Problema con il chip del passaporto e apostrofo nel cognome

Salve a tutti.
Sono un cittadino italiano residente all’estero. Ho provato ad ottenere lo SPID delle Poste via PosteID, usando il mio passaporto elettronico, ma l’app continua a darmi un errore generico.

Dopo mesi di segnalazioni alle Poste, l’ufficio tecnico mi ha risposto dicendo che i dati caricati sul chip non risultano convergenti con quelli nel registro dell’Agenzia delle Entrate: nello specifico, dal momento che nel mio cognome c’è un apostrofo, questo non è contenuto nei dati del chip. Questa incongruenza fa sì che la mia registrazione non vada mai a buon fine.

L’ufficio tecnico delle Poste insiste che sia un problema del documento, e mi hanno anche invitato a farmi un nuovo passaporto: tuttavia, ho provato a leggere il mio passaporto inglese e anche in quello il chip non riporta il mio cognome con l’apostrofo.

Come posso fare per risolvere questo problema, dal momento che l’ufficio tecnico delle Poste non ha alcuna intenzione di risolvere questo bug?

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Accidenti, l’ennesimo problema legato all’approssimazione con cui i sistemi informatici trattano i “caratteri speciali”.
Curiosità: ma in quale fase la procedura (immagino online) di richiesta SPID va a leggere i dati nel chip del passaporto?

Qui occorre raccogliere tutte queste testimonianze di “vittime dell’ASCII” e farle ben presenti ad AGID, al Team, al Dipartimento…

“Interoperabilità 'sta cippa” verrebbe da commentare, ma scadrei nel volgare…

EDIT: provo a evocare @Roberto_Polli che di interoperabilità si occupa. A me questa cosa sembra troppo assurda…

Usando la app PosteID su iPhone abilitato con NCF, all’inizio della procedura devo inserire nel sistema la fotografia del passaporto (con MRZ bene a fuoco) e poi mi chiede di appoggiare il telefono al passaporto per leggere i dati. In seguito mi chiede tante altre cose, incluso un video nel quale dichiaro di volere lo SPID di Poste, ma giunti alla parte in cui devo caricare il tutto sui loro server mi restituisce un errore generico - invitandomi a contattare il servizio clienti.

Dopo mesi, sono riusciti a capire che c’è questa discrepanza tra il cognome nel chip (DAMATO) ed il cognome nella banca dati dell’Agenzia delle entrate (D’AMATO). Quello che mi stupisce è che insistano che sia un problema del mio passaporto, quando invece l’apostrofo non è contemplato nei dati ICAO presenti nel chip. Insomma, se ne lavano le mani.

Io capisco che ci possano essere problemi, per carità: ma di solito io i bug cerco di risolverli (e me ne assumo la responsabilità, senza inventarmi scuse), soprattutto perché purtroppo (come sottolineato qui) i problemi per chi risiede all’estero sono molteplici, e non permettono l’uso di un servizio gratuito che è essenziale per noi residenti all’estero (dal momento che a breve si potrà accedere a tutti i servizi consiliari soltanto con lo SPID). E capisco chi dice ‘prova un altro gestore’, io posso anche permettermi (per fortuna) di pagare per la verifica via webcam, ma il bug rimane e soprattutto non capisco come si possa operare in questo modo, fregandosene ampiamente.

Ho già scritto due PEC sia ad AGID che alle Poste, ma ammetto di non avere molte speranze.

Chiarissimo.
A me la situazione continua a preoccupare.
Un Damato non è un D’Amato, ovvio. Come Fantappiè non è Fantappie’, o De Michelis non è Demichelis…
Ho letto brevemente le specifiche ICAO e immagino che, al pari della MRZ, anche il chip possa contenere solo quei pochi caratteri standard (per i motivi legati all’estrema varietà di lettere e caratteri nelle lingue del mondo con problemi di traslitterazioni non sempre univoche, caratteri disponibili solo nei sistemi di alcuni paesi ecc.).

Quindi si direbbe che sia la MRZ sia il chip, da soli, non sono idonei a identificare con certezza una persona, ma sono idonei solo a consentire la verifica dell’autenticità del documento.

Quindi, il problema è che invece il software delle Poste si attende di leggere su chip e/o MRZ il nome corretto e coincidente con quello in anagrafe o agenzia delle entrate?
“Basterebbe” allora che il software di Posteitaliane, prima di fare il match dei dati, normalizzasse quello dell’Agenzia delle entrate secondo gli algoritmi ICAO?
Ho capito bene i contorni del problema?

Se è così è un errore, proprio di concetto, non da poco!
Ma anche ben risolvibile, visto che ICAO si rifà a degli standard per adattare la scrittura dei dati alla MRZ, basterebbe sostituire un “is Stringa1=Stringa2?” con un “is N(Stringa1)=N(Stringa2)?” (dove N è l’applicazione idempotente che normalizza le stringhe). E’ così?

Tieni duro e, se posso suggerirlo, prova a porre la questione anche su altri canali tipo developersitalia.slack.com (canale #spid o #spid-*, ce ne sono diversi), dove forse è più facile che qualcuno più addentro all’argomento e con potere di intervenire lo veda

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Grazie per l’interessamento. Ho appena ricevuto una PEC dal Ministero degli Esteri, sezione documenti di viaggio:

Siamo al corrente del problema da lei segnalato che tuttavia riguarda i provider che forniscono lo SpID. Il problema è comunque noto all’Agenzia per l’Italia Digitale che lo sottoporrà al prossimo tavolo tecnico con questi ultimi, al momento in programma per il prossimo mese di settembre.

Speriamo bene!

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