PagoPA - PSP Aderenti

Ecco l’elenco:

http://www.agid.gov.it/agenda-digitale/pubblica-amministrazione/pagamenti-elettronici/psp-aderenti-elenco

In caso serva a qualcuno.

Andrea

Buongiorno

Da prove distinte di versamento spontaneo a Comuni diversi, ho riscontrato che l’elenco dei canali PSP messi a disposizione delle piattaforme NON E’ LO STESSO!

Avevo dedotto che una volta rediretto sulla piattaforma PAGOPA l’elenco dei canali di pagamento disponibili sarebbe stato identico. Invece non è così.

Dove sbaglio? Chi governa la discrezionalità di quali PSP presentare?

Grazie per la disponibilità.

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FAbio,

Se ho capito bene la tua domanda, affermi che il wisp di pagoPA mostra PSP diversi per comuni diversi.
Se e’ questa la tua domanda, dipende dal fatto che uno dei due comuni utilizza un conto postale oltre a quello bancario di tesoreria.
Questo consente l’utilizzo di strumenti e canali intermediari da Poste come ad esempio mybank e i psp che lo utilizzano

Ringrazio per la risposta alla domanda che è stata interpretata nel modo corretto.

Mi aspettavo di trovare in ogni WISP sempre gli stessi PSP indicati (nel link sopra citato) come “Attivo dal portale dell’Ente (mod. 1 e 2)” .

Invece la situazione non è così definita e precisa … e di conseguenza è più difficile da portare all’attenzione dei vertici amministrativi.

Grazie

Basta spiegarlo e comunque considera che quasi la totalita’ delle amministrazioni hanno il doppio conto e quindi vedono gli stessi psp. Il tuo caso e’ veramente residuale

Buongiorno,
mi inserisco nella discussione per manifestare un problema che abbiamo riscontrato ieri in fase di un pagamento su psp.Giustizia.it. Un ns. cliente ha effettuato l’accesso al portale di giustizia del ministero per pagare alcuni diritti relativi a procedure fallimentari. Concluso l’iter è stato portato dal sistema alla pagina di scelta della modalità di pagamento con addebito in conto corrente, che nel caso espone ESCLUSIVAMENTE il servizio Mybank offerto da Banca Intesa, oltre ad ulteriori servizi quali Paypall (sempre tramite Banca Intesa) o Satispay. Premesso che sulla pagina del Ministero non è esposta alcuna indicazione per l’utente NON correntista di Intesa, se ad intuito si capisce che per pagare tramite conto corrente bisogna selezionare l’icona del servizio offerta da Banca Intesa, l’utente viene rimandato ad una pagina di MyBank dalla quale è possibile selezionare altre banche convenzionate con il servizio (quelle presenti sull’elenco dei PSP esposto da Agid). A questo punto seguendo la procedura l’utente viene rimandato al servizio online della propria banca dove può procedere al pagamento con le proprie credenziali. Ma la “sorpresa” consiste nel fatto che all’utente, oltre alle commissioni reclamate dalla propria banca, vengono addebitate anche quelle reclamate da Banca Intesa, che non è il PSP dell’utente finale. Questo modus operandi, a ns parere, non è in linea con quanto previsto dalle Convenzioni Agid ed Eba Clearing Spa proprietaria del marchio Mybank, che prevede il servizio grautito per l’utente lato PA e possibilità di richiedere commissione lato PSP dell’utente (secondo quanto previsto dalle norme sulla Trasparenza Bancaria e della PSD2" in tema di spese e commissioni). Il servizio attivazionipagoPA@agid.it, da noi interpellato, ci ha risposto che è la PA a scegliere con chi effettuare il servizio e che, se non espone un conto di accredito Poste Italiane o Unicredit, il servizio viene offerto tramite altro soggetto che può chiedere commissioni aggiuntive.
Pertanto chiedo a voi:
potreste indicarci in quale documento ciò è indicato?
Per il caso di specie faccio riferimento all’art.2 II comma e Art. 3 dell’Accordo di Servizio per l’adesione al sistema dei pagamenti che parlano di servizi di pagamento erogati DIRETTAMENTE dal PSP al proprio cliente (dunque senza intermediari tra la PA e il PSP).
Per i costi faccio riferimento all’art. 8 (Trasparenza) del documento sopra citato, all’art 8.2 delle “Linee guida per l’aeffettuazione dei pagamenti elettronici a favore delle PA e dei gestori di pubblici servizi”.
Poichè il materiale informativo e normativo è vastissimo, chiedo il Vostro supporto e aiuto per chiarire l’argomento. Certo è che la comunicazione sui costi dei servizi all’utente finale deve essere chiara e trasparente, in tutte le fasi del pagamento.
Vi ringrazio per il supporto.
Cordiali saluti.

