Pagare online dal sito PagoPa

Bene. Andrebbe benissimo.
Ma perchè i comuni non lo fanno? Come fare per costringerli a fare ? Forse lo Stato deve fare qualcosa per supportarli per fare una cosa del genere?

Presumo perchè se non ti interfacci col sw dei tributi non vedi i dati, e la sw house che gestisce i tributi per consentirti l’interrogazione del database da un soggetto che non sia il dipendente comunale deve farti la personalizzazione del sw (non credo che l’informatico del comune possa scrivere un sw che prevede l’autenticazione poi l’interrogazione del DB relativo al soggetto che si è autenticato, senza relazionarsi con la sw house. Magari sbaglio), e te la fa pagare salata.

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Esatto, il punto e’ quello.
Putroppo la qualità media dei software in uso ai comuni non è eccelsa e alcune funzionalità che dovrebbero essere di base sono invece extra a pagamento.
Secondo le regole del mercato scritte sui libri, occorerebbe innalzare la qualità della domanda. Cioè tutti i comuni dovrebbero iniziare a pretendere e non calarsi le braghe di fronte alle richeiste esose.
Poi sì, lo Stato potrebbe dare una mano. A mio avviso anche normativo/legislativo: definire due o tre requisiti minimi e consentire alle amministrazioni di ridurre del 60% i corrispettivi per software che non si adeguano. Non il massimo del liberismo, ma ormai siamo abituati a estremi liberticidi peggiori.
Intanto se si prendesse atto anche di questo aspetto sarebbe un passo avanti.
Perché poi arrivano i racconti miracolistici del cassetto digitale per tutti i cittadini ma… i dati e i documenti nel cassetto fiscale ci devono finire. 8000 comuni italiani hanno almeno 7-8 grandi serbatoi di dati e documenti ciascuno che andrebbero collegati col cassetto digitale, fate un po’ voi i conti…

Non sbagli, anche questo e’ un altro nodo spinoso. Il DB contiene dati del comune di turno eppure non è così pacifico che il comune abbia accesso diretto al DB (inteso in senso informatico, accesso cioè direttamente alle tabelle del DB tramite un software specializzato).

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esatto…ma non mi sembra che questi comuni seguano “best practise” …che pure ci stanno e allora agenzie come quelle di Agid dovrebbero fare da guida in un ambito dove le sw house attualmente comandano

il cassetto digitale quando funziona ti da una sensazione di “MAGICO” …infatti questa è la sensazione che ho avuto, all’inizio, ormai tantissimi anni fa quando Agenzia Entrate varò il suo splendido “Cassetto Fiscale” (grazie al Ministro Visco che spinse molto sul fisco telematico) . Da quel momento tutto è diventato più semplice. Ricordo che alcuni miei clienti mi portavano dati per fare dichiarazioni dei redditi che io smentivo platealmente facendo vedere loro che all’agenzia delle entrate risultavano cose diverse. In questo modo mi è capitato, ad esempio, di scoprire errori nella registrazione di contratti di affitto, a volte per colpa di agenzie immobiliari e altre volte per colpa degli stessi impiegati dell’Agenzia delle Entrate che avevano caricato in modo errato i dati contrattuali.
Per non parlare poi della sezione dei versamenti F24: anche qui mi è capitato di scoprire (grazie alla consultazione online) numerosi errori commessi da impiegati delle Poste o delle Banche nel caricamento dei codici comuni relativamente ai pagamenti Imu causando la generazione degli avvisi di accertamento emessi dai comuni che non hanno ricevuto l’accredito delle somme. In pratica sulla ricevuta firmata dall’impiegato risultavano i codici catastali dei comuni corretti mentre dalla videata delle consultazioni comparivano codici catastali di altri comuni! E non vi dico quanto tempo ho impiegato per far bonificare le somme dai comuni che avevano incassato erroneamente ai comuni che invece avevano emesso avvisi di accertamento e che quindi reclamavano i versamenti al contribuente.

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Questo è un problema di postalizzazione, poteva capitare anche con F24 o altro. Quindi pagopa non centra.

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I bonifici che vengono accreditati ai Comuni (ma in generale alle P.A.) spesso hanno causali incongruenti, illogiche, incomplete. Il vantaggio notevole di un pagamento atteso su PagoPa correlato ad uno IUV determinato è che quanto dovuto e quanto pagato combaciano e (se tutto è fatto bene) il ciclo del pagamento si apre e si chiude senza danni. Se solo ci fosse qualche aggiustamento su questioni stra-segnalate (su github e su questo forum) e scomparissero completamente metodi di pagamento alternativi sarebbe un ottimo passo avanti…

I comuni (7500 su 8000) ovvero quelli sotto i 50.000 abitanti, non sanno nemmeno cosa comprare. Mediamente comprano quello che c’è anche perchè se volessimo cercare quello che va fatto, non so quanto rimarrebbe … tra cui scegliere. Quindi le sw house fanno il bello e il cattivo tempo, questo è noto da tempo. Quindi vannoi coinvolte le sw house nel cambiamento della pa.

