Non c’e’ che provare, il mondo PagoPA riserva continuamente distinguo e distinzioni inimmaginabili (che poi magari uno riesce anche a giustificare ex post, ma ex ante non verrebbero mai in mente).
Pero’, prima di arrivare a usare la carta, occorre avviare il pagamento. Opzioni:
portale dell’EC (che non e’ detto possa funzionare, se richiede autenticazione SPID/CIE e/o non consente l’avvio a partire da uno IUV);
di sicuro una banca della Patagonia se ti presenti con l’avviso analogico PagoPA ci fa un aeroplanino…
qualche app o webapp di qualche psp che lancia il pagamento da IUV c’e’: anche qui da vedere se l’essere stabilito in Patagonia crea corto circuiti e… è etico per l’EC sponsorizzare una di queste app/webapp al debitore estero per facilitargli la vita?
EDIT: e se anche il debitore ha una sua burocrazia che impone dei paletti alle modalità di pagamento che puo’ usare? Per le p.a. italiane ci dicono che basta specificare nel mandato di pagamento siope+ che si tratta di avviso pagoPA e meno formalmente ci dicono che si fanno i giroconti sui conti di tesoreria aperti alla Banca d’Italia se ci sono… ma di sicuro un ente pubblico della Patagonia non ha ne’ banca d’Italia ne’ siope+ e sarebbe verosimile che il ragioniere capo patagonese si opponesse a fare un pagamento con carta di credito tramite uno Scrigno o un Pagofacile qualsiasi… (ammesso che poi una carta di credito la abbia). Non e’ che il divieto assoluto di uscire da PagoPA sia stato un passo piu’ lungo della gamba?
Ho scorso l’xsd di RPT/RT (versione 6.2 che ho sotto mano) e le SANP attualmente pubblicate online. Nessuna occorenza del termine “anonim*”, se non riferita all’esperienza utente di WISP. Puoi essere piu’ preciso?
Si dice in un passaggio di “documentation” dell’xsd, ma non nelle SANP 2.4.0 di marzo 2021, che se non si e’ in grado di indentificare fiscalmente il debitore si puo’ scrivere ANONIMO…
io due paroline “normative” in piu’ sulle SANP le avrei scritte
@FRANCESCO_GUARALDI
ci troviamo in situazione analoga e stiamo incontrando delle difficoltà perchè con importi elevati è impensabile uso carta credito e il bonifico ci sembra di capire possa essere utilizzato solo se si hanno conti su banche con sede in Italia.
Inoltre per finanziamenti dalla Comunità Europea facciamo fatica a pensare che possa esser usato PagoPA.
Avete per caso nel frattempo capito come gestire la questione? Ci sarebbe di gran aiuto sapere come hanno risolto altre università il problema dei pagamenti di importo medio-alto dall’Estero.
Grazie mille e buona giornata
Scusi, non capisco il discorso della Carta di Credito, questo sarebbe lo strumento principale da usare online. Peraltro su importi medio alti le commissioni hanno un peso irrilevante.
Si concordo. Ovviamente dipende dal tipo di accordi con l’istituto che ha rilasciato la carta, ma per importi consistenti e’ piuttosto facile oltrepassare i limiti per singola transazione o di spesa in un determinato periodo.
Buongiorno a tutti. Ma il thread di discussione si interrompe così?
Nessuno sa/può chiarire come si risolve il problema di pagamenti che soggetti esteri (anche extra-europei) devono effettuare nei confronti di un Ente Creditore qualora l’importo superi i limiti imposti per le carte di credito? A me sembra che in questi casi l’unica alternativa praticabile sia permettere un bonifico bancario. Tra l’altro, navigando, ho trovato alcuni casi di PA che risolvono proprio così (cfr. penultimo paragrafo alla pagina Modalità di pagamento). Se così fosse sarebbe utile avere anche delle best practice su come conviene procedere al fine di evitare che l’Iban indicato per i soggetti esteri sia utilizzato anche da chi è tenuto ad effettuare il pagamento con PagoPa.
Guarda, a me hanno comunicato che alcune nazioni sono proprio bloccate alla fonte a prescindere dall’importo. Posso capire il timore di hacker o chissà che, ma il limite dell’importo è davvero anacronistico.
Un PSP che non opera su circuito SEPA non può aderire a pagoPA perchè non potrebbe riversare gli importi riscossi sul conto dell’Ente (almeno per quanto ne so io)