Sergio Digrandi
Banca Agricola popolare di Ragusa
Ufficio Processi e Normative

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Buongiorno,
mi inserisco anche io nella discussione per lo stesso problema; sono uno studente e ho avuto notevoli difficoltà a pagare le tasse universitarie perchè le uniche modalità di pagamento offerte sul portale sono quelle di Banca Intesa, qualche altra banca minore sotto Banca Intesa e Postepay.
Vedo dall’elenco delle banche PSP Aderenti che ce ne sono molte altre, a centinaia, ma nessuna di queste, fatta eccezione per quelle menzionate sopra, compare al momento dei pagamenti.
Il mio problema è molto umile e semplice: ogni transazione tramite Banca Intesa aggiunge commissioni (anche sui bolli virtuali) e mi costringe all’utilizzo di carte di credito; vorrei capire come utilizzare la propria banca per effettuare i pagamenti, come ho sempre fatto.
Grazie

Marco,

purtroppo non tutte le banche danno tutti i servizi. Se vuoi usare il tuo conto corrente devi sperare che la tua banca aderisca con il servizio di conto a pagopa. Se non è così puoi utilizzare la carta di credito, o PayPAl o altri. In alternativa, se hai un avviso di pagamento, puoi andare nell’home banking della tua banca e usare il servizio CBILL che aderisce a pagoPA

Ciao @Giuseppe_Virgone,
ti ringrazio per la tua risposta.

La mia banca è Unicredit ed è convenzionata con PagoPa (risulta in elenco, ha l’opzione di PagoPa sull’home banking - anche se non so come utilizzarlo, e mi sto informando su come usarlo per pagare le prossime tasse!).

Con la prossima rata (in un paio di settimane - inizio Marzo 2019) sarò in grado di fare gli screen delle opzioni che compaiono al momento del reindirizzamento dal sito dell’Università al portale di PagoPa; potrò presentare quindi una prova concreta di quello che compare a video durante il pagamento.

Andando a memoria, giacchè è la seconda volta che mi succede, posso dire con abbastanza certezza che appaiono 3 opzioni: “Conto corrente”, “Carta di credito” e “Altri metodi di pagamento (icona del cellulare)”.

Su “Conto corrente” appare solo Banca Intesa ed altre 3-4 banche minori, sempre con l’icona di Banca Intesa (io non ho un conto su Banca Intesa),
Su “Carta di credito” viene fuori il form per inserire i dati, i circuiti accettati (Visa, MasterCard, American Express, ect.), con anche le commissioni di Banca Intesa (e relativa icona),
Su “Altri metodi di pagamento” compare PayPal (che ho usato), con le commissioni di Banca Intesa e poi le commissioni di PayPal.

Le stesse schermate appaiono su browser diversi, su computer diversi (ho provato Firefox, Chrome da Windows PC, e da Safari su Mac).

Spero che questo possa darvi informazioni utili. Riscriverò qui in un paio di settimane se incontro nuovamente il problema, e proverò a documentare con degli screen. Sono in processo di segnalazione dello stesso problema anche con l’ufficio delle tasse dell’università.

