Le scuole dovranno abbandonare il dominio GOV.IT

Sarebbe interessare capire le ragioni del perchè si è deciso questa riorganizzazione dei domini della PA che imporrà alle scuole di abbandonare il dominio GOV.IT ?

Credo che nell’agenda di AGID le priorità dovrebbero essere diverse!

1.I sottodomini di terzo livello sotto il dominio “.gov.it” utilizzati dalle pubbliche
amministrazioni che non rientrano fra quelle definite all’art.1 potranno essere
utilizzati fino al 30/06/2018. Dal 1/7/2018 al 31/12/2018 verrà mantenuta la
configurazione dei DNS al fine di preservare l’accesso ai servizi con gli URL
obsoleti.
2. Le pubbliche amministrazioni territoriali e scolastiche che utilizzano
attualmente il nome a dominio “.gov.it” si adeguano a quanto indicato nel
precedente comma entro un anno solare dalla data di emissione della presente
Determinazione.

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E^ semplicemente assurdo.
Mentre la stessa AgID mette tutt’ora a disposizione un form di registrazione per i domini di tutte le P.A. con estensione domini gov.it, i vari providers permettono la registrazione e l’acquisto dei domini gov.it in favore di tutte le P.A. ( quindi anche le scuole, comuni , enti territoriali, ecc), dopo un faticoso percorso di adeguamento (per le amministrazioni sensibili e di quelle che l’hanno avviato ), COLPO DI SPUGNA.
Abbiamo scherzato; " il dominio gov.it è riservato esclusivamente alle sole amministrazioni centrali.
Disposizioni dettate dal piano triennale per l’informatizzazione delle P.A. e chiarito con determina n. 36/2018 dell’ AgID.
Vogliamo seguirvi nel faticoso adeguamento, cerchiamo almeno non buttare " il bimbo insieme all’acqua sporca".!!!
Bisognerebbe quantomeno aggiornare le informazioni contenute nel sito AgID e far conoscere ai provider che non è piuì possibile proporre e vendere il dominio “gov.it” in favore di P.A. territoriali.

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La mia paura è che dopo le elezioni con i cambi al vertice di Agid & C. che molto probabilmente ci saranno … si creeranno molte situazioni di caos/confusione/contraddizione tipo queste!

Avremmo invece bisogno di 2/3 anni di stabilità per portare a termine i progetti iniziati.

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In merito ho fatto un approfondimento della gerarchia delle fonti normative.
Sembrerebbe che una “DETERMINA” rivesta una caratteristica giuridica inferiore rispetto ad un regolamento.
Nei fatti l’AgID ha emanato antecedentemente un regolamento per l’assegnazione e gestione dei nomi a domini gov.it regolamento .
Tale regolamento ricomprende gli enti contemplati nell’art.1, comma 2, del D.Lgs 165/201 e non puo^ essere sovvertito da una DETERMINA in quanto di efficacia giuridica inferiore peraltro in palese contrasto con il detto regolamento.
Si deduce che l’estensione gov.it sia consentita per tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento
autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunita’ montane. e loro consorzi e associazioni, le istituzioni universitarie, gli Istituti autonomi case popolari, le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale.

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Io lavoro con le Scuole;
Ci sono domini con certificati SSL acquistati magari con durata pluriennale… ci sono centinaia di caselle di email assegnate agli insegnanti… contatti ormai consolidati con queste caselle… personale che si è abbonato a servizi web utilizzando come credenziali o come indirizzo email quello fornito dall’istituzione… servizi google collegati al dominio…
Chi ha avuto la bella idea non ha pensato alle conseguenze?

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Se le cose stanno così , AGID potrebbe molto facilmente rimediare (in autotutela ) al presunto errore. Speriamo che qualcuno del Team che ci legge, sottoponga la questione alla persona competente per trovare una soluzione.

Buongiorno,
la Direttiva del Ministro Brunetta n. 8 del 26 novembre 2009 ha esteso a quasi tutte le pubbliche amministrazioni l’uso del dominio “gov.it”
Ad oggi su oltre 10.000 domini registrati 8700 sono scuole.
Il dominio gov.it creato nel 2002 dal Ministro Stanca per le amministrazioni centrali non rispettava più il significato del dominio stesso. In Europa e negli Stati Uniti, per il settore pubblico relativo all’Istruzione, viene utilizzato il dominio di terzo livello .edu.it.

Fra oggi e domani saranno pubblicate nel sito AgID le FAQ che aiuteranno le amministrazioni a interpretare facilmente la determinazione 36. Nelle FAQ verrà anche spiegato che l’acquisto di DNS in questo momento è sconsigliato.

