SEND (formerly PND): Previsioni e pagamento anticipato (lato PA)

Stavo leggendo il Ciclo attivo ( Documento 4 - Ciclo attivo | Documento 4 - Ciclo attivo PN ) di SEND e magari mica ho capito bene.

Entro il giorno 15 del mese X-1 l’Aderente deve inviare, a pena di decadenza da tale invio, attraverso una sezione dedicata del Portale un modulo “Commessa” contenente le previsioni di consumi previste nel mese X, ai soli fini della determinazione dell’anticipazione da erogare a favore di PN e per l’emissione della relativa fattura di anticipazione.

Premesso che come si faccia a sapere quante notifiche si invieranno al mese X, ma non era proibito per la PA il pagamento anticipato?
Boh forse mi sfugge qualcosa come sempre…

Credo che sia proibito verso i Privati, non ad altre PA, anche perchè si rischierebbe il loop…

Purtroppo è una delle astrusità della regolamentazione della Piattaforma PND-SEND. Non ha molto senso perché una P.A. non ha la minima idea di quante notifiche farà il mese successivo, se proprio volevano far pagare dalla P.A. mittente il costo sarebbe stato più logico un invio di un riepilogo a consuntivo semestrale / annuale da parte di PagoPA alle Amministrazioni su quante notifiche erano state effettuate, chiedendo di corrispondere il dovuto, non il contrario. Altro problema si pone per la quantificazione del costo (dipende da come sarà effettuata in concreto la notifica: ma come fai a sapere quanto far pagare al debitore prima ancora quando predisponi l’atto notificando?). Se devono renderci inutilmente complicato l’iter di notifica temo che se lo useranno da soli e pace, per parte mia con queste premesse non ho alcuna fretta nemmeno di chiedere l’adesione alla piattaforma non solo di usarla, continuerò ad usare i metodi già rodati: PEC INI-PEC/INAD, raccomandate, messi…

e però’ che la PA si dia una mossa… i privati sono sempre li a fare previsioni e budget…
La PA sa quante ne ha fatte lo stesso mese dell’anno scorso negli ultimi n anni…,

Non lavoro nella PA per cui parecchie logiche, chiamiamole cosi’, mi sfuggono. Ma per un servizio di questo tipo non avrebbe piu’ senso un canone fisso? I costi marginali dell’uso di strumenti IT sono praticamente zero.

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Io non capisco semplicemente perchè non si possa pagare a consuntivo.
Tanto sai che: ogni richiesta è comunque un euro fisso.
Se poi fanno la Raccomandata o AG sanno il prezzo perchè c’è la gara.
Se il problema è che PAgo Pa non vuole fare un anticipo di cassa verso Poste, facciamo il classico sistema “a prepagata”.
La PA carica mille? duemila? dicimila euro? e poi si va a scalare…

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Per Firma con IO vanno a consumo

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Dice che conguagliano, poi…
E’ un aggravio inutile, tanto piu’ che per adesso pare che si debba addirittura mandare un file excel via PEC. Quando si dice che il figlio del calzolaio va in giro scalzo.
Nel senso: PagoPA spa e DTD vari spingono per servizi online rivolti a cittadini e imprese che si attivano col solo sguardo e impongono a se stessi e alle p.a. - meglio se locali - aggravi e sofferenze che sanno di penitenza.
Dubito che si ravvedano.
A che pro poi? Una SpA a partecipazione statale che a bisogno di un mese di anticipo di cassa che, alla fine, serve per pagare il fornitore PosteItaliane che spero abbiano contrattualizzato con pagamento a consuntivo.

Anche poco fa al webinar IFEL hanno confermato. Non solo. Ogni anno va fatta anche la profilazione (previsione annuale di raccomandate e atti giudiziari).

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Quindi se di colpo diventassimo piu’ ligi alle leggi sballerebbe la previsione finanziaria. Geniale.

Ma no, non sono mica dati vincolanti, né in un senso né nell’altro.
Penso che lato PagoPA spa avere un’idea dei volumi attesi sia utile per tenere sotto controllo il dimensionamento del sistema.

Certo che poi ogni ente deve programmare anche dal punto di vista finanziario, ma con altri strumenti.

Tutto sommato, la stima annuale preventiva ha uno scopo che si coglie meglio. L’anticipo mensile per nulla invece.

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Questa della firma mi era proprio sfuggita…ma a cosa fa riferimento?

Il vero problema è che paghi per metà anticipato di questo presunto…
Sarebbe bello se ogni tanto qualche dirigente pagopa o persona informata sui fatti (dall’interno) spiegasse queste cose…

No vabbè… lo stesso ente che gestisce flussi XML come fosse acqua… poi chiede un file excel… spero sia solo un refuso!

Puoi dare la possibilità ai cittadini di sottoscrivere con certificati one shot documenti da indirizzare, nel nostro caso, al Comune. https://firma.io.italia.it/

PagoPA tiene i documenti firmati per max 90 giorni, mentre il QTSP conserva i certificati di firma per 20 anni.

Concordo, questo ha ne poco senso, e’ solo aggravio per chi spedisce.

