Nuovo Tracciato - Integrazione del reverse charge

Scusate , mi riallaccio all’esempio dove l’autofattura viene generata SOLO per la parte N6, ma in questo caso :
0.00
N6
9142.41
0.00
ART. 17 , 6 LETT.A


0.00
N2
-2.41
0.00
FUORI CAMPO IVA

La parte N2 nell’autofattura va messa o no ?
Grazie mille

Quindi riassumendo per il Reverse Charge interno:

Siamo nella ditta CES.

La ditta CES riceve una fattura TD01 dal fornitore CED con n righe di dettaglio di vari articoli e con un riepilogo IVA di questo tipo:
100 N6.1
200 N6.2
10 22%
per un totale fattura di 312,2
In questa fattura, emessa da CED, CED risulta essere il cedente e CES il cessionario.

Ora CES emette a sua volta un documento, l’integrazione, magari in una numerazione separata dalle vendite, che può facoltativamente inviare allo SdI, di questo tipo:
.cedente il fornitore CED
.cessionario la ditta CES
.tipo TD16
una riga di dettaglio per ogni riga di riepilogo IVA ricevuta di tipo N6, in cui indica nella descrizione i riferimenti al documento ricevuto ed al tipo di reverse charge (N6.1 e N6.2), l’imponibile e l’imposta (per semplicità in questo esempio sempre il 22%)
.100 22%
.200 22%
totale documento 366

Se è corretto così praticamente CES emette un documento per conto del fornitore CED dove indica una sintesi degli importi in reverse charge ricevuti mettendoli però in iva normale.

I miei dubbi sono questi:

-è corretto emettere l'integrazione indicando come cedente il fornitore CED e come cessionario la stessa ditta emittente CES, oppure occorre fare il contrario, cedente la ditta che emette il documento, CES, e cessionario il fornitore CED, come indicato nel primo esempio da Neapolis?

-dove è meglio indicare i riferimenti al documento ricevuto? Nella descrizione della riga di dettaglio? Nella Causale? Altro campo specifico per questo scopo?

-Occorre davvero tenere separati eventuali tipi diversi di reverse all'interno di uno stesso documento sapendo poi che per riconoscerli devi indicarlo nella descrizione della riga di dettaglio perché la Natura non puoi più indicarla essendoci l'aliquota dell'imposta?

Grazie
Paolo

Buongiorno a tutti, ho un dubbio.
Nel caso di ricezione di fatture che richiedono l’integrazione e generazione di un’ autofattura utilizzando i codici TD16/17/18/19 che opzionalmente posso inviare a SdI per evitare l’esterometro, procederò nel Sw. come segue:
-registro in contabilità la fattura ricevuta integrandola dell’iva
-il Sw genera un’autofattura
-Invio a SdI l’autofattura.
Il dubbio mi si pone quando poi ricevrò nel Sw. l’autofattura che avevo inviato a SdI, in quanto se ho bene capito il mittente riceve l’autofattura inviata. Dovrò semplicemente ignorarla immagino, in quanto ho già registrato il tutto. Scusate per la richiesta di precisazione.
Grazie

non penso che ADE sia così stupida, da reinviarti il documento, che tu stesso hai inviato loro…
nel caso in cui succeda, ovviamente, il documento andrebbe ignorato, in quanto già transitato per la contabilità.

Nel caso di autofatture agricoltori le trovi sia nelle emesse sia nelle ricevute, credo anche in questi casi.

Ciao @Neapolis sì, i documenti integrativi vengono reinviati da SdI solo al mittente. Ignoro il documento che si riceve allora, grazie.

Un ulteriore domanda, sempre parlando di autofatture inviate a SdI, cosa andate ad inserire nel file xml per i tag:
2.2.1.4 “Descrizione” non avendo la descrizione dell’articolo ma solo una o più righe di costo derivanti dalla fattura ricevuta. Pensavo ad esempio di mettere i riferimenti alla natura del codice iva “N6.5”;“N6.6” ecc. In realtà non dovrebbe essere obbligatorio compilare questo Tag per le autofatture.
-I riferimenti del documento vanno nel tag 2.1.6 “DatiFattureCollegate”
-Creo poi solo le righe di riepilogo 2.2.2 con 2.2.2.1 , 2.2.2.5 e 2.2.2.6 senza nient’altro.
-Cosa si mette poi come CodiceDestinatario nel 1.1.4 ?

