scusate se faccio un port off topic, ma comunque i formati dei file centrano in qualche modo con “dati e open data”.
Seguento il link in
nella tabella
vedo che per l’archiviazione di mail singole l’italia preferisce il formato mbox al formato eml. Anzi non da nenache un punteggio al formato eml.
è proprio così o si tratta di un errore?
La tabella comparativa dell’ICRF sembra pero’ molto orientata alla digital preservation (o conservazione a lungo termine?) mentre l’allegato 2 è più generale e riguarda anche la fase di formazione a cui può seguire un riversamento…
Fra l’altro, sempre nella sezione email, AgID dà due punti al PDF/A: chissà cosa intende. La stampa della mail? Senza gli header? E 2 punti anche al TIFF… file immagine… mah… mi sfugge qualcosa.
Comunque, a livello internazionale c’e’ troppa diversità di vedute. Sempre per le email, per dire, il formato di Outlook passa dal -1 (inaccettabile-vade retro) di Svezia e Danimarca, al 2 (preferred-top of the top) di Canada e Australia.
Ce n’è da fare di strada.
Poi a me l’EML sembra la soluzione piu’ sicura e resistente. Alla fine e’ un file di testo. C’è la complicazione degli allegati, che però vale per tutti i formati di archiviazione di email. Con l’EML comunque, passando per la BASE64 (molto standard) diventano testo anche quelli e si decodificano “facilmente”.
È chiaro che usare un formato raster per archiviare delle mail è una corbelleria assoluta, in quanto vengono persi tutti i dati. È curioso che Maildir non sia quotato da nessuno…
Documenti impaginati, il primo tipo di file nell’Allegato A, non pervenuti. Gli unici che hanno capito che si tratta di una buffonata sono i neozelandesi.