Nuovo Tracciato - Integrazione del reverse charge

Nel tag codice destinatario devi indicare il tuo codice destinatario, perché la fattura deve tornare a te. E’ come se tu stessi emettendo una fattura a te stesso in nome e per conto del fornitore, che indicherebbe il tuo codice destinatario.

Anche se dai soggetti esteri non hai ricevuto alcuna fattura elettronica ma solo un PDF, dovrai essere tu a trasformare quel PDF in un TD17/TD18 indicando:

  • nel campo cedente/prestatore i dati del fornitore estero che ti ha emesso il PDF
  • nel campo cessionario/committente i tuoi dati, così come li comunicheresti ad un fornitore italiano, compreso quindi il tuo codice destinatario/PEC.

Riguardo al campo 2.2.1.4 “Descrizione”, per ogni voci presente nel PDF che ti ha inviato il fornitore, dovrai creare un nuovo blocco 2.2.1 che nel 2.2.1.4 conterrà la voce che ti ha indicato il fornitore (senza tradurre niente, riporta così com’è).

Come natura dei fornitori esteri metti natura RF01 o RF18 (qualcuno dice essere corretto RF18, essendo un cedente estero soggetto a regime fiscale straniero).

Vedi questo esempio di una fattura che ho ricevuto e integrato con TD18 da Amazon.

Ciao e grazie per le informazioni. Non ritengo però attuabile il 2.2.1.4
Ipotizzando di ricevere anche più fatture al giorno da fornitori esteri, con diverse righe di dettaglio… dovrei riscrivere a mano sul sw. tutte le descrizioni, non è fattibile.
Devo poter utilizzare una descrizione standard e raggruppare le righe per aliquota. Assurdo che non ci sia nessun chiarimento in merito da parte dell’ AdE su come compilare il campo.

Beh si questo è un problema immagino comune per aziende che ricevono molte fatture da soggetti esteri. In tal caso immagino che sia più conveniente continuare con l’esterometro, poiché quest’ultimo permette appunto di raggruppare tutte le voci in base all’aliquota, quindi di integrare l’IVA in un’unica soluzione, senza dover riscrivere tutti i dati.

Questo a meno che non si abbia a disposizione un software OCR che sia in grado quantomeno di copiare ed incollare in un altro software personalizzato ed preposto alla trasmissione delle fatture. Altrimenti purtroppo diventa un grattacapo per molte aziende.

Comunque, da come l’Agenzia delle Entrate ha impostato le ultime guide non sembra che l’esterometro sparirà, se non mai almeno nel breve termine, quindi immagino venga data la libera scelta al contribuente, se utilizzare le nuove autofatture elettroniche o continuare con l’esterometro.

Il vantaggio che vedo nelle TD16/TD17/TD18 è fondamentalmente una dematerializzazione della fattura, dell’autofattura e dell’integrazione, poiché viene creato un esemplare XML e il tutto può essere depositato nel cassetto fiscale e posto in conservazione sostitutiva.

D’altro canto, per aziende che ricevono molte fatture da integrare, resta preferibile l’esterometro, tuttavia sarà poi a loro carico la conservazione in formato analogico dei documenti originali.

Grazie. Teoricamente l’esterometro stando alla legge di bilancio, avrà morte più o meno certo nel gennaio 2022 e l’utilizzo delle nuove codifiche sia nei tipi documento che nelle aliquote iva è studiata per la creazione dei precompilati iva in avvio da gennaio 2021, infine l’inesattezza nell’indicazione dei codici TD o delle nature, non comporta sanzione alcuna.
Ritengo a questo punto che nel campo descrizione, in mancanza di indicazioni precise e non essendo un campo che incide in alcun modo sul valore del documento, si possa inserire qualsiasi riferimento, soprattutto in virtù del fatto che il SdI inoltrerà nuovamente a me il documento, che possiedo già in originale.

Anche io ho proceduto nel mio software generando le AUTOFATTURE ELETTRONICHE con raggruppamento degli imponibili per aliquota ed indicando una descrizione generica (INT. FT. ACQ. CEE / INT. FT.ACQ.SERVIZI…). Sono d’accordo con TASSAMAN per vari motivi ; la possibilità di inviare le autofatture allo SDI è stata data principalmente per la creazione dei precompilati iva (oltre che per evitare l’ESTEROMETRO) , quindi a che serve indicare analiticamente tutti i beni della fattura di acquisto? Inoltre nell’ultima bozza di chiarimento dell’agenzia delle entrate non si fa nessun riferimento preciso al campo della DESCRIZIONE, ma solo di indicare l’imponibile del C/P con relativa imposta calcolata dal C/C o in caso di ALIQUOTE DIVERSIFICATE gli imponibili distinti per aliquota. Modestamente penso che la fattura da integrare con iva come copia identica della fattura di acquisto sia un discorso puramente formale.

@TassaMan @CONTASOFT Beh si in effetti pensandoci come ragionamento ci sta, d’altronde le nuove TD servono ad integrare l’IVA per le precompilate e l’inesattezza delle descrizioni non è sanzionabile, così come i dati formali del cedente/prestatore e cessionario/committente (l’importante è che siano corretti partita iva e codice fiscale che identificano le parti).

Ciò che è sicuramente sanzionabile è sbagliare i valori che riguardano imponibile e imposte.
O anche se si confonde un TD17 con un TD01, perché li si va a creare un documento invece di un altro e nella precompilata questo potrà generare un valore errato.

Buongiorno a tutti, avrei bisogno di un esempio di registrazione per una fattura d’acquisto reverse charge cellullari, con iva al 50% detraibile.
E’ corretto in quel caso sommare l’iva al costo? o deve andare su conto “iva indetraibile” ?
Sono un pochino ot, mi scuso.
Grazie!

Buon di . Domandone sulla fatturaPA se ho un fornitore USA e emetto autofattura con TD17 nel cedente ci vanno i dati del fornitore e quindi in IdFiscaleIVA ci va id paese e piva che ovviamente negli USA non esistono e sono dati obbligatori.

Avete provato a generare un documento di tipo TD16 utilizzando il software ADE online presente su “Fatture / Corrispettivi” ?. Sembra che non fa alcuna inversione tra Cedente e Cessionario, trattando il tipo documento allo stesso modo di una normalissima fattura !!!
Che ne pensate ?

Effettivamente nel cessionario è previsto che questo campo non ci sia (ricordo che dal 2019 è possibile inviare anche le fatture vendita estere, ed in questo caso il campo non deve essere valorizzato),
ora che, per il TD17, devono essere compilati i dati del “Cedente” avranno dimenticato che un fornitore estero non ha la partita iva, e che quindi, il campo non va valorizzato…

Verificata questa cosa su portale corrispettivi, anche se per far accettare questi dati ci sta un trucchetto.
Metti nella partita iva: US (con un qualsiasi riferimento fiscale del fornitore), se proprio non hai nulla mettici il nome dello stesso
Nel codice fiscale: NULLA