Ricevute pagamento pagopa

Salve,

vorrei segnalare che il sistema PagoPA ha importanti falle dal punto di vista del recupero delle transazioni effettuate da parte di noi cittadini.

Per me, e credo nel breve per molti contribuenti, sta diventando una tortura risalire ai pagamenti già effettuati in quanto non è previsto che sia disponibile uno storico delle transazioni completo all’interno del sito ufficiale pagopa.

Il punto è di impostazione.
Realizzata una piattaforma centralizzata per i pagamenti della pubblica amministrazione, è fondamentale rendere disponibile nella stessa piattaforma al cittadino tutte - e proprio tutte - le ricevute di pagamento per consentire di accertare i pagamenti con gli enti creditori.
Ed è necessario garantire una profondità storica almeno pari agli obblighi di legge a cui siamo soggetti noi cittadini.

Non è corretto in termini di impostazioni lasciare la gestione delle ricevute agli entri creditori.

Gli enti creditori infatti stanno implementando ognuno a modo proprio la gestione delle ricevute rendendo difatto impossibile per noi cittadini dimostrare ciò che abbiamo pagato in eventuali conteziosi.

Ad esempio il sito del comune di cusano milanino per il pagamento delle rette mensa al termine della transazione non rilascia alcuna ricevuta liberatoria né uno storico dei pagamenti disponibile sul sito.

L’ordine degli ingeneri a cui appartengo non rilascia una ricevuta e non ha un sito.

La certificazione delle transazioni effettuate con codice iuv in chiaro, importo, data deve essere centralizzata all’interno del sito pagopa che deve fungere da meccanismo di garanzia per il cittadino (e non per gli enti creditori).

Vi prego di considerare seriamente la cosa, perché eravate vicini al realizzare qualcosa di utile ma vi siete persi a un metro dal traguardo lasciandoci ancora in un mare di burocrazia totalmente inutile.

Risolvete questo semplice problema, sono sicuro che è possibile.
Cordiali Saluti,
Dario Briguglio

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Dario,

Sappiamo di questo limite e stiamo provvedendo alla sua risoluzione. Intanto a breve uscita’ l’app IO che sara’ il frontend mobile di pagoPA ma e’ in roadmap la possibilita’ di consultare lo storico.
Non abbiamo messo in priorita’ questa miglioria confidando che il cittadino usi il suo PSP per consultare lo storico dei Pagamenti dove trova i pagamenti effettuati con pagoPA e gli altri

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Grazie mille Giuseppe per l’attenzione e per la pronta risposta.
Buona serata
Dario

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Credo che @Dario_Briguglio tocchi un tema molto importante, forse bistrattato: quello documentale.

Per il CAD, art. 43, comma 1-bis;

1-bis. Se il documento informatico è conservato per legge da uno dei soggetti di cui all’articolo 2, comma 2, cessa l’obbligo di conservazione a carico dei cittadini e delle imprese che possono in ogni momento richiedere accesso al documento stesso ai medesimi soggetti di cui all’articolo 2, comma 2. Le amministrazioni rendono disponibili a cittadini ed imprese i predetti documenti attraverso servizi on-line accessibili previa identificazione con l’identità digitale di cui all’articolo 64 ed integrati con i servizi di cui agli articoli 40-ter e 64-bis.

Di fatto, tutti i documenti informatici che entrano nel patrimonio documetnale della p.a. sono soggetti a conservazione. Non sfuggono quindi i documenti scambiati tramite il nodo dei pagamenti.
Fatto non da meno, questi documenti andrebbero resi disponibili al cittadino destinatario tramite un sistema a cui si accede tramite SPID.

Le SANP sono molto salomoniche quando affrontano il tema della conservazione:

1.6 Sicurezza e conservazione
Tutte le informazioni trattate nell’ambito del Sistema saranno gestite dai diversi attori che
interagiscono con il NodoSPC, ciascuno nell’ambito della propria competenza e responsabilità, nel
rispetto della vigente normativa in materia di conservazione dei documenti informatici e di sicurezza dei dati.
In merito, si rammenta che la conservazione è finalizzata a proteggere nel tempo i documenti
informatici e i dati ivi contenuti, assicurandone, tra l’altro, l’integrità al fine di preservare il valore
probatorio del documento informatico

Un po’ più puntuali le linee guida sui pagamenti elettronici che, al paragrafo 8.3.1, sembrano risolvere sbrigativamente la questione demandando gli oneri di conservazione agli EC:

Le “Ricevute telematiche” costituiscono prova dell’avvenuto addebito del pagatore o del soggetto versante e devono essere conservate, a cura degli Enti Creditori, con le modalità indicate nelle disposizioni sulla conservazione dei documenti informatici (con nota al CAD)

In una delle FAQ di pagoPA si suggerisce anche “di conservare a norma” le RPT.

