PagoPa e tassonomie

ho già capito che finirà male sta cosa. tanto lavoro per nulla.
In compenso il PNRR ha previsto badilate di soldi per l’attivazione ( misura 1.4.3 Adozione PagoPA e app IO 750 milioni di euro), premiando chi non ha ancora fatto niente, nonostante l’obbligo di legge.
Odio dirlo, ma queste sono proprio cose all’italiana.

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Abbiamo telefonato a pagoPA e sostanzialmente dicono che quel limite di 50 servizi di incasso è più che altro indicativo e che, per esempio, “ovviamente” non vale per i piccoli Comuni. Tra l’altro dicono di aver riportato in Bozza tutte (tutte) le richieste e che è più che altro in invito a verificare i dati immessi tenendo conto anche di quegli “alert”. Comunque a breve pare che mandino (o pubblichino) delle FAQ. In teoria se uno fosse sicuro del fatto suo potrebbe chiudere la richiesta così come era. Era quindi un’attività che già si sapeva sarebbe dovuta essere svolta, solo che pensavo sarebbe partita da una eventuale loro contestazione specifica, tipo “mi manca un codice tassonomico” o roba così.

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Il problema che io vedo in questa comunicazione sta nel fatto che la dichiarazione, che evidenzio rilasciata nella forma di autocertificazione ai sensi degli articoli 46 e 47 DPR 445/2000, è cristallizzata allo stato della implementazione dei servizi di pagamento al 31/12/2021!!! Orbene, se per ipotesi un ente ha dichiarato alla data del 31/12/2021 di avere 15 servizi di pagamento di cui 11 attivi (70%) sui quali viene verificata tale condizione sulla base della presenza di transazioni (se per transazione abbiamo tutti inteso un pagamento andato a buon fine), mi dite cosa succede se adesso si modifica la dichiarazione, ora per allora, inserendo 50 servizi di pagamento, per mantenere la proporzione del 70% dovremmo avere sempre al 31/12/2021 transazioni su almeno 35 di questi servizi, cosa impossibile!!!
Spero di essere stato chiaro e chiedo ai colleghi la loro opinione in merito.
p.s. dopo aver atteso un ora al telefono per chiedere chiarimenti, non risponde nessuno!!!

Non c’è nessun problema (così è stato detto almeno 10 volte nella call di ieri di pagoPA con i PT). E’ un alert.

A:
È stato dichiarato un numero totale di servizi di incasso inferiore a 50.
Dalle statistiche in possesso alla scrivente Società risulta che, in media, i servizi di incasso totali di un Comune, secondo la tassonomia pubblicata sul sito dedicato e consultabile al seguente link
Documentazione – pagoPA sono almeno pari a 50.

Quasi tutti gli enti hanno meno di 50 servizi, quindi poco male, succede.

B
È stato dichiarato un numero minore di servizi di incasso rispetto a quelli rilevati sul nodo
dei pagamenti. Al 31/12/2021 sul nodo si rilevano codici tassonomici in numero maggiore rispetto a quelli dichiarati nella richiesta di contributo come totalità dei servizi di incasso gestiti.

Questo può capitare per errori (avevo assegnato la tassonomia sbagliata e poi metto quella giusta) o per cambio di tributo (es. CUP si prende in pancia Tosap e Cosap). Non sono emersi altri casi nè nella call nè con i miei enti. Considerato che non si conosce il dato “tassonomie che pagoPA” vede credo gli enti possano fare poco.

C
È stato dichiarato di aver migrato il 100% dei propri servizi di incasso.
Attualmente tale tasso percentuale di migrazione non appare verosimile in quanto alcuni servizi (come ad es. l’incasso IMU - riscossione volontaria non può essere effettuato tramite piattaforma pagoPA, ma esclusivamente tramite F24.

Traduco: non fate i furbi a mettere solo i servizi migrati e non quelli non migrati così avete un valore sopra 70%! Metteteli tutti!

D
È stato rilevato che alcuni tra i principali tributi locali (ad es. l’IMU) non sono stati dichiarati
tra i servizi di incasso totali. Tutti i Comuni Italiani sono tenuti all’incasso dell’IMU.

Pare si parli solo di IMU (“Rendite catastali
(ICI, IMU, TUC, ecc.)”, "ANNI PRECEDENTI -
Tasse sui rifiuti (TARI, TIA, TARSU, TARES, ecc.)) e di poco altro. Alcuni enti/pt ahanno detto che l’imu anni precedenti sia stata fatta cmq con pagoPA e che quindi ci sta anche con pagopa: quindi soluzione dubbia. Per fare felici tutti se non si è fatto pagare IMU con pagoPA, meglio mettere nel modulo come “non attivo”.

Riassunto, cosa fare per non invalidare la richiesta

1. non inserire nuovi servizi attivi
2. inserire eventuali servizi non attivi al 31.12 (rischio di scendere sotto 70%)
3. metti imu non attiva (rischio di scendere sotto 70%)

Altro non farei perchè toccare la domanda sbagliando a inserire servizi o pagamenti non so che effetti possa avere.

