Enrico, presto detto.
Se la fattura NON HA “CC”, che è il caso più comune, allora il controllo sulla univocità della fattura è dato dalla chiave: PARTITA IVA CEDENTE/PRESTATORE + NUMERO FATTURA + ANNO
Se la fattura ha “CC”, il controllo sulla fattura duplicata è invece dato dalla chiave: PARTITA IVA CESSIONARIO/COMMITTENTE + NUMERO FATTURA + ANNO. Peccato che prima del 1 ottobre anche in questo caso la chiave fosse la stessa dell’altra casistica.
Premessa: la modifica ci sta e razionalizza una stortura del sistema fiscale italiano per cui io che emetto la fattura verso di me in nome e per conto di Tizio, Caio e Sempronio mi debba tenere in tasca un progressivo per Tizio, uno per Caio e uno per Sempronio. Chi ha pensato la modifica ha detto: “Ma uno che fa questo tipo di fatture, si tenga un progressivo unico per conto sui con tutte le CC che fa e le distribuisce una volta a Tizio, una a Caio e una a Sempronio”. Questo implica che se però lui queste fatture le chiamasse FTELET-n e per qualche motivo anche Tizio avesse una sua linea di sezionale omonima per fare le proprie fatture, il commercialista di Tizio diventerebbe pazzo a registrare due fatture con lo stesso numero (che al 30 settembre non sarebbero passate, al 1 ottobre sì). Insomma, come la tiri la tiri, è discutibile.
Detto che ho già scritto in un altro thread che è un atteggiamento assunto con una leggerezza inaudita quello di modificare, ad anno in corso, la regola di univocità, se scorri questo thread e altri in cui sono incappato relativi al tema troverai un buon modo per salvare capra e cavoli. Certo è che farlo con l’affanno in corsa non è normale, e fra l’altro la nuova norma è stata consegnata senza darne grande evidenza. Ma tant’è…