Grazie

Grazie MArco. Attendo altri tuoi interventi

Giuseppe Virgone potrebbe dare una risposta anche al mio post? La problematica non è di poco conto.

La ringrazio.

Sergio,

mi pare di capire che non sei soddisfatto della risposta di Agid e vuoi riscontri. Giro la tua richieste all’avvocato Daniele Giulivi (@d.giulivi) per gli approfondimenti.
Ti ricordo soltanto che il servizio a cui ti riferisci è un servizio offerto da Intesa all’interno del proprio perimetro di servizi (non è un servizio offerto direttamente da pagoPA)e che quindi la tua osservazione sarebbe da indirizzare a Intesa SanPaolo.
Attendiamo la risposta di Daniele

Gentile utente, mi preme segnalare che ancorché il sistema PagoPA sia un sistema standard, a seconda del fatto che una ente creditore (nel suo coso l’Università) abbia indicato per i pagamenti solo un conto bancario oppure un conto corrente bancario e anche un conto postale, sono diversi i servizi di pagamento. Infatti, solo ove l’ente abbia indicato un conto corrente bancario e anche un conto postale tutti i PSP aderenti a pagoPA risulteranno raggiungibili e potranno dunque esporre i relativi servizi di pagamento agli utenti pagatori.
Comunque anche in tale caso migliorativo, resta comunque fermo che non tutti i PSP offrono la possibilità di pagare con addebito in conto e proprio per tale ragione il cittadino o cambia PSP ave ha il conto corrente oppure utilizza la carta di credito.

Per consentire alle banche aderenti a Mybank di esporre tale servizio di pagamento su PagoPA Agid ha provveduto ad integrare su PagoPA le funzionalità di Mybank.
Nonostante tale attività di Agid, Banca Intesa ha deciso di offrire un servizio di pagamento ove integra su se stessa il servizio Mybank, riuscendo a raggiungere tutte le banche buyer di Mybank. Tale servizio di Intesa in quanto proprietario della singola banca non prevede la trattazione in una monografia ad hoc.
Secondo tale logica, il PSP aderente al Nodo che eroga il servizio di pagamento è Intesa che in trasparenza espone la commissione che richiede all’utente su pagoPA.
La PA riceve il pagamento sempre senza convenzionamento con specifico PSP e senza commissioni.
Tale servizio non ci risulta in contrasto con specifiche disposizioni della PSD 1 e 2.

Ciao @d.giulivi ,
la voce “Commissione massima” indicata dal WISP per il servizio MyBank di Intesa (0.50€) non tiene conto del costo del bonifico, andando a falsare la comparazione dei costi di servizio rispetto agli altri psp/canali. Credo che sarebbe corretto che tale voce tenesse conto anche il costo massimo previsto dalle banche seller “intermediate”.

