Nuovo servizio Firma con Io

Salve, è arrivato il nuovo servizio firma con io . Non ho capito se si tratta di una firma digitale gratuita che consente di firmare i documenti della pubblica amministrazione direttamente con l’app io senza attivare la firma digitale con i privati.

Se è cosi a questo punto che serve avere pec e firma digitale se a breve si farà tutto con l’app io .

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interessante!
Ma non ho capito come farlo, qualche suggerimento? dove carico il documento da firmare? o serve solo a firmare ciò che si riceve?

La PEC comunque serve anche a inviare documenti ad altre PEC.

Se usa lo stesso livello di CIEsign(FEA), le firme eseguite non valgono manco per giocarci a monopoli visto che qualsiasi programma di firma/verifica non le da per buone. Se non è equivalente a vera firma digitale(FEQ) ha poca utilità.

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Non vedo da nessuna parte questo servizio, neanche il sito IO, tutta la PA a portata di mano – IO, l’app dei servizi pubblici ne parla. Ma stando al sito dovrebbe essere “in arrivo” una sezione dell’App chiamata ‘Documenti’ che si riferisce a certificati, ricevute e pratiche amministrative.

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lo trovi elencato tra i servizi nazionali elencati dentro alla app Io, ma non so come funzioni.

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Grazie @micanova .

Parla di “firmare digitalmente”, con il codice di sblocco di accesso all’app (sostitutivo delle credenziali SPID/CIE) oppure con impronta biometrica, ma non è sicuramente una firma digitale, a far tanto è una FEA… le improprietà di linguaggio su questioni giuridicamente rilevanti dovrebbero evitarle :roll_eyes:

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E’ un servizio premium, cioè a pagamento, per le p.a.
Non ricordo i dettagli, ma in sintesi. nel’ambito dell’erogazione di un servizio online la p.a. a un certo punto manda un documento da firmare via app IO come allegato a un messaggio (anche l’invio di allegati e’ un servizio premium) e tramite app IO il firmatario appone una firma digitale di quelle di tipo one shot e poi il documento firmato torna alla p.a. Il caso d’uso dovrebbe essere firmare le istanze o i contratti.
Al di là dei dettagli, la firma e’ digitale, di quelle di tipo one-shot e la paga la p.a.

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Grazie per la precisazione. Quindi temo che nel mondo reale delle PP.AA., eccettuati pochi Enti virtuosi e avanzati, sarà usata ancora meno dell’App IO stessa per attività diverse dalla messaggistica (scadenze, informazioni, avvisi di cortesia PND) e dalla possibilità di pagare modelli PagoPa… P.S. mantengo l’idea che una app di un apparecchio minuscolo non sia il posto ideale dove far interagire un utente medio con la P.A. per qualcosa di formale e procedimentalizzato (più rilevante e rigoroso di un atto con firma digitale non so che cosa ci sia, a parte l’atto pubblico notarile con firma digitale); bisognerebbe che i regolatori del punto di accesso ex art. 64-bis CAD, (fra)inteso in senso ubiquitario, prendessero coscienza di queste questioni pratiche… :roll_eyes:

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Concordo che il principio mobile-first assolutizzato sia un segno dell’imbarbarimento dei tempi.
Le app mobile, spesso e volentieri, sono iperspecializzate in una funzione una e vedono l’utente solitamente come soggetto passivo, che al più sceglie rigidamente guidato fra poche opzioni ma non partecipa mai a un processo “creativo”. Una sola cosa e quella che ti dice la app, per esasperare.

Ho recuperato il link al manuale operativo: Per iniziare - Manuale operativo di Firma con IO (pagopa.it)

Oltre alla firma dell’allegato al messaggio IO sarò possibile mettere un tasto “Firma con IO” anche in una pagina web (servizio online). Alla sua pressione compare un immancabile QR-code da inquadrare con app IO e scatenare il processo di firma.
Quindi la firma con IO si può inserire in un’esperienza d’uso piu’ ampia, dove il telefono ha un ruolo marginale come la tastierina del POS nel processo “fare la spesa”.

Comunque, da individuare bene i casi d’uso, visto che per la presentazione di istanze ci si puo’ poggiare in modo sicuro (anche se non ben definito) sull’autenticazione SPID/CIE.
La firma elettronica qualificata via app IO va spesa forse per firme più mirate, tipo un contratto con un nuovo dipendente o un collaboratore.

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Aggiungo altro caso d’uso: la firma di un contratto con un gestore di pubblici servizi (luce, gas, telefono insomma), che adesso hanno dei metodi cervelloticissimi che producono contratti di dubbio valore giuridico-probatorio.