Le RT hanno un evidente valore documentale ma non sempre vengono trattate con il dovuto riguardo. All’EC possono arrivare attraverso vari passaggi e la mancanza di firma del PSP (la firma è divenuta deprecata nell’aggiornamento delle SANP) non aiuta a garantirne la credibilità complessiva (provenienza, integrità).
In alcune implementazioni poi le RT (intese come file XML) non sono nemmeno a totale disposizione dell’EC per successivi trattamenti, quali appunto acquisizione nel sistema documentale e conservazione.
Dubito - ma potrei sbagliare - che i sistemi in uso agli EC siano in grado di mettere a loro disposizione addirittura le RPT.
Se teoricamente può anche essere accettabile l’onere di conservazione in capo ai singoli EC, nella pratica si crea una complessità gestionale (archiviazione, conservazione, messa a disposizione del cittadino) difficile da governare.
Come evocato da @Dario_Briguglio, in un paradigma ripetibile tutte le volte che un sistema centrale che fa da collettore di sistemi periferici, sarebbe auspicabile che il sistema centrale governasse anche gli aspetti documentali. Livelli e modalità per farlo sono vari: dall’organizzare un sistema di archiviazione/conservazione/messa a disposizione unico nazionale al dettare regole per un sistema federato, con molteplici soluzioni intermedie o più estreme.
Inutile dire che il sistema unico di conservazione e esibizione sarebbe quello che piu’ viene incontro alle esigenze del cittadino (un unico deposito autorevole, un unico custode fidato). Gli stessi EC ne trarrebbero giovamento perché sarebbero sollevati da un compito di difficile realizzazione e, in più, avrebbero a loro volta questi documenti a disposizione per ulteriori usi.

Nell’immediato, senza dubbio, potrebbe aiutare un obbligo tassativo per PT e intermediari di mettere a disposizione tal quali in qualche repository tutti gli XML scambiati col nodo, cosi’ da consentire agli EC piu’ solerti e attrezzati di organizzarsi.

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Grazie Francesco per l’approfondimento.
Sono fermamente convinto che dobbiamo Digitalizzare per semplificare.

Alcuni enti devono rilasciare la ricevuta perché oltre a riportare i codici di pagamento presenti nella ricevuta telematica devono visualizzare alcune informazioni utili per gli utenti, specificità che non può registrare il sistema pagoPA.
Quindi, consiglierei entrambe le cose, storico dei pagamenti e lasciare agli enti la ricevuta parlante del pagamento effettuato.

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concordo pienamente.

La ricevuta/storico centralizzato su pagoPA è da intendere come strumento necessario a garanzia del cittadino: è sufficiente riportare il codice iuv importo e data per attestare l’avvenuto pagamento.

Ogni ente creditore dal canto suo implementa la sua ricevuta in funzione dei processi/servizi peculiari forniti.

Certo, per come gira oggi ogni EC deve poi essere in grado di rilasciare una sua ricevuta. Anche le linee guide, 10.3, la imporrebbero dopo la riconciliazione del pagamento (un bell’aggravio, per di piu’ con contrassegno elettronico, altra complicazione).
Le linee guida riconoscono però potere liberatorio anche alla ricevuta rilasciata dal PSP (8.3.1).
Credo che anche tradizionalmente gli EC, una volta inviata la richiesta di pagamento (bolletta, fattura, avviso o altro), non rilasciano praticamente mai una ricevuta ad hoc ma si fa riferimento alla ricevuta rilasciata dal PSP.

L’RT da sola, come XML, in effetti parla poco (fa riferimento solo a IUV e altri codici relativi alla posizione debitoria). Tuttavia insieme all’avviso di pagamento ha tutti i dati che servono.
Nell’ipotesi di un servizio centralizzato come la citata app IO, i dati presenti nell’avviso (es.: causale e debitore) devono essere noti al sistema (quanto meno per presentarli al’utente), che quindi puo’ rilasciare anche una ricevuta con scioglimento dei codici. Oltre a essere bello avere uniformità stilistica nella ricevuta cosi’ come si ha oggi per l’avviso analogico, un punto di emissione e deposito centralizzato delle ricevute eviterebbe di implementare migliaia di servizi di contrassegno elettronico differenti…

Oppure ci sono ulteriori dati che potrebbero confluire nella ricevuta rilasciata dall’EC e non già contenuti nell’avviso?

Nelle ricevute che l’Ente creditore fa visualizzare e stampare, sia per il pagamento eseguito online mod. 1 che tramite avviso (mod. 3), sono presente tutti i codici della RT ma anche la causale Estesa che ha generato quel pagamento. Ne cito uno, solo a titolo di esempio, i Lavoratori domestici, dove è normativamente necessario visualizzare tutti i dati, ore, settimane lavorate, mesi… e altre informazioni . Presto adegueremo il LO delle Ricevute emesse dal Portale dei Pagamenti a quello dell’avviso, cercando di rendere i documenti immediatamente identificabili.

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Aggiungo che, al momento del pagamento online con esito positivo all’utente arriva la email in cui si riportano i dati della “causale della RT” e altra informazione …
(La ricevuta liberatoria è resa disponibile dal beneficiario del pagamento).