Buongiorno Avv. Giulivi, innanzitutto la ringrazio per la risposta. Continua però a rimanere il dubbio che qualcosa non torna. Nel documento Agid “Transazioni MyBank attraverso il Nodo dei pagamenti-SPC” (vers. 2.0 - dic 2018), vengono descritte le caratteristiche del servizio e gli aspetti tecnici. Alla sezione I, primo punto elenco (cito) Il servizio Mybank:“assicura all’utilizzatore finale (cittadino, impresa) una totale libertà di scelta del PSP”; al IV punto: Assicura una piena concorrenzialità tra i PSP aderenti al Nodo SPC; Ancora al § 1, punto d) Sub-Seller: è l’ente Creditore che, attraverso il NodoSPC, consente ai propri utenti di utilizzare il servizio MyBank proposto dal PSP dell’utente stesso; § 1.1, punto 1 ultimo rigo “il PSP Partecipant ha l’obbligo di esporre le commissioni applicate all’utilizzatore finale per il Servizio MyBank”.
Già solo in queste prime due pagine sono esposti una serie di concetti e regole che, nel caso del Ministero di Giustizia, fanno emergere le incongruenze che ho segnalato. Se è il cittadino che deve scegliere il PSP, non ci può essere una banca che ha prelazione per un ente in particolare (nel caso Banca Intesa), che di conseguenza fa venire meno il principio di concorrenzialità esposto al punto successivo (per il fatto di richiedere una commissione aggiuntiva a quella della Buyer Bank solo per rimandare l’utilizzatore alla scelta del proprio PSP). Inoltre, sempre a mio parere, l’utilizzo del servizio MyBank del PSP dell’utente finale non è garantito, se non passando da altro soggetto erogatore diverso dall’Ente (che ha l’obbligo di rendere disponibile il servizio secondo le norme stabilite nelle “Linee guida per l’effettuazione dei pagamenti elettronici a favore delle PA”), anche in termini di trasparenza (vd. punto 8.1.2 delle Linee guida), che nel caso del Ministero di Giustizia, salvo errori, non sono correttamente esposte.
Spero di essere stato chiaro nell’esporre i dubbi: il problema, evidenziato peraltro da ns clienti avvocati in qualità di curatori fallimentari di procedure, per le quali devono effettuare pagamenti al Ministero, attiene esclusivamente alla modalità di messa a disposizione del servizio MyBank e degli oneri aggiuntivi reclamati dalla Banca Seller.
Come mi sembra anche accennato nel post del sig. Lorendo Nardi.
Se potesse chiarire questi aspetti glie ne sarei grato.
La ringrazio ancora per la Vostra disponibilità.
Cordiali saluti.

Tutte le sue citazioni sono estratte dal documento monografico che riguarda il servizio Mybank integrato direttamente su pagoPA/Agid.
Tale servizio funziona e viene esposto dal WISP solo a condizione che la banca di accredito dell’Ente sia aderente a pagoPA anche come seller bank (esiste uno specifico accordo c.d addendum My bank che il PSP deve sottoscrivere pr erogare gratuitamente tale servizio ai suoi enti clienti). Ad oggi, solo Poste e Unicredit sono aderenti a pagoPA come seller bank.
Pertanto, nel caso in cui l’ente non abbia censito su pagoPA un conto corrente postale e/o non abbia come banca tesoriera Unicredit (es. Giustizia che per alcuni servizi ha solo Contabilità di Banca d’Italia) il wisp non espose Mybank-Agid ma espone solo il servizio Intesa-Mybank che, essendo integrato su Intesa stessa, non richiede altra seller bank.
Chiudo dicendo che il servizio Intesa-Mybank, che ogni altro PSP aderente a pagoPA può parimenti e liberamente esporre sul WISP, NON è disciplinato dal documento monografico da lei citato ma come gli altri servizi di pagamento erogati in autonomia dai PSP dalle Linee Guida e dai due allegati tecnici (SAMP e SACI).

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Grazie avv. Giulivi adesso la situazione mi è più chiara.

Buona serata.

Buongiorno a tutti!
Scrivo sugli aggiornamenti per il pagamento delle mie tasse dell’Università in basso (all’attenzione di @Giuseppe_Virgone).

Ringrazio l’avvocato @d.giulivi, anche se, da utilizzatore del servizio, non conosco i dettagli legali e tecnici su cui si articola PagoPa, e non sono certo di quali azioni io possa prendere in merito al mio problema.
Devo sospettare e segnalare all’ufficio tasse della mia Università che, in qualche installazione, non ha dato delle istruzioni complete sul conto/metodo di pagamento, per cui su PagoPa può essere raggiunta solo da pochissime banche? Devo trovare la mia banca (Unicredit) mascherata sotto il servizio di un’altra banca (Banca Intesa)?
Io non ricevo istruzioni a riguardo quando devo pagare le tasse tramite il portale online dell’Università, nè sono indotto a pensare che ci sia un meccanismo contorto del genere, se non per conoscenza di questo post in questo forum (e da quello che mi dice la segreteria, loro non sono a conoscenza di tali istruzioni o problemi - si raggiunge il paradosso per cui io, con Unicredit, non riesco a pagare le tasse per la mia Università, che ha pure la tesoreria in Unicredit!)


