Interconnessione applicativi in uso alla PA

Bene, quando si inizia? :slight_smile:

Sto cercando di fare il punto sullo stato dell’arte e approfitto di @Roberto_Polli per chiarire qualche dubbio.

Per adesso abbiamo:

  1. Obblighi e indicazioni generiche del CAD
  2. linee guida su tecnologie e standard di sicurezza per l’interoperabilità tramite API (approvate. ma sono quelle che erano in consultazione qui su forum.italia.it nel 2018?)
  3. linee guida per l’interoperabilità tecnica tramite API (approvate)

→ Dubbio grande: il campo di applicazione di queste linee guida. SI parla di sistemi di enti diversi e di accordi di fruizione. Sono senz’altro esclusi i dialoghi fra componenti del sistema informativo di un ente. Però:

  • ci rientra l’interoperabilità di protocollo tramite WS come descritta dalle linee guida sul documento informatico di prossima applicabilità? Lì non c’e’ accordo di interoperabilità punto-punto (sarebbero dell’ordine di 10^8 accordi) ma un’adesione a uno schema obligatrio per gli aderenti a una comunità (qui il dominio sarebbero proprio tutte le p.a. italiane);
  • ci rientra la comunicazione con app IO? al momento l’interazione con app IO è piuttosto immediata e sostenibile (accordo di interoperabilità/adesione, API key, interazione REST liscia). Aderire alle regole individuate dalle linee guida, oltre al ridisegno delel interface attuali, nuocerebbe gravemente alla sostenibilità dell’adesione a IO.

Sono in consultazione:
4. Linee guida sull’interoperabilità dei dati tramite PDND.

Queste sembrebbero una applicazione delle linee guide dei punti 2-3 ai domini delle banche dati dichiarate di interesse nazionale dal CAD. Corretto?

Ci sono poi:
5. le ontologie di Ontopia
Dubbio: queste chi le usa? ci sono casi di implementazione in contesti applicativi reali? chi le conosce ed è ingrado di interpretarle? Senz’altro è un ambito che andrebbe frequentato di più, temo che sia poco noto ai più.

I fantomatici progetti PNRR riguarderanno quindi cose già preconizzate fra CAD e linee guida attive:
6. catalogo delle API (nominato nelle linee guida del punto 3.)
7. piattaforma di interoperabilità (è il PDND?)
8. catalogo per l’interoperabilità semantica (messa a sistema di Ontopia).

Tornando all’interoperabilità degli applicativi, senz’altro il tema è legato a quella dell’interoperabilità come intesa dalle linee guida, anche se probabilmente coinvolge in maniera minore gli aspetti di convenzioni fra enti e di firma di token e pacchetti di dati scambiati. Trae sicuramente giovamento dalla definizione di linguaggi condivisi. Penso che però il punto di vista non debba essere quello “del co-design degli enti interessati” ma proprio quello del dominio, perché il punto è che la partita si gioca in massima parte in seno a un medesimo ente che acquista software da soggetti esterni e deve farli parlare fra loro. Tutto lo stato dell’arte descritto sopra torna comodo per capire come un software recupererà l’ISEE del fuitore di un servizio alla persona, ma continuerà a non dirci in che modo il gestionale di quel servizio alla persona comunicherà al gestionale della contabilità spese e ricavi.

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