Grazie mille

Buon giorno a tutti,
altro dubbio se per i documenti TD16 devo emettere un documento come se fosse stato emesso dal mio fornitore (se provo ad invertire cessinario con committente non mi viene convalidata) c’è un campo obbligaotrio nella sezione del Cessionario ovvero il Regime Fiscale, questo deve essere quello del fornitore o il mio?

Il tag si trova in “CedentePrestatore”, quindi non può che essere quello del Fornitore.

Buongiorno a tutti,
un dubbio sul documento TD16, dato che si deve emettere un documento come se fosse stato emesso dal mio fornitore, oltre al regime fiscale, ci sono altri dati quali il capitale sociale, l’iscrizione al REA, il socio unico, e lo stato di liquidazione, che sono dati che solitamente non si hanno dei fornitori e/o non vengono caricati sull’anagrafica per mancanza dei campi specifici. in questo caso posso lasciare i miei dati o devo trovare un modo di farmi dare dai fornitori questi dati e trovare un posto dove andare a caricarli? grazie

Ti dico cosa ho fatto io ( quindi, prendi il tutto con le dovute precauzioni ),
Tutti i dati del fornitore, sono stati prelevati dal documento originale della fattura fornitore (compreso il regime fiscale [vedi topic precedente]). Si tratta di un documento di “integrazione”, quindi non faccio altro che ripetere le informazioni originali presenti sul documento fattura fornitore, così come lo ho ricevuto !!!

Buongiorno Neapolis, purtroppo io non dispongo della fatturazione passiva del mio cliente, quindi non posso fare come mi suggerisci tu, ma devo trovare il modo di recuperare quei dati direttamente dal fornitore. un altra cosa, nel tag codicedestinatario che valore hai previisto di caricare? grazie

codicedestinatario ho preferito non valorizzarlo “0000000”
Non capisco come tu riesca a generare il documento di integrazione, non avendo il documento di origine (ti chiedo: non puoi fartelo mandare ? ),
dal documento originale, io prelevo non solo i dati di cui parlavamo prima, ma anche gli importi dei singoli righi corpo, sottoposti al reverse, ed altre info…(ad esempio, ho preferito separare i righi corpo, per tipologia di reverse diversa [esempio: N6.1 - N6.2 etc etc ]

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Non ho capito che valore hai impostato su codicedestinatario, sette zeri o altro?. faccio fare una fattura di vendita verso il fornitore e poi “inverto” il cedente ed il cessionario, impostando come documento TD16

sette zero… l’ho scritto … :smiley:

Scusate se mi intrometto solo ora in questa discussione, ma solo ora l’ho trovata e sembra molto interessante ed attuale, dato che siamo ormai in piena attuazione del nuovo tracciato :sweat_smile:

Io credo che il TD17/TD18 possa perfettamente sostituire l’esterometro, già lo sto usando per trasmettere le autofatture integrative per gli acquisti esteri.

Questo vale anche per una ragione tecnica. L’esterometro è un adempimento che crea una sorta di fattura elettronica, tanto è vero che una volta trasmesso il file dell’esterometro, tutti i dati delle singole fatture vengono depositate proprio nel portale Fatture e Corrispettivi, nella sezione:
Fatture elettroniche e altri dati IVA > Dati fatture transfrontaliere > Dati fatture ricevute

Tecnicamente sembrano essere la stessa cosa sia la fattura elettronica (TD17/TD18) che la comunicazione all’esterometro, arrivano sempre dei file attraverso SdI e vengono depositati proprio nella stessa sezione di Fatture e Corrispettivi.

Questo è un “pre-td17” quando facevo le comunicazioni con l’esterometro

E questo è un “post-td17” ora che faccio direttamente la Fattura Elettronica TD17

Aprendo nel dettaglio questa è la comunicazione ad esterometro

E questo invece è il dettaglio della fattura elettronica TD17

Quel che è in comune è che in entrambi l’IVA viene integrata e l’Agenzia delle Entrate proprio attraverso l’esterometro o il TD17 sa che si tratta di una autofattura integrativa per acquisto servizi/beni dall’estero.