Ringrazio per la risposta.
Solo una piccola riflessione amara se mi è consentito. Ma il Ministro Brunetta (considerato da molti un economista “competente”) non sapeva quante scuole ci fossero in Italia prima di prendere quella decisione nel 2009 ?

Quindi mi ricollego a un precedente post e chiudo: “mala tempora currunt”

@GabriellaCalderisi cosa significa che pubblicherete delle FAQ? Se una determina produce conseguenze per 8700 scuole (dove posso trovare l’open dato sui domini rilasciati da AGiD?) e su altre amministrazioni non centrali avreste dovuto prevederlo in tempo e non stamattina, quando sarete stati lì a cercare di mettere una pezza. Si tratta di mancanza di vision: le ISTITUZIONI SCOLASTICHE sono una realtà importante del nostro paese e spesso esempio di corretta e virtuosa applicazione di procedure amministrative che, pur con mille difficoltà, riusciamo ad applicare, nel rispetto delle norme! Dalle scuole arriva SPiD per i 3 tre CMS principali, dalle scuole arrivano i template per adeguamento alle linee guida di design, dalle scuole arriva parte dei dati di sperimentazione di Piwik-> Matomo…
Oltre alle FAQ, ne apprezzeremo certamente l’utilità, fate in modo di programmare l’utilizzo del nuovo dominio .edu.it o edu.gov.it
Programmare le azioni concrete del piano triennale senza dimenticarsi delle amministrazioni periferiche: se poi l’Italia non ha le risorse per gestire domini o sistemi cloud comuni…allora siamo messi male…
Grazie per le sue risposte: immagino che oggi sarà stata una giornata difficile.

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Lo Stato di diritto? Quale, quello dove una circolare o una determina diventano più potenti di una Legge?

Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 30 maggio 2002

Conoscenza e uso del dominio internet .gov.it I siti facenti parte del dominio .gov.it hanno lo scopo di fornire informazioni e servizi ai cittadini, alle imprese e alla stessa pubblica amministrazione con la garanzia che le informazioni ed i servizi richiesti provengano direttamente dall’Ente e abbiano le caratteristiche di qualità indicate nella presente norma.

e a seguire…

Art. 32 della Legge n 69/2009 Pubblicità legale = Albo pretorio on-line

L’art. 32 della Legge n 69/2009, dal 1° gennaio 2010, ha stabilito che gli obblighi di pubblicazione di atti e provvedimenti amministrativi aventi effetto di pubblicità legale si intendono assolti con la pubblicazione, da parte delle amministrazioni e degli enti pubblici obbligati, nei propri siti.

Per quale motivo 10.000 PA devono cambiare? che si crei il suo super dominio la amministrazione centrale senza disturbare nuovamente le scuole italiane!

L’operazione ha dei costi umani e in euro possibile che invece di creare soluzioni centralizzate gestite da specialisti, si insiste nell’investire di inutili e fuorvianti procedure e mansioni le scuole dimenticando la spending review e dimenticando che le scuole devono essere lasciate gestire al meglio, senza inutili e burocratiche operazioni, la loro mission: L’Istruzione (con la I MAIUSCOLA)?

Lei, Dott.ssa Calderisi ne è a conoscenza delle difficoltà che hanno avuto le scuole per avere 'sto dominio, ci siamo sentiti più di una volta ed ho avuto modo di apprezzare la sua efficienza e la sua gentilezza, ma quando è troppo è troppo non ne conviene?

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sicuramente questa non è una operazione a costo zero e se sono 8700 scuole si potrebbero fare anche due conti del costo dell’operazione.

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SI parla di enti territoriali (comuni, province,…), quindi non solo scuole ma anche realtà ben più complesse e con costi di migrazione ben più alti (USR Lombardia compreso?).

Sono anni che si preme verso la direzione del .gov.it e ritrovarsi, dopo tante ore/giorni (e soldi) spesi di fronte a una comunicazione del genere si resta un po’ perplessi. Seguo comuni e scuole che hanno vissuto il passaggio al .gov.it non senza dolori, tra trasferimento di indirizzi mail, attivazione spid, modifica di brochure e modelli cartacei, biglietti da visita, file xml di anac, attivazione https (i certificati non sempre sono quelli gratis dell’azienda di turno)…

Mi chiedo, che senso ha distruggere tutto questo, e ancor più obbligare a NON avere il .gov.it? Significa tornare a effettuare il procedimento inverso comportando ulteriori spese e perdite di tempo per chi lavora nelle pa, e disagi per tutti i cittadini. Trasferire lo spazio web, i contenuti, i vari portali e blog, gli account di posta di un comune, i vari puntamenti dns (suap, istanze online) non è cosa da poco. E chi paga?

