Interconnessione applicativi in uso alla PA

… mi sembra la discussione principe. Anni fa mi sono ritrovato a fare una denuncia nel comune di Buccinasco, ed a non poterla modificare in un’altra stazione dei carabinieri, perchè tanto i due sistemi non si parlano. O prendi una multa e la puoi pagare online se l’hai presa a Milano ma non altrove.
Io APP è un bel passo in avanti, un punto unico di comunicazione col cittadino. Ma se i comuni vogliono dare la possibilità di pagare la mensa dei figli, la TARI, le multe … possibile che si debba capire come farlo 8mila volte e non si possa sviluppare un tool unico ? capisco che farlo 8mila volte muoverebbe l’economia di più, ma tra 10 anni non siamo ancora arrivati a risolvere, temo. L’aggregazione dei piccoli comuni in consorzi con persone che ne gestiscono le esigenze informatiche si è fatto nel Cremasco con 50 comuni, con successo a quanto pare (Ripalta Cremasco è un piccolo comune che fornisce già 4 servizi su “io App”).

Sposo molti dei pro e contro e delle considerazioni fatte, peraltro io non lavoro in una amministrazione pubblica, nè ci ho a che fare come cliente (non lavoro in una software house).

Però concordo che ci sono problemi anche grossi, con soluzioni che hanno pro e contro e non sono mai perfette. Per esempio penso che i dati dei cittadini mantenuti in database delocalizzati in ogni singolo comune, sia un problema di sicurezza e privacy. E’ un po’ il principio per cui ha avuto tanto successo ‘Paypal’: è un ente terzo che consentiva il salvataggio dei numeri di carte di credito in un ‘unico’ punto (che deve essere super sicuro), e faceva da intermediario nei confronti delle migliaia di rivenditori, che non avevano più bisogno di salvare nulla in locale, se non un ID univoco della transazione, con cui interfacciarsi a Paypal in caso di controversie. E’ ben più sicuro del negozietto con un solo PC, che salva in locale carte di credito, siamo d’accordo credo no ? PagoPA mi risulta funzioni in modo simile, è un intermediario ma materialmente non fa nulla. Cosi come ‘Io APP’ mi risulta non salvi in locale nel telefono i numeri di carte di credito.
Le software house per le quali è ‘comodo’ avere il db locale, cambiano approccio o non entrano. O escono e perdono i clienti. E’ vero il tema dei comuni montani, ma che alternative ci sono ? se vuoi comunicare con i cittadini tramite “Io APP”, i cittadini devono comunque avere cellulare e/o connettività, cosi come il comune. Il segnale 4G ormai arriva praticamente ovunque, l’alternativa sarà recarsi nel comune più vicino, e accorpare comuni privi di connessione internet, che non hanno senso di esistere perchè hanno 7 abitanti. Hanno sicuramente gli stessi disagi quando devono andare a fare la spesa, o gli serve andare dal medico o in ospedale.
Anche i comuni ormai dovrebbero avere oltre ad una linea fissa, anche un backup eventuale radio, i casi di assenza totale di connettività prolungati non credo siano la norma, ove capitasse si bloccheranno i servizi ai cittadini perchè non si riescono a scaricare i dati dal DB centrale dello stato. Non mi pare una tragedia rispetto al problema di avere 8mila database distribuiti in mano a persone che non possono avere nè delegare (troppo costoso e di nuovo poco sicuro) le competenze per gestirli.
L’alternativa è una struttura gerarchica in cui si creano eventuali DB regionali, che poi se serve si parlano tra loro, ma il formato delle info deve essere standard, cosi come già detto il protocollo di comunicazione. Mi sembra comunque una soluzione peggiore della precedente, che andrebbe gestita in un cloud ridondato in Italia autogestito dallo stato (e non con i dati tenuti a Dublino dai soliti noti americani, che per giunta in Italia non pagano 1 euro di tasse)

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