Scusate se vado un po’ off topic, ma vorrei portare qui la mia esperienza col digitale della Camera di Commercio.
Ormai è passato un anno da quando la pandemia ha fatto scoprire i servizi digitali ai cittadini ma anche ai dirigenti della PA. Purtroppo questa onda di digitalizzazione non è arrivata alla Camera di Commercio che ad oggi mantiene un approccio poco digitale e molto burocratico anche nel caso dei servizi che vengono digitalizzati.
Non so chi di voi ha mai avuto a che fare con i servizi online del Registro delle Imprese / Telemaco online. Avevo necessità di ottenere per il giorno successivo un Certificato di Iscrizione alla camera di Commercio tradotto in inglese. Sono le 18:00 il commercialista è ormai chiuso, dopo una ricerca vedo che questo certificato è presente nei servizi online di Telemaco, quindi iscrivo la mia azienda utilizzando lo SPID, faccio tutta la procedura clicco su iscrizione e si blocca. Cambio browser da Firefox a Chrome, stesso risultato, cambio ancora e riesumo il vecchio Internet Explorer. Niente da fare è un errore javascript. Il mattino successivo funziona tutto, quindi desumo che di notte i servizi siano disattivati e funzionino solo in orari di ufficio (servizi online che non vanno di notte: epic fail!).
Dopo la registrazione entro nell’area personale e non si capisce un granché, ci sono tante guide, video, assistenza, chat, banner di tutto un po’, insomma di supporto ce n’è fin troppo, confusione tanta, ma è tipico di quei software poco intuitivi e realizzati male senza sapere che esiste la UX. Basterebbe un bel elenco di servizi, con i prezzi, divisi per categoria e quando ci clicchi sopra si apre il box a fisarmonica per i dettagli. Con il bottone “compra/ metti nel carrello” si viene rediretti una pagina dedicata con tutti i dettagli e le faq del caso. Facile (un ecommerce, cosa con cui tutti hanno familiarità), rapida (non devi scervellarti a capire come si usa) e soprattutto chiara anche a chi non è del settore (come me, che faccio un altro lavoro e di solito mi avvalgo di consulenti fiscali e amministrativi).
Nel caso specifico mi trovo a chiedere un certificato che sembra semplice ma in realtà sono necessarie le contromarche, (un’oscenità burocratica peggio delle marche da bollo cosa che negli altri stati europei si chiedono “ma cosa sono?”) e la carta filigranata, queste cose si comprano solo recandosi in Camera di Commercio fisicamente (ah ma lo sanno che c’è una pandemia?).
Siamo arrivati al dunque, ma è possibile che al giorno d’oggi la Camera di Commercio, il Registro delle Imprese, Infocamere, e tutto il loro baraccone non si siano ancora accorti di queste distorsioni temporali?
Tengono ancora aperte le sedi provinciali che sono pressoché inutili in un mondo dove si fa tutto online o se va male chiami un call-center.
Hanno decine di siti web, vecchio stile (primi anni 2000), con contenuti sparsi e gestiti male, si trovano ancora bandi del 2010 pubblicati (non ha senso).
Hanno pure dei loro datacenter di proprietà, ridondati su più sedi, ma questo è il loro core business? Non possono andare in cloud o utilizzare gli stessi datacenter delle altre PA?
Non continuo con l’elenco delle storture perché mi viene il mal di fegato sapendo quanto soldi gli regalo di diritto camerale tutti gli anni!
Se qualcuno è curioso di sapere come ho risolto, alla fine ho comprato il certificato online da un’agenzia privata, ce ne sono a decine, pagato 20€, ricevuto in 10 minuti in pdf, arrivato 2 giorni dopo per posta celere in copia originale.
Qualcuno potrebbe obiettare “ma il tuo commercialista?”, già!: il mio commercialista era sprovvisto di contromarche e carta filigranata, perché anche lui trova queste cose molto barocche, e data l’urgenza non c’era tempo di prenotare telefonicamente l’appuntamento presso gli uffici della CC e di andarci attendendo i loro tempi…
Morale: privato 1, Camera di Commercio 0
Per la mia azienda devo mettere in conto 4 ore in cui ho fatto burocrazia invece di lavorare, e questa la ritengo la più grande sconfitta del sistema Italia, spesso non siamo competitivi a causa della PA, e quel semplice certificato mi serviva per partecipare ad una gara europea (che poi ho vinto)…
Figuriamoci se un’azienda estera vuol venire a fare business in Italia, se sono sani di mente, se ne stanno alla larga.
Tralasciando le mie personali disavventure, trovo veramente irrazionale dover aver bisogno di uffici o commercialista per ottenere semplici certificati che riguardano la mia azienda.
Al giorno d’oggi sono disponibili tecnologie come i QR code, le blockchain, firme digitale di ogni tipo, marche temporali, ecc… Ma è possibile che dobbiamo ancora stare a parlare di carta filigranata e contromarche o marche da bollo??
Sono solo io che mi sento a disagio in tutto ciò o c’è anche qualche dirigente della CC? A me viene una gran voglia di chiudere tutto e trasferire la mia impresa (che è full digital) in Estonia.