Quindi mandate una ricevuta via mail subito all’esito positivo del pagamento (che coincide con emissione RT) e poi mettete a dispozione su portale dell’EC una ricevuta, piu’ estesa, a riconciliazione eseguita? Mail e ricevuta estesa sia per mod 1 sia per mod 3?
In piu’, dovrebbe esserci la ricevuta del PSP/WISP, giusto?

non mandiamo ricevuta, ma la mettiamo a disposizione nella sezione “Pagamenti effettuati” del servizio (ad esempio Lavoratori Domestici) del Portale dei Pagamenti, a disposizione per la visualizzazione e stampa.
L’utente ritorna sul servizio da cui è partito dopo aver pagato, a meno che non chiude con la X.
La email la manda il sistema pagoPA al momento del pagamento con esito positivo, all’indirizzo email che l’utente ha inserito o lasciato (se registrato).
Facciamo la stessa cosa anche con il pagamento col modello 3. L’utente, si connette successivamente o contestualmente dopo aver pagato sul PSP scelto e si può visualizzare o stampare la ricevuta di pagamento… Tutto questo sempre se riceviamo in tempo reale la RT dal sistema pagoPA. Altrimenti l’utente aspetta oppure si indaga se ci sono stati problemi eventualmente.

Chiarissimo, grazie. Quindi ricevuta per l’utente sulla base della RT, senza attendere SDD e FR.

Le ricevute le rilasciamo in tempo reale alla ricezione della RT positiva, mentre i servizi sono consolidati, sempre nell’esempio degli LD, i contributi sono messi in posizione, solo quando il ciclo di vita contabile si è concluso. Insomma ci devono essere i soldi…

Buona sera, mi aggiungo alla richiesta iniziale del thread: per il cittadino deve essere possibile avere una area personale di PagoPa (per esempio accessibile con SPID) dove trovare TUTTI i suoi pagamenti storici fatti tramite PagoPa! Mi sembra che qualche mese fa esistesse un sito di PagoPa che lo permetteva, ma è stato eliminato. E’ così complicato ripristinarlo?
Grazie
Cordiali saluti

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e’ il cittadino che ha l’eventuale necessita’ di provare l’effettuato pagamento, quindi, pur con tutti gli obblighi dei soggetti intermediari e finali e’ necessario che venga reso disponibile un documento elettronico che il cittadino possa scaricare e archiviare (e anche stampare se vuole) da qualche parte.

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buonasera, da questo suo messaggio è passato ormai più di un anno. IO è stato riempito di altre cose (spero che presto vengano riabilitati i servizi locali), ma vorrei sapere se è finalmente in programma questa funzione: la possibilità di scaricare una ricevuta del pagamento da un portale di pagopa, che nessuno (nè privati, nè enti pubblici) possa questionare in nessun modo, e che attesti in maniera certa e incontrovertibile il pagamento.
Un giorno infatti vivremo in un’italia dove fatto un pagamento con pagopa potremo stare sereni: un pagamento dovevamo fare e un pagamento abbiamo fatto, e nessuno potrà più chiederci niente.

Un giorno ci vivremo, ma quel giorno non è oggi: i commercialisti, i caf, i patronati chiedono il “pezzo di carta” dell’avvenuto pagamento. Io ho fatto dei pagamenti con IO, e sto impazzendo per reperire qualcosa da mostrare al commercialista.
Se altre persone avranno questo problema… faaranno come facevano prima: andranno a far la fila in posta (per altro, in questo periodo causando altri contagi), perchè alla posta ti danno il bollettino con il timbro dell’avvenuto pagamento, e siamo tutti contenti.
Spero venga trovata prestissimo una soluzione a questo spinoso problema (la soluzione per altro che farebbe felici e sereni moltissimi utenti).
Grazie e buon lavoro.

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L’app IO ora include lo storico dei pagamenti pagoPA ma non ho trovato nessun modo per scaricare la ricevuta dell’operazione in formato documento (PDF, ma perché non anche in XML …).

La vista con la ricevuta dell’operazione è ben fatta ma non è che ce ne facciamo molto degli screenshot.

Grazie

Benvento nell’era del mobile first! Dove non solo NON si stampa, ma anche il concetto di file dentro un file system è stravolto.

Comunque, il pagamento elettronico dovrebbe portare anche un cambio di paradigma: la ricevuta è comoda come promemoria personale. Infatti quelle di pagopa non hanno nemmeno uno straccio di firma o altra forma di validazione, quindi appunto fanno comodo per risalire a qualche id di transazione per fare una riceca in qualche DB, ma alla fine fa fede ciò che dice appunto “il sistema” (che è sotto il controllo dell’ente creditore, con in parte PagoPA spa che può risalire a qualcosa e magari fornire alcune evidenze con l’autorevolezza del soggetto terzi di garanzia).

PS: inoltre, durante il processo di pagamento, qualunque sia, a un certo punto una mail o altra comunicazione “salvabile” il debitore la riceve… e, inoltre2, gli ortodossi di PagoPA direbbero anche che la rcevuta è sempre a disposizione sui servizi degli EC (cosa che nella pratica non è così pacifica)

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Quando dicono che la Ricevuta Telematica deve essere resa disponibile dall’Ente Creditore al soggetto pagatore mi viene da ridere: io da dipendente di un EC (piuttosto coinvolto nella gestione della rendicontazione delle entrate passate ahimè a PagoPa) non ne ho mai vista una…