Buongiorno,
il nostro ente riceve pagamenti da parte di cittadini stranieri, anche extra-ue, che non sono residenti in italia.
Come possiamo attivarci nei loro confronti? Il sistema viene riconosciuto?
Solitamente ci pagano attraverso un bonifico o inviando loro l’importo attraverso il circuito della carta di credito.
Per le operazioni effettuate online (da portale dell’ente o da portali dei PSP che offrono il servizio) possono pagare con tutti i metodi previsti (carta, paypal, bonifico, bancomatpay, etc…).
Avranno certamente più difficoltà se intendono fare il pagamento allo sportello dovendo trovare un punto di accesso fisico (sportello, atm, o altro) di un PSP aderente al circuito pagoPA.
Quindi mi confermate che è possibile tranquillamente pagare online il dovuto anche da banche estere.
Ma se questo non fosse possibile, potrei chiedere alla banca di accettare determinati pagamenti?
Ciao @Silvia_Bragato,
che intendi con “pagare online il dovuto anche da banche estere” .
Per poter pagare dall’estero al momento l’unica soluzione è il pagamento on-line dal portale dell’ente . Quale metodo selezionare dipende dagli strumenti a tua disposizione, un esempio potrebbe essere la carta di credito, oppure PayPal ), non mi risultano ad oggi banche estere aderenti a pagoPA quindi non potrai pagare tramite HomeBanking nè tantomeno pagare presso gli sportelli. Rimane comunque possibile pagare presso uno dei siti online delle banche aderenti.
Quindi, a uso degli enti creditori (EC), ricapitolerei che, limitatamente alla finalità comuni a tutti gli EC di:
A) comunicare al debitore l’esistenza del debito;
B) consentire al debitore di pagare,
si potrebbe dire che sono elementi necessari (ma non per forza sufficienti) per ogni singolo EC :
Un portale dei pagamenti [proprio, fatto in casa o acquistato, oppure in comune con altri EC fornito da qualche softwre house o da qualche ente sovraordinato]
Che il portale dei pagamenti preveda di avviare il pagamento tramite IUV e/o altri dati presenti sull’avviso recapitato in qualche modo al debitore [indispensabile per l’estero];
Che il portale preveda una zona ad autenticazione [per forza SPID, primariamente rivolta alla popolazione residente in Italia] con possibilità di prendere visione dei debiti, dello stato dei pagamenti, di avviare il pagamento e di stampare l’avviso analogico.
Sul modo per far conoscere al debitore l’esistenza del debito ci si può sbizzarrire: si puo’ recapitare avviso analogico e/o comunicazione che reinvia al portale e sfruttare i canali e-mail, PEC, raccomandata, posta prioritaria, atti giudiziari, app proprie dell’EC, l’app IO (sempre per residenti in Italia, credo)…
Il punto 2, in teoria, lo potrebbe svolgere anche un soggetto terzo (un PSP) che offre il servizio. Tuttavia è piuttosto disdicevole e contro la ratio stessa di pagoPA per un’amministrazione pubblica indirizzare i propri debitori verso il servizio offerto da uno specifico PSP. Come è disdicevole invitare il debitore ad arrangiarsi.
Sempre Per il punto 2, forse gia’ spiegato altrove: ci sono limitazioni tecniche o organizzative per cui chi gestisce pagoPA non può pubblicare un miniservizio web che inserendo IUV e CF dell’EC si invoca lo WISP?
Osservazioni.
I punti 1, 2 e 3 non rientrano nel “perimetro di pagoPA”, anche se discendono come conseguenza dall’attuale impianto tecnico-normativo della piattaforma e sono confermati euristicamente. Gli aspetti tecnologici sottesi ai punti 1, 2, 3 ogni EC se li deve sbrigare in proprio e richiedere le funzionalità espressamente a qualcuno (spesso lo stesso partner tecnologico o intermediario, dove presente). Infatti, non esiste alcun obbligo di funzionalità minime che i fornitori ICT devono offire nei loro prodotti, è sempre a carico dell’amministrazione che commissiona o acquista chiedere e verificare.
Certo, se esistesse una checklist ufficiale la vita per le ammistrazioni sarebbe piu’ semplice e il sistema complessivo apparirebbe piu’ omogeneo…
Salve,
lI nostro dipartimento universitario attiva ogni anno diverse decine di contratti conti terzi, per diverse migliaia di euro, con paesi extra EU. Già è difficile la procedura ordinaria di fatturazione estera e riscossione crediti. In questo modo obbligandoli a passare per PagoPa o intemediari PSP, visto che dubito che qualcuno dall’Asia riesca ad attivare una SPID non conoscendo l’italiano, ci mette in serie difficoltà e rischia di far saltare molti contratti. Mi potete raccontare le altre esperienze di altri attori? Ci sono altre alternative per questi casi?
Domanda, a prescindere: cittadini privati o enti esteri hanno l’OBBLIGO di usare PagoPA o possono continuare a pagare senza passare attraverso PagoPA, p. e. tramite semplice bonifico bancario o carta di credito? Esempio concreto: un cittadino extra UE si iscrive a un nostro convengo e paga la quota di partecipazione con carta di credito. In tal caso si può “bypassare” PagoPA?
Grazie
Salve, se l’ente ha l’obbligo di aderire a pagoPA il cittadino o impresa può pagare soltanto in questo modo. Ricordo che i pagamenti esclusi dalla Piattaforma PagoPA sono: SDD, F24 e pagamenti per cassa.
Grazie per le risposte. L’interfaccia che usiamo purtroppo non ha una versione inglese e pertanto i nostri partecipanti (internazionali) non si iscrivono più. Abbiamo fatto richiesta per avere l’interfaccia in inglese ma ci è stato detto che hanno altre priorità…
Non potete semplicemente preparare una guida passo passo in pdf con le indicazioni “clicca qui”, “scrivi lì”? Una volta avviato il pagamento penso che sia tutto piuttosto intuitivo
Noi abbiamo risolto inserendo nella dicitura del pagamento un numero e la dicitura in italiano e in inglese.
I numeri sono fondamentali per fare una guida in inglese per lo straniero.
Un dubbio che ho è: ma l’utente-contribuente (italiano o straniero) domiciliato o residente all’estero che non dispone di un conto corrente con IBAN italiano né di una carta di pagamento attestata in Italia come fa a pagare un dovuto PagoPa? Suppongo possa pagare solo sul sito dell’EC (mod.1), e non col mod.3 presentando un avviso PagoPa a un PSP che non saprebbe cosa farne, è corretto?
Se riesce a pagare dal portale dell’EC, immagino possa pagare anche tramite gli strumenti online messi a disposizione dai PSP (App o WebApp) che consentono il pagamento modello 3
Fa eccezione l’AppIO che richiede l’autenticazione SPID (ed uno smartphone) per operare (e se sei straniero…). Sarebbe certamente utile la possibilità di accedere alle funzioni di AppIO anche tramite WebApp ed in modalita’ non autenticata
Oddio, voglio sperare che funzioni qualsiasi carta di credito di un circuito internazionale!!! Voglio dire, senza far pubblicità e nessuno, se è Visa-Mastercard-Amex-Diners può essere attestata anche in Patagonia per quanto mi interessa… ci penserà il circuito a farmi avere i soldi, no?
Al mio ente interessa ESSENZIALMENTE questo tipo di pagamenti qua. Non li abbiamo ancora provati, ma il nostro problema è sempre stato l’incasso dall’estero e l’unico vantaggio di PagoPA è che finalmente ce li potrà risolvere. Questo è ciò che pensavamo, non incrinare la nostra unica speranza…