Discriminazione digitale

Siamo in piena discriminazione digitale!!!

Quante persone non hanno un pc, uno smatphone ???
Quanti pensionati di digitale non conoscono neppure la parola ???
Queste persone sono discriminate!!!

E tutti coloro che hanno un vecchio telefonino ??? come mia moglie che NON vuole assolutamente una smartphone ed usa RARAMENTE una vecchio nokia 2100 che se ne fà di tutte queste app ???

Hai ragione, in tale modo avremmo anche rifiutato il fuoco e la ruota.
Il succo non è discriminare digitalmente, ma permettere l’accesso a tutti sia con canali digitali che analogici, laddove serve davvero.

Nel caso del cashback, se paghi in analogico sei fuori. Per questo si chiama “incentivazione ai pagamenti digitali” e non “incentivazione ai pagamenti” e basta.

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hai perfettamente ragione… per quanto riguarda il cashback… ma per tutto il resto ???
Lo spid non ti serve per pagare qualcosa ma per accedere a dei servizi, ed anche per avere solo delle informazioni, quando quello che la pubblica amministrazione rende comprensibile ai comuni cittadini regolamenti scritti in burocratese con continui richiami ad altri regolamenti ed altri regolamenti…

Per quanto vedo anch’io il pericolo dell’emarginazione o esclusione digitale, laddove non vengano offerte alternative analogiche (cartacee) o in presenza agli sportelli, non si può pensare di fermare l’evoluzione tecnologica quando abbia risvolti positivi per la generalità dei cittadini e un miglioramento dei servizi offerti all’utenza (velocità di gestione, minor disagio logistico, ampiezza di orari ecc…). Condivido che sia un problema serio se non vengono apprestate alternative residuali per chi non è informaticamente “evoluto”. Detto questo, SPID e meccanismi equiparati servono ad autenticarsi ad aree riservate di siti (pubblici) per svolgere attività dichiarative o operazioni dispositive (per cui è indispensabile sincerarsi della corretta identità del soggetto), non restringono di per sé l’accesso alle informazioni pubblicate fruibile di solito liberamente sui siti della P.A.

…“non si può pensare di fermare l’evoluzione tecnologica quando abbia risvolti positivi per la generalità dei cittadini e un miglioramento dei servizi offerti all’utenza (velocità di gestione, minor disagio logistico, ampiezza di orari ecc…)”
Si il concetto è giusto!! Peccato che sia giusto solo il concetto!!! Fino a quando non si hanno le competenze per metterlo in pratica è meglio lasciar perdere piuttosto che proporre per non dire imporre qualcosa che non funziona !!!

Ho installato l’app qualche giorno fa, e da allora che nei messaggi trovo diverse segnalazioni “Impossibile caricare i dattagli del messaggio”.
Se entro in un msg trovo"Non siamo riusciti a caricare i dettagli del tuo messaggio id: xxxx Probabilmente è un errore temporaneo… riprova per piacere. Se il problema non si risolve segnalacelo con l’icona della coccinella in alto a destra, grazie!"

Peccato che non c’è nessuna icone cocinella o altro ne in alto a destra e neppure da nessun’altra parte…

Inoltre la funzione Cashback è in arrivo ??? Se ci clicco sopra compare il msg “a breve potrai attivare il cashback ed inserire il tuo IBAN per il rimborso: attendi il prossimo aggiornamento di io!” ma come mai altri evidentemente già lo hanno ed hanno già potuto inserire il loro IBAN nonostate le numerose segnalazioni di problemi???

Ma come funziona bene sta app, proprio come la pubblica amministrazione!!!

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Ciao Alfredo ti assicuro che nessuno ha potuto inserire il proprio IBAN per il rimborso, e se qualcuno ti dice il contrario sbaglia. :slight_smile:

Per quanto riguarda gli errori si risolveranno, è conseguenza del fatto che si è passati da 5000 a circa 1 milione di accessi al giorno https://io.italia.it/dashboard/ gli sviluppatori ci stanno lavorando e tutto verrà risolto.

Ciao mzzntn, sono sicuro che gli errori saranno risolti, ma vedi, quando io ero responsabile di un progetto software, dopo un’accurata analisi di cosa si voleva ottenere ci si preoccupava anche di come ottenere, e quando era pronto una versone beta, qualcun’altro, non io e neppure gli sviluppatori in quanto potevamo essere influenzati proprio dal fatto che il software lo avevamo fatto noi, provavano e riprovavano le varie funzionalità, le videate indicando eventuali errori, malfunzionamenti e/o macchinosità nelle varie videate suggerendo modifiche. Qui mi sembra che sia stato suggerito cosa si vuole ottenere, qualcuno lo ha sviluppato e messo subito in download senza neppure provarlo una volta.
Per quanto riguarda l’IBAN se vai qui Carte di credito quacuno ci è riuscito vedi ad esempio il post di renzo_Balestra
Per quanto riguarda il milione di accessi non mi sembra una sia una scusa per gli errori, ma se fate un’app che VOLETE che sia utilizzata da tanta gente, cosa vi aspettavate ??? 1 contatto al giorno ???

Ciao Alfredo partendo dal presupposto che quando dici “vi aspettate” e “se fate” presupponi che io sia in qualche modo legato ad io è questo non è assolutamente vero, in nessuna forma.

Ne sono associato a qualsiasi altra amministrazione pubblica.

Mi tocca ripetermi ma ti assicuro che nessuno ha potuto inserire il proprio IBAN per il rimborso, e se qualcuno ti dice il contrario sbaglia. Te lo dico a ragion veduta perchè l’app è pubblicata in opensource qui e puoi controllare tu stesso le sue funzioni https://github.com/pagopa/io-app e la versione ad oggi pubblicata 10.0.2 non lo permette, fine. Chi ha aggiunto carte di pagamento le ha aggiunte per effettuare pagamenti verso la PA, non per accedere al rimborso.

Per quanto riguarda il milione di accessi, non saprei cos’altro aggiungere francamente e capirei il tuo discorso se fosse un problema sistematico ma nelle nostre condizioni ha poco senso il tuo discorso. E’ un problema momentaneo verrà risolto. Perdonami se sono un po prolisso ma a quanto pare gestivi progetti software non sono io di certo a doverti spiegarti come funzionano queste cose.

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Il tema è molto interessante e del tutto politico (nel senso buono e originario del termine).
E non si applica solo al digitale, anzi.
Occorrerebbe chiedersi, per ogni diritto, quali siano i requisiti per esercitarlo.
Credo che si scoprirebbero cose inattese.

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L’argomento trattato è interessante ma secondo me è inquadrato male. Credo che l’unica discriminante sia l’accesso ai servizi digitali, “digital divide” infrastrutturale. Quanti abitano, ad esempio, in zone senza copertura 4g? O senza ADSL? Cittadini che, anche se volessero, non possono (e non, “non vogliono”) usufruire di questi servizi. Ecco, questo è un tema da affrontare IMHO. Poi se uno preferisce continuare a illuminare casa con le candele di sego, liberissimo di farlo. Basta che non critichi coloro che, invece, hanno installato le nuove lampadine a led.

MP

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