Nuova CIE prima della scadenza del documento

Molto interessante la testimonianza di @fabiomariani

Questo riporta alla memoria quanto scritto in questo thread a proposito di controindicazioni all’emissione di carte d’identità fuori dal comune di residenza (e della necessaria indispensabilità del nullaosta) e in un altro aperto da @Andrea_Tironi1 che non trovo piu’, che proponeva uno scenario di completa interscambiabilità dei comuni per emettere la carta di identità a prescindere dalla residenza del richiedente.
Il messaggio dell’agenda ministeriale sembra mostrare che, alla fine, l’approccio tecnologico-pragmatico prevarrà sull’approccio giuridico-ontologico? Ai posteri…

Qui sembrerebbe che la procedura informatica per emettere la carta non si sia ancora adeguata alla novità normativa e che non sia stato inserito fra le scelte multiple del motivo di emissione un “passaggio a carta elettronica” (magari con riferimento normativo per soddisfare i burocrati). L’italica inventiva spinge l’ufficiale d’anagrafe di un comune a inserire, con una piccola bugia a fin di bene, un motivo “che va sempre bene”: in fondo la legge e’ dalla sua parte, e’ il software che e’ limitato e ottuso. L’ufficiale del comune accanto, evidentemente, ha troppo ossequio del software (che, forse, nel suo immaginario e’ infallibile) e… se dobbiamo simulare simuliamo per bene, “stroppici la carta e torni!”.

Queste invece sono uscite che feriscono e fanno male a chi nella p.a. lavora e quindi alla p.a… Sono sentenze che generalizzano. L’ignoranza interna alla p.a. non è né più né meno di quella che “regna” in tutta la popolazione.
Non facciamoci prendere dal luogo comune che il dipendente pubblico e’ un fannullone mediocre e incapace, che poi porta a pensare che un qualsiasi commesso di Trony sarebbe un ottimo responsabile della transizione al digitale o che un qualsiasi perito con p.iva che si presenta come consulente gia’ solo per questo si meriterebbe il posto di ministro per l’innovazione.

4 Mi Piace