Io pero’ mi riferivo alla stima annuale (senza pagamento) che e’ (potrebbe essere, via) utile al gestore della Piattaforma per capire, per esempio, se iniziare a comprare piu’ storage da AWS (o da chiunque gli ospiti il sistema).

Se però considerate che vengono stoccate le ricevute e attestazioni di stato per un bel po’ di tempo, ma i documenti vengono conservati solo per 120 giorni poi non sono più disponibili :roll_eyes: (poi temo che i destinatari andranno a stressare gli Uffici mittenti per avere una copia dell’atto originario … altra pessima conseguenza di certe scelte del legislatore) non credo che lo spazio server necessario sarà poi così astronomico…

Purtroppo, stiamo ignorando da tempo che per l’art. 43 del CAD e anche per naturale buona creanza, i documenti che trasmettiamo ai cittadini dovremmo comunque renderglieli disponibili nella loro area riservata del sito.
La PND/SEND era una buona occasione per dare una svolta alla produzione di documenti nativi digitali, trasferirli nel sistema di gestione documentale e da lì, opportunamente metadatati, renderli disponibili ai cittadini (cosi’ come, dove necessario, alle altre amministrazioni).
Invece, vuoi per la fretta iniziale dell’avviso PNRR che ha fatto danni che le successive proroghe non hanno mitigato, vuoi per l’ignoranza diffusa sul tema che lato fornitore è amplificato dalle esigenze di bottega, vuoi anche per la campagna di promozione di DTD e PagoPA spa tutta numeri da raggiungere e attualizzazione degli importi, le implementazioni delle integrazioni con SEND sono tutte o quasi scollegate dal sistema di gestione documentale, al piu’ prendono un numero di protocollo ma poi fanno tutto in proprio, creando archivi paralleli.

E’ un gran peccato, perché le logiche per fare le cose per bene ci sono almeno dal 2000, gli strumenti tecnologici si sono sviluppati e affinati col tempo e adesso ci sono anche i soldi del PNRR.
Invece con la SEND, lato sistema documentale, si stanno facendo passi indietro.

E a poco vale “ma no, mandiamo tutto in conservazione”. E allora? Cosa hai risolto?

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Pare che l’Italia sia al secondo posto per il livello di attuazione degli obiettivi NextGenerationEU, da cui il PNRR trae origine, ma i bandi, quantomeno per l’ambito digitale, sono stati scritti malissimo … la Presidenza del Consiglio/DTD si limita a indicazioni striminzite (e certi requisiti restrittivi discutibili, p.es. per la PND la obbligatorietà di una notifica di Polizia Locale, tagliando fuori sia le Unioni di Comuni sia i Comuni parte di U.d.C. per il servizio di P.L.), i soggetti attuatori spesso non hanno personale specialistico che può seguire bene dal lato tecnico i bandi (ringraziamo i tagli di organico post-2009, una certa miopia impropriamente “risparmiosa” degli Amministratori locali e un’oggettiva fisiologica difficoltà organizzativa dei Comuni nostrani spesso piccoli e restii a modelli associativi o di fusione), i fornitori ci marciano spesso ma sono essi stessi in difficoltà (e spesso sono i primi a non sapere come muoversi, offrono un pacchetto più o meno pronto elaborato a volte in fretta e furia o a tentativi per “dire” di aver raggiunto il risultato ed arrivare a collaudo ed asseverazione di un qualcosa) e quindi tutti gli attori si arrabattano “tanto per” … è abbastanza naturale che il risultato vero sia questo, a mio avviso la PCM/DTD doveva predisporre dei disciplinari di appalto completi e dettagliati in ogni minimo particolare tecnologico, nessuna autonomia decisionale o implementativa doveva essere lasciata agli interlocutori (sarebbe stato anche più semplice confrontare i preventivi ed evitare la tendenza spasmodica al rincaro commerciale ‘guarda caso’ :roll_eyes: spesso ritagliato sull’entità del contributo destinato all’Ente).

Sapete dirmi come si regola contabilmente il vostro Ente per la gestione di queste spese?
Mi spiego: vengono gestite a livello centrale con un unico impegno di spesa o ogni servizio aderente alla piattaforma impegna la parte di sua competenza?
Nel secondo caso come fanno a ripartire la spesa se nell’ordinativo di commessa è possibile indicare un unico codice ufficio per la fatturazione in SDI?
PagoPA mi ha risposto a tal proposito che sarà possibile sottoscrivere un accordo di adesione per ogni Unità Organizzativa desiderata. Qualcuno ha capito come funzionerà?

Mi associo alla richiesta di eperessi. Contabilmente diventa complicato se poi per qualsiasi motivo le notifiche sono in numero maggiore o minore di quelle preventivate ed inviate col modello di commessa a pagopa. Qualcuno ha gia affrontato questo aspetto della misura?

Avendo un’unica AOO non saprei (la rendicontazione delle spedizioni sarà presumibilmente interna agli uffici mittenti interessati dell’Ente, come avviene oggi p.es. per le raccomandate online); per la quantificazione degli importi, se ci si accorge che l’importo complessivo dei costi è superiore allo stimato nulla vieta una determinazione di integrazione dell’impegno contabile di spesa.