E’ vero che tecnicamente l’IVA viene addebitata e detratta ma questa è un’operazione contabile che viene effettuata in contabilità, non direttamente sulla autofattura, che ha il semplice compito di integrare l’IVA.

Teniamo anche conto ad esempio della Partita IVA che acquista un iPhone dall’Irlanda per uso promiscuo, in tal caso l’IVA si porta in detrazione al 50%, ma questo avviene in contabilità, a noi qui interessa integrare l’IVA ed è proprio quel che fa il TD17.

Credo che questa sia più una scelta del contribuente, se continuare con l’esterometro o inviare il dato completo tramite TD17, dematerializzando di fatto quello che qualcuno diceva essere l’obbligo di “emettere” un esemplare cartaceo dell’autofattura.

E non viene solo dematerializzata l’autofattura, ma avendo la possibilità di allegare il PDF della fattura estera al tracciato TD17/TD18, viene creato un unico documento XML, l’autofattura, che integra la fattura e contiene in se proprio quella fattura che eviteremo di stampare e conservare.
E così quell’unico XML, autofattura/fattura, verrà posto in conservazione sostitutiva.

Scusate per il link esterno alle immagini, ma sono un utente nuovo e non riesco a caricarne più di una in un commento :neutral_face:

E dale, anche solo 4 link al massimo :joy:

Comunque ecco un esempio di un TD17

Sì in effetti all’inizio si era generata la confusione che bisognava inserire i dati della ditta sia nel cedente sia nel prestatore (come un’autofattura), invece il formato prevede che si riproduca di fatto la stessa fattura del fornitore integrandone l’IVA, immettendo nel sistema la fattura estera integrata. Di conseguenza l’autofattura reverse charge va comunque continuata ad essere emessa in formato cartaceo se non ho capito male.
Come dice cix99, la scelta di inviare il documento anziché l’esterometro è solo ai fini operativi e di conservazione della fattura originale cartacea, ma l’autofattura reverse ai fini interni va comunque emessa e credo si debba continuare a farlo sempre in maniera cartacea.

Esattamente, io sto procedendo così e finora mi trovo benissimo.

Comunque vedi che la TD17/TD18 è un’autofattura elettronica reverse charge vera e propria che permette di pensionare la versione cartacea, valida ai fini interni e che verosimilmente da questo momento potrà vedere anche il fornitore nel suo cassetto fiscale. Ovviamente se il fornitore è estero non credo abbia le credenziali, ma se è TD16 (autofattura reverse charge interno) allora il fornitore italiano potrà vederla.

Diciamo che l’autofattura reverse charge cartacea diventa la fattura di cortesia (per noi stessi) dell’autofattura TD17 e TD18. Con l’esterometro è necessario il cartaceo perché è solo una comunicazione dati fattura. Con il tracciato TD17/TD18 invece, anche l’autofattura diventa una fattura elettronica.

Ad esempio, prima dell’avvento della fattura elettronica dal 01/01/2019, si emettevano fatture cartacee e a fine mese/trimestre si presentava la comunicazione dati fattura (grezzamente chiamata “Spesometro”).

Con l’avvento della fatturazione elettronica è stato abolito lo spesometro, o meglio trasformato in esterometro. Infatti le fatture estere possono ancora essere cartacee, ma poi a fine mese debbono essere trasmesse con la comunicazione dati fatture (nuovo “Esterometro”).

Nel caso del ciclo attivo potevamo sin da subito evitare l’esterometro facendo la fattura elettronica.
Ma per il ciclo passivo finora non c’era alcuno strumento per evitarlo. Ora invece, con il TD17/TD18, possiamo finalmente creare l’autofattura, allegare la fattura PDF al tracciato, salvare tutto in conservazione sostitutiva e ciao esterometro, ciao cartaceo.

Tutto questo è confermato dal fatto che il documento elettronico stesso si chiama autofattura e una volta emessa va a finire proprio nella stessa sezione dove vanno a finire i dati dell’esterometro, assolvendo quindi gli obblighi dello stesso.

Primi chiarimenti da parte dell’ADE, sui nuovi tipi documento, e sull’esterometro.
Da leggere con attenzione, contiene TANTE notizie utili.

ADE - 23 Nov 2020