Era proprio necessaria una disposizione di questo tipo? E, ancor peggio, era proprio necessario renderla retroattiva dando solo pochi mesi di preavviso?

Ad aggravare il fatto alcuni enti hanno perso il diritto al vecchio .it in quanto domini acquistati da aziende o bot “spammosi” (un po’ come si faceva anni fa per accaparrarsi i nomi e come, temo, si tornerà a fare in futuro se questo provvedimento venisse applicato così come è). Spunteranno ancora i siti .org, .com e spazio alla fantasia… Viene anche meno il senso di una pubblica amministrazione più “unita” (stesso sottodominio, servizi su spid, garanzia dei dati…).

Attendiamo le faq, con l’auspicio che arrivino aggiornamenti e integrazioni positive.

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Probabilmente è stata una decisione affrettata senza un minimo di consultazione e che non ha ponderato tutte le conseguenze che avrebbe generato.

Io credo però che funzionari dello Stato intellettualmente onesti non avrebbero difficoltà a fare qualche riconsiderazione del provvedimento preso, di fronte ad uno scenario che dimostri l’assoluta l’antieconomicità dello stesso.

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Magari si rende necessario introdurre il dominio .edu.it, può essere una cosa positiva a livello organizzativo, però i tempi di migrazione sono troppo stretti. Non mi stò riferendo alle problematiche tecniche (perché fare un alias da dominio.gov.it a dominio.edu.it è semplicissimo, oppure al certificato dato che si può usare https://letsencrypt.org/), ma ai tempi di mantenimento dei dns: ad es. il 31/12/2018 è troppo breve per poter mantenere un alias di una casella mail, un redirect URL ecc.
Congelare i DNS per almeno 3 o 5 anni sarebbe una scelta molto più saggia considerando che nessuna amministrazione centrale userà mai un dominio simile a “icxxxx.gov.it” o “isxxx.gov.it”.
Prendere in considerazione un finanziamento per rimborsare le spese di migrazione non è neanche una cattiva idea, visto che si è deciso che questo è un lavoro così urgente da dover avere una priorità così alta. :slight_smile:

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Continua la discussione da Le scuole dovranno abbandonare il dominio GOV.IT:

Ribadisco una DETERMINA dell’ AgID è gerarchicamente inferiore a regolamenti e direttive Ministeriali ( vedi n. 8/2009 Dipartimento Funzione Pubblica Circolare 8/2009).
L’AgID e il Suo Direttore rischia un class action per il risarcimento dei costi solo per il redirect (provvisorio) e acquisto di nuovo dominio " tralasciando i costi umani trasferimento dati utenti account mail", stimato in 300.000 euro.
Sarebbe molto piuì semplice lasciare le cose come stanno.:o::it:

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Sarebbe molto piu semplice lasciare le cose come stanno

Credo sia la scelta migliore per evitare il ritorno ai .org, .com, .eu… Ad ogni modo, al limite, basterebbe cessare la registrazione e iniziare il percorso inverso. L’obbligo al .gov.it non è mai stato fatto rispettare con scadenze, mentre ora la cessazione diventa tassativa entro data x?

Se un ente non trasloca, gli verrà interrotto il servizio con la colpa di aver seguito leggi e direttive ministeriali?? :thinking::thinking::thinking:

La Determinazione n.36 dell’AgID risponde a quanto stabilito dal DPCM del 31 maggio 2017 che ha approvato il “Piano triennale per l’informatica
2017-2019” ai sensi di quanto previsto dall’art. 1, comma 513, della
legge 28 dicembre 2015, n. 208, recante «Disposizioni per la
formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato Legge di
stabilità 2016». Il decreto di approvazione e l’allegato Piano triennale per
l’informatica sono pubblicati sul sito web dell’Agenzia per l’Italia
digitale al seguente indirizzo: pianotriennale-ict.italia.it

Faq.n.17: I
Il piano è nei fatti uno strumento flessibile, adattabile alle esigenze della comunità e delle necessità delle varie amministrazioni, perfettibile la dove dovesse, come nel caso di specie, procurare problematiche di interesse ampio e generali ( 10.000 amministrazioni) https://pianotriennale-ict.italia.it/faq/#faq-17
Piano che comunque non fa riferimento affatto all’abrogazione dell’estensione gov.it per le pubbliche amministrazioni periferiche, ma semplicemente prevede il dominio gov.it per le amministrazioni centrali.
Il problema si risolve con due parole d’integrazione al piano e non con soluzioni che danneggiano le amministrazioni

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infatti in economia e scienza dell’amministrazione la “pianificazione” è un concetto flessibile