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Oppure tutte le volte che devi firmare per avere una richiesta di accesso a gli atti, o una delega per poter accedere a determinate informazioni.
A me ad esempio è accaduto più di una volta con la TARI, ed ogni volte devi riempire quei moduli noiosissimi dove ti vengono richiesti tutti i dati anagrafici, firmarli, e rispedirli firmati all’ufficio competente.
Ma dipende tutto da quale valore decidono di dare a quella firma.

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Quì dice che " Firma con IO genera una Firma Elettronica Qualificata (FEQ), con certificato “one shot”. Ha il massimo valore legale probatorio, pari alla firma autografa, e non ha alcuna esclusione normativa." :man_shrugging:

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Ottimo, se applicata ai vari servizi erogati dai comuni, regioni, privati convenzionati, ecc. potrebbe eliminare la maggior parte ragioni per le quali ancora oggi si va fisicamente a gli sportelli.

Costa 0.50+iva a shot, ricordiamocelo.
Nel 2023 abbiamo i mezzi (art. 65 del CAD) per non fare arrivare allo sportello sia chi non ha firma digitale sua propria sia chi non ha uno smartphone. Occorre selezionare bene per quali documenti spendere questa firma.

Mezzo euro a firma non e’ poco. Per quantificare, un caso di scuola in cui è richiesta la firma forte o si è scelto di usare quella è la raccolta firme online per i referendum. 500mila firma a mezzo euro a firma fa 250mila. E in effetti questo potrebbe essere un caso d’uso concreto.

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Ad un prezzo così fuori mercato ancora per molti anni le Pubbliche Amministrazioni accetteranno un pdf scansionato di una istanza/dichiarazione firmata autografa e spedito via email accompagnato da copia del documento di identità…

Ripeto: buona parte di istanze e dichiarazioni si trasformano correttamente in digitale anche senza f.e.q.
Serve un sistema di presentazione pensato bene, come del resto servirebbe per usare la firma con IO.

PS: “firma con IO” ricorda “parlaConIO”, mo chiedo i diritti :joy:

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Quindi riassumendo:
Si potrebbe tranquillamente firmare universalmente con CIE se solo il Ministero dell’Interno diventasse QTSP (cosa che penso la Difesa già sia e forse pure il MEF) così da far riconoscere il suo certificato ai sw di controllo. Si è scelto di non seguire questa strada per non danneggiare il mercato e CIE offre la possibilità di generale al massimo una FEA.
Poi si decide di offrire la possibilità di generare una FEQ con IO tramite un sistema che costa 0,50 euro a firma all’ente che chiede la firma, ingrassando il mercato che la fornisce.
Sono io che non ho capito o ho capito troppo bene?

Io intendevo che per presentare un’istanza potrebbe non servire una firma qualificata. E nemmeno la firma con CIE. Ci si puo’ legare alla sessione SPID/CIE (basta mettersi d’accordo su come farlo).

Sulla CIE, in realtà, visto che la f.e.q. è obbligatoria a pena di firma non apposta solo su un numero risibile di tipologie di atti (compravendite immobiliari e altri diritti reali, per dire) si potrebbe usarla anche senza farla evolvere a firma qualificata (cosa che non è solo un requisito soggettivo di chi emette il certificato ma richiede anche requisiti oggettivi del certificato stesso).

Certo che come UX ('sperienzutente) firmare con CIE (come con firma digitale su smart card) non è il massimo, perché comunque devi tirare fuori la carta, appoggiarla o inserirla da qualche parte, usare il PIN… non adatta all’uso sporadico.

Io, magari è solo un’impressione, da un punto di vista protocollistico-documentale e da un punto di vista di verifica della firma, vedo molto male per gli uffici un log di una sessione SPID/CIE p.es. per un’istanza di rimborso, per una dichiarazione IMU, per una denuncia TARI, a meno che il portale non dia qualche certezza inoppugnabile (mi ricorda un po’ il tuo commento critico sull’assenza di firma, deprecata, per le RPT/RT o l’evanescente messaggio SOAP delle ultime SANP al posto degli xml “tangibili” e mandabili in conservazione a norma) … nella realtà concreta dell’amministrazione intendo un documento vincolante svincolato dalla sua firma temo che sarà un caso molto futuribile (penso alla macchinosità dell’iter secondo le linee guida firma SPID, penso ai pochi provider fidefacenti tra gli IdP, penso alla difficoltà implementativa in molti enti per un portale “completo” per le istanze, penso al fatto che il dipendente che riceve una istanza/dichiarazione del genere che cosa riceve effettivamente?)

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non so se 0,50 euro sia un prezzo remunerativo equo (o esagerato) dei costi che stanno dietro alla gestione di questo sistema ma credo che “a gratis” la cosa non potrà funzionare