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Ritornando in topic, ho fatto una prova di pagamento di una fattura di un gestore di servizio pubblico utilizzando il sito PagoPa, inserendo codice avviso e c.f. Ente creditore, dalla parte dell’utente il servizio funziona perfettamente: pochi minuti, addebito su carta, unico PSP proposto e commissione bassa (non so se sia frutto di qualche convenzione o meno). Probabilmente era un problema di rodaggio o di connessione…

@Lazlu
Capisco molto bene il problema anche se ci dovrebbero essere modi per affrontarlo senza introdurre criticita’ in altri punti. Un prestatore di servizi al quale mi appoggio fa uso di IBAN dedicate, cioe’ un pagamento sull’IBAN che mi ha indicato puo’ provenire solo da me. Nelle loro fatture scrivono addirittura “non hai bisogno di indicare la causale”. Per questo e numerosi altri motivi si tratta di un fornitore che ha veramente analizzato il proprio servizio dal punto di vista dell’utente. Infatti NON intendo cambiarlo, non mi interessa se altri fanno sconti per lo stesso servizio.
Se la PA si guardasse un po’ intorno, qualche idea semplice, utile e implementabile la troverebbe certamente.

Come puoi immaginare l’Ente pubblico non ha la flessibilità e la discrezionalità di un soggetto privato, l’Ente ha una rigorosa e scandita procedura contabile articolata nell’interesse della legge ed a tutela del pubblico denaro (non dimentichiamocelo mai questo, altrimenti si perde metà del discorso). Non è pertanto pensabile introdurre semplificazioni “smart” e “stilose” all’americana né mille IBAN o altre velocizzazioni tranquillamente date per scontate in un’azienda privata. PagoPa funzionerà potenzialmente bene, risolti i problemi: delle commissioni (ma qualcuno dovrà pur pagarlo il costo della transazione finanziaria: si tratta di scegliere a chi caricarlo…), della rendicontazione/riconciliazione farraginosa se non si ha un sistema integrato (e l’integrazione ben fatta tra nodo e uno o più software gestionali costa soldoni alle P.A., per niente coperti dai sussidi…), di alcune mancate standardizzazioni nelle fasi del ciclo dei pagamenti (si consideri il fatto che molto del perimetro operativo non è regolamentato da LL.GG. e specifiche tecniche, lasciando troppa discrezionalità a P.T. e PSP), delle ricevute che non sono soddisfacenti (è irrealistico pretendere che l’EC possa rilasciare ricevute di pagamento prima di aver incassato e rendicontato la somma chiara nei suoi elementi identificativi), della mancanza di un portale accessibile raccoglitore di dovuti e pagamenti (si perde l’occasione di un formidabile servizio all’utenza, che non credo sarebbe poi dispendioso, anche se implicherebbe la necessità che il pagatore/debitore si autenticasse sempre) e di qualche piccolo altro aggiustamento sui piccoli dettagli tecnici segnalato da chi ci lavora (e quindi si scontra professionalmente con certe discrasie e imperfezioni).

Esattissimo. alla faccia dei piani triennali e delle progettazioni perennemente dimentiche delle realtà locali.
Oltre a coinvolgere le sw house, di certo quei 500 più strutturati dovrebbero essere molto esigenti e non accettare compromessi.

Esempio semi-OT: se fate un giro fra i servizi IO degli enti locali moltiplicati dieci a dieci grazie al Fondo Innovazione, ce ne sono di improbabili già dal nome…

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perchè non fare come con l’F24 dove le commissioni sono a carico dell’ente creditore ?

Sono d’accordo, ma per trasparenza sarebbe stato opportuno comunicare ai contribuenti (che comunque si trovano a pagarli poi indirettamente quei soldi prima anticipati dall’EC) gli oneri finanziari di incasso bancario. P.S. Negli F24 se li carica Agenzia delle Entrate però, non l’ente beneficiario

Cosi’ come nelle aziende private tutti i costi (compreso quelli di riscossione) vanno coperti con i ricavi allo stesso modo negli Enti Pubblici tutti gli oneri vanno coperti con i proventi.

Ma una ottimizzazione della fase della riscossione dovrebbe significare meno personale amministrativo da adibire alla funzione della esazione e quindi quelle commissioni di incasso dovrebbero essere ampiamente coperte dalle economie generate dai processi di automazione amministrativa. Non solo …una maggiore efficienza della riscossione significa recupero della evasione fiscale e annullamento degli effetti della prescrizione…e quindi maggiori entrate.

Insomma…ci vuole una classe dirigente che ci crede veramente negli effetti positivi della digitalizzazione.

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Oppure spostiamo il costo sul cittadino senza variare l’importo del dovuto. Cosi siamo trasparenti e abbiamo piu’ cassa a disposizione. :money_mouth_face:

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Questa delle commissioni ormai e’ una questione di lana caprina.
Sarebbe meglio che tutte le p.a. aumentassero del 10% tutti i pagamenti che ricevono a qualsiasi titolo e si facessero carico dell’euro di commissione?

Tecnicamente comunque le specifiche pagoPA potrebbero essere migliorate: al punto in cui ero arrivato io, se un EC volesse accollarsi le commissioni dovrebbe stringere un accordo con un unico PSP e indirizzare a usare quello. Cosa che vanifica uno dei vantaggi di pagoPA: multicanalità e numerosità dei punti di pagamento.

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O perlomeno che capisca che “va fatto” al di là della comprensione dei singoli.
A volte anche fardi da parte capendo che va fatto e lasciare che chi ne capisce faccia il percorso è sintomo di capacità dirigenziali.

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Salve chi mi può dare un consiglio di come poter effettuare un pagamento spontaneo, la modalità di come farlo grazie è un bel forum saluti a tutti

Il pagamento c.d. spontaneo è tale perché manca di un avviso PagoPa per un pagamento atteso. Ciò implica che tu possa pagare sul portale dell’Ente creditore, scegliendo il tipo di entrata relativa ed inserendo un nucleo minimo di informazioni per identificare l’oggetto del pagamento