Seguiranno comunque settimana prossima FAQ di pagoPA.

Ma se non c’e’ nessun problema cosa scrivono a fare delle lettere infarcite di tanto pressapochismo?
Ahinoi attraversiamo un periodo di crisi, privo di attenzione alla forma perché incapace di elaborare contenuti ben definiti.

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In realtà qualcuno ha anche fatto notare che le Violazioni IMU avrebbero lo stesso codice tassonomico del tributo principale; quindi avrebbe anche senso settarla come migrata. Comunque penso che le FAQ che ci hanno promesso saranno più esplicite su questo.

Credo che, semplicemente, il messaggio che hanno mandato avesse un’impostazione troppo “terroristica” rispetto alle reali intenzioni. Secondo me se un comune è plurintermediato dal punto di vista pagoPA è difficile che si possa fare aun dichiarazione senza sbagliare qualcosa, il punto è capire se l’errore è tale da inficiare l’erogazione del fondo. Faccio un esempio concreto: un ente aveva la riscossione con una azienda e adesso il contratto è concluso. Abbiamo richiesto l’informazione al partner in questione per sapere se avesse inviato i codici tassonomici per i pagamenti e non ci è stata data risposta. Ora, il Comune deve mettere quelle entrate nella richiesta, ma non può sapere se settarle come migrate o no; quindi è normale che a pagoPA risultino codici tassonomici magari in più o in meno. Trattandosi di una o due entrate in teoria non dovrebbero inficiare il raggiungimento del 70% , ma comunque è abbastanza probabile che risultino dati diversi tra la richiesta e quello che potrebbe risultare a pagoPA facendo delle interrogazioni ai loro DB.

Il punto è? non sarebbe stato meglio far mandare la lista dei codici tassonomici che “risultano” a pagoPA agli enti, visto che prima o poi questa attività avrebbero dovuto farla?

grandi applausi… alla fine a stare lì a spulciare codici tassonomici per la rendicontazione c’è da morire (considera chi come me ha 8 comuni, con in più la complicazione che i servizi dell’unione vengono conteggiati per tutti i comuni) è un’operazione certosina che non può che portare ad errori.
Sarebbe bastata una loro rilevazione al 31/12/2021 (che era il termine previsto), mandata ai comuni per conferma e da lì avrebbero potuto chiedere conferma o rettifica.

Hanno pubblicato le FAQ relative al Soccorso Istruttorio

E’ un vero casino!!!
Se ho ben capito, se successivamente al 31/12/2021 ho pubblicato altri servizi di pagamento, se mai con altro nuovo PT, significa che a quella data non ho raggiunto l’obiettivo “fullPagoPA” e di conseguenza perdo il contributo 80%.
Se invece adesso inserisco quei pagamenti inseriti successivamente tra gli attivati, per mantenere l’obiettivo 70% ho tempo fino al 30/04 per fare delle transazioni su un numero di dovuti corrispondenti a tale percentuale.
Che ne pensate?

Penso che se in fase di verifica:

1- il Comune si rende conto che il rapporto tra numero di servizi di incasso migrati su pagoPA/numero di servizi di incasso gestiti dal Comune ( al 31/12/2021 ) è minore della soglia stabilita, la domanda è anullata;

2- il Comune si rende conto di aver dimenticato di dichiarare un servizio già migrato al 31/12/2021, può aggiungerlo e inviare la domanda aggiornata. Per questa situazione viene riportato questo esempio che fa scattare l’allert:
il Comune ha dichiarato di gestire sulla piattaforma pagoPA n. 10 servizi totali, ma sulla piattaforma pagoPA si registrano transazioni su n. 18 servizi ;

3- il Comune ha dimenticato di effettuare delle transazioni sui servizi migrati al 31/12/2022, ha tempo fino al 30/04/2022 (termine istruttoria) per realizzarle

ciao

parlato con PagoPA come PT e letto tutte le FAQ

  1. penso il 90% dei comuni abbia meno di 50 tassonomie da loro viste (come diceva qualcuno non vuol dire che i servizi siano meno di 50).
  2. più tassonomie che servizi: i casi possibili che ho trovato sono: 2.1 errore di inserimento tassonomia con cambio successivo, 2.2 cup che assorbe tosap e cosap 2.3 qualche pt che ha attivato servizi senza dirlo al cliente → in tutti i casi senza conoscere le tassonomie difficile sapere cosa fare
  3. 100% dei servizi pagopa, difficile ma non impossibile
  4. dimenticato di inserire imu, va inserita eventualmente in stato non attivo

Detto questo ad oggi non ho ancora chiaro cosa fare per:

  1. servizi attivati (perchè prima non li avevo, esempio convenzioni PL) tra il 31.12 e oggi, li inserisco?
  2. se uso la tassonomia a oggi, non posso poi inserire alcuni servizi nel modulo perchè non ci sono
  3. i servizi che potrei avere ma che non vedo da 4-5 anni e non so se avrò mai, vanno inseriti? posso inserirli oggi?

