Rubrica: le assurdità della Camera di Commercio

Buongiorno,
con questo post vorrei elencare alcune delle cose assurde e complicazioni inutili che un imprenditore, che decide di operare per suo conto con la camera di commercio, si trova di fronte quando opera con i siti delle Camere di Commercio e Infocamere.

Innanzi tutto propongo alcune soluzioni:

  • perché non inserire un form per lasciare il feedback su ogni pagina di ogni servizio digitale, tipo DIRE e TELEMACO? (copiate dal sito ec.europa.eu: Did this page meet your expectations?)
  • perché non creare un unico portale di servizi digitali per le imprese con un solo nome che non sia uno stupido acronimo senza senso? Noto che si ragiona ancora con la logica della PA che opera e non del soggetto che deve operare con la PA, l’imprenditore deve essere messo al centro (user-centered design) e non seguire le logiche degli uffici/dipartimenti e varie delle camere di commercio e sue partecipate, o della suddivisione dei flussi di dati in ingresso che loro si aspettano di elaborare per singolo ufficio.
  • chiudere ICONTO srl (è un enorme spreco di soldi), le Camere di commercio non sono una banca e non gli serve nemmeno, basterebbe un sistema di checkout come quello degli ecommerce con supporto a Paypal, Mybank, Sofort, carte di credito, bonifico bancario (con riconciliazione automatica), pagoPA, ci sono mille sistemi di pagamento online, non capisco perché si debba prepagare (dal punto di vista dell’imprenditore, un commercialista probabilmente è portato ad apprezzare il servizio prepagato, ma perché in mancanza di altro).

Veniamo alla lista delle cose assurde:

  1. presentazione pratica Titolare effettivo
    Giustamente le Camere di commercio e il nostro Stato chiedono: ma chi è il vero proprietario dell’impresa? Ecco magari queste cose andrebbero chieste all’atto di costituzione, visto che si va da un notaio e si paga la pratica e le successive modifiche… Chiederlo a posteriori e far pure pagare la pratica 30€ di diritti di segreteria (che decreta il governo, il famoso “pizzo di stato” per citare la premier) e 2€ +iva per la tariffa d’uso del software è semplicemente ridicolo, soprattutto chiedere un pagamento per l’uso del software visto che la richiesta arriva da loro e il software funziona da solo, non va pagato come un dipendente (l’hosting è già pagato tramite i diritti camerali).
    Veniamo alla parte assurda: se un’azienda ha un socio unico al 100%, che è anche il legale rappresentante e l’amministratore unico, questi dati sono già tutti presenti nel registro delle imprese e la CC ne è evidentemente a conoscenza, per cui chi può essere il titolare effettivo se non il socio unico? E stiamo parlando della maggior parte delle imprese italiane.
    L’art. 43 del d.P.R. n. 445 del 2000 impone che “le singole Amministrazioni non possono richiedere atti o certificati concernenti fatti, stati e qualità personali che risultino attestati in documenti già in loro possesso o che esse stesse siano tenute a certificare”.
    PS: la pubblicità per mail, pec e web relativa a questa pratica è partita a novembre 2022, dicendo che era un obbligo imminente, ci ritroviamo un anno dopo a poter compilare i dati. L’unica cosa da dire è: disorganizzazione totale!

  2. DIRE: quando si presenta una pratica solitamente si arriva alla fine e chiedere di firmare direttamente online o scarica il pdf e firmarlo digitalmente e poi caricarlo di nuovo nel sito. Con Firefox e Safari non funziona la firma online. Volete iniziare a testare i servizi con tutti i browser più diffusi o esiste solo Chrome?
    Ancora una volta si ragiona come se sotto ci fosse la carta, solo che l’hanno sostituita con i PDF. I servizi digitali devono essere digital-first, se l’imprenditore non ce la fa con l’informatica, allora avrà un commercialista o andrà agli sportelli della camera di commercio della sua provincia.

  3. Telemaco: ma chi l’ha disegnato? Spaziature errate, testi piccoli, a volte usa il full-witdh a volte è centrato (basta guardare il menu e il logo telemaco dove si posizionano rispetta al resto del sito), pubblicità dei loro servizi ovunque, invece di lasciare il focus sul servizio corrente. Fa venire le convulsioni solo a guardarlo. Tutto ciò ne rende difficile l’uso, motivo per cui hanno messo una chat (fatta male pure questa) con degli operatori che rispondono in anonimo (quindi si permettono di essere sgarbati), per aiutarti nell’uso dei servizi. Fossero fatti bene, la chat non servirebbe!!
    Se hai bisogno di ricaricare il saldo prepagato, necessario perché non esiste un checkout in DIRE, puoi ricaricare minimo 6€, divisi tra DIRITTI e TARIFFE (queste sono sottoposte ad iva).
    Trovo assurdo il minino di ricarica, perché se devo pagare 2€ di tariffa, è obbligatorio caricarne 6, oltretutto la tariffa non dovrebbe esistere, in quanto le camere di commercio sono già lautamente finanziate dal diritto camerale. Perché pagare 2 volte?
    Aggiungiamo il fatto che se si volessero trasferire 2 euro di credito dai diritti alle tariffe non si può, il limite minimo è di 50€, ma perché? Altra regola assurda visto che stiamo parlando di soldi anticipati, per cui digitali.

  4. attendiamo sempre l’eliminazione fisica delle contro-marche da bollo come già scritto in questo post: La Camera di Commercio non funziona e non è digital-first! , non sono ancora riusciti nell’opera dopo 2 anni (e non ho pubblicato le risposte dei loro dirigenti alle mie pec, perché fanno venir da piangere)

  5. i siti fanno sempre pietà come già scritto qui: Worst Practice: siti camere di commercio

Se volete aggiungere altre distorsioni delle CC, aggiungete pure, so che ci leggono e magari qualcuno si attiverà, ho poche speranze ma sono uno che rompe le scatole finché le cose non sono fatte bene.

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