ma tali tariffe impatteranno solo sul saldo, dopo inizio dicembre). Resto dell’idea che, per ridurre i problemi applicativi, gli EE.LL. che possono continueranno ad usare F24…

A oggi il mio P.T. mi comunica che non sono stati fatti passi avanti per l’avviso PagoPa multi-ente beneficiario, che dovrebbe permettere al contribuente di versare direttamente la TARI al Comune e la quota TEFA alla Provincia/Città metropolitana. Le alternative che abbiamo sono: 1) continuare con l’F24 con due codici tributo, 2) emettere avviso PagoPa in acconto senza TEFA, il quale verrebbe successivamente chiesto ai contribuenti solo in sede di saldo, in attesa di una speranzosa quanto ipotetica implementazione prima di fine anno, 3) emettere avviso PagoPa già comprensivo dell’importo della quota TEFA incorporato, con tutta l’entrata incassata dal Comune e poi spacchettando le sue sotto-voci e riversando manualmente alla Provincia/Città metropolitana quanto di sua competenza. Non c’è bisogno di dire che, dato che non ho nessuna intenzione di star dietro a novità monche e malgestite per una scarsissima lungimiranza di chi prende le decisioni nelle sedi romane, anche per quest’anno nel mio Ente si continuerà con F24 in modo esclusivo… :see_no_evil:

Condivido questa issue sul progetto delle API che mira a tener traccia dello stato di avanzamento delle nuove funzioni pagoPA

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