Per ora sono in attesa di risposte.

Andrea

Ti condivido la mia.
Da quello che leggo, le date relative al bando innovazione non sono cambiate:

  • entro 31/12/2021 migrazione dei servizi “full pagoPA”";
  • entro il 30/04/2022 possibilità di registrare le transazioni di test.

1- servizi attivati (perchè prima non li avevo, esempio convenzioni PL) tra il 31.12 e oggi, li inserisco?
Penso che dovresti congelare il tutto al 31/12, quindi dovresti dichiararli come incassi dell’ente ma non attivi su piattaforma pagoPA

2 - se uso la tassonomia a oggi, non posso poi inserire alcuni servizi nel modulo perchè non ci sono
Al momento, ai fini delle scadenze imposte dal bando non penso che si possa modificare i codici tassonomici dei servizi ma puoi realizzare solo le transazioni di test

3- i servizi che potrei avere ma che non vedo da 4-5 anni e non so se avrò mai, vanno inseriti? posso inserirli oggi?
Ai fini del bando penso che questo rientri nel caso dei servizi di incasso dichiarati dall’ente ma non attivi su piattaforma pagoPA

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Che pasticcio. In sintesi:

  • se uno ha implementato la tassonomia alla sua prima scadenza
  • se uno ha presentato domanda per l’80% a inizio dicembre

adesso si trova con codici tassonomici, prima inesistenti, che potrebbe usare e dichiarare ma non lo ha fatto…
Poi vi faccio qualche esempio

Esattamente quello che è successo a me con i servizi scolastici dell’Unione che sono stati implementati a suo tempo (almeno due anni fa) con un unico codice tassonomico, poi hanno messo anche gli altri, ma noi abbiamo deciso di NON modificare, per evitare proteste da parte degli utenti…

Anche perche’, poi tutto dipende da come uno organizza il suo sistema informativo e i suoi gestionali, spesso per implementare un codice tassonomico occorre implementare un “tipo” di pagamento sul proprio gestore dei pagamenti, che non necessariamente e’ una cosa funzionale. Del tipo, per l’appunto, lato pagamenti elettronici i servizi scolastici possono essere un “tipo” di pagamento e la diversità sottesa (refezione scuola primaria, refezione scuola secondaria, trasporto, nidi, postnidi ecc.) si gestisce a livello applicativo o di contabilità tramite altri codici scambiati lungo il processo,
Tanto piu’ che questa tassonomia pagopa non risponde a nessuna logica sovraordinata, ma e’ un po’ un pastiche alimentato nel tempo, con qualche sovrapposizione e diversi strafalcioni (anche ortografici)

Esatto. Se gli utenti erano abituati ad esempio ad avere una fattura unica con le varie voci (mensa trasporto ecc.) andare a suddividerle è davvero assurdo, oltre ce antieconomico

Per dire, da tempo c’e’:
0103101TS: ragioneria generale / diritti vari :: Es.: tassa concorso, copia atti e documenti
adesso abbiamo anche:
0107108 : politiche educative giovanili e del lavoro / tassa concorso :: pagamento tassa di partecipazione a un concorso pubblico

Quindi, se uno (come me e come @giuliamacchi ) ha tassonomizzato la tassa di concorsi tempo fa la ha probabilmente associata alla stessa tassonomia dei diritti di riproduzione per le copie di documenti oggetto di accesso. Ha quindi un unico servizio dichiarato ai fini Fondo Innovazione e un unico codice tassonomico che fa girare il tassametro del nodo dei pagamenti SPC…
Che fare? Modifichiamo il modulo di richiesta, facciamo un pagamento di test e arriviamo alla quota di sicurezza 50?

PS: a parte il fatto che pagare la tassa di concorso non ha niente a che fare con le politiche del lavoro (che infatti sta nel titolo 7 del piano di classificazione dei comuni italiani) e ha invece a che fare con il reclutamento del personale (titolo 3)

guarda io ho rinunciato a modificare, se mi danno i soldi bene se no, se li tengano. anche perchè adesso escono i bandi PNRR sulle stesse cose e, dal facsimile di domanda ti chiedono di dichiarare che non hai avuto altri contributi. A parte che non lo sappiamo ancora se ci sono stati concessi o no, ma ti pare giusto ?

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Giulia, ovvio che non è giusto, ma in Italia “funziona” così. C’è chi si sforza, raschia il fondo del barile, attinge alle proprie risorse, tira la cinghia per offrire servizi moderni rispettando le scadenze e la prende in quel posto perchè non può ricevere soldi per cose già fatte. Poi c’è chi si gratta la pancia, non rispetta le scadenze, fa un pò di chiagni e fotti e viene inondato di soldi e personale per fare quello che avrebbe dovuto fare da chissà quanto.
La favola della cicala e della formica a rovescio. Poi ci chiediamo perchè siamo messi così male.

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Si può dire che sono molto, ma molto delusa ?