Aggiornamento: cosa mi appare a video al momento del pagamento

I file degli screen sono numerati, e cerco di metterli in ordine (sono 7 screens), così posso guidarvi tra le schermate che vedo. Ho oscurato parti personali irrilevanti presenti sul mio web browser.

1 - la schermata che appare dopo aver premuto il bottone “paga con PagoPa” sulla rata di tasse nella pagina dell’Università e dopo aver fatto il log-in sul portale PagoPa. Viene mostrato il metodo di pagamento di cui ho accennato nei post precedenti (pagamento che avevo fatto tramite PayPal, per tramite di Banca Intesa). Seleziono “aggiungi metodo di pagamento”, perchè vorrei poter fare un bonifico dalla mia banca


2 - la schermata dei metodi di pagamento: non voglio usare la carta di credito, ma il mio conto corrente


3 - Su Conto Corrente mi si presentano sei (6) opzioni di banche (tra le oltre 10000 che sono attualmente convenzionate), quasi tutte hanno l’icona di Banca Intesa. Io non sono titolare di conti o servizi presso Banca Intesa, non posso usare nessuno dei conti correnti proposti


4 - Provo a cercare la mia banca (Unicredit), ma non risulta in elenco


5 - Clicco su “Non trovi la tua banca” e appare il messaggio in figura. Sottolineo che Unicredit è convenzionata al servizio PagoPa, ma non appare in elenco


6 - provo “Altri metodi di pagamento”, ne vengono proposti tre (3), ma non li conosco (il quarto era PayPal tramite Banca Intesa, che ho già utilizzato)


7 - Clicco su “Non trovi la tua banca” da questa schermata, appare lo stesso messaggio di prima

Spero che questo possa essere di aiuto.
Ho fatto la segnalazione anche all’ufficio tasse dell’Università.

Ho provato dalla mia home banking di Unicredit a pagare la rata tramite il servizio PagoPa, ma la mia Università dall’altro lato non risulta nell’elenco degli enti (società o pubblica amministrazione) che possa ricevere questo pagamento. Non sono certo di questo procedimento, andrò a farmi aiutare in una filiale. Trovo la faccenda piuttosto confusa e frustrante.

Grazie per i vostri contributi e ringrazio anticipatamente per i prossimi interventi, e chiedo per favore che qualcuno mi spieghi in parole semplici qual è la natura del problema, chi devo contattare e come risolvo questa cosa.

ancorché una PSP come UNICREDIT sia aderente a PagoPA, questo non vuole dire che tale soggetto consenta su PagoPA di fare il pagamento con ogni modalità di pagamento, in quanto ogni PSP è libero di mettere su PagoPA i servizi che lui reputa più opportuni (tra carta di credito, carta di debito, bonifico tramite home banking, bonifico tramite Mybank, ecc.).
Nel caso di specifico, UNICREDIT non mette a disposizione il pagamento da lei richiesto, ossia bonifico da Home Banking. Pertanto, se lei vuole fare un bonifico tramite unicredit, dovrà selezionare Mybank tramite Intesa, e da lì, essendo unicredit una delle banche aderenti al sistema Mybank, selezionare unicredit e fare un bonifico tramite home banking unicredit. In tale caso, pagherà una commissione ad Intesa per il servizio pagoPA e una commissione a Unicredit per il bonifico Mybank. Il tutto, però, sempre a condizione che lei nelle sue condizioni contrattuali con Unicredit abbia il servizio Mybank tra i servizi eseguibili dal suo Home banking.

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