Si passa a PagoPA e il cittadino paga di più

Concordo, ed è la ragione per cui il sistema PagoPa è monco e va seriamente ripensato l’atteggiamento che tu, @frantheman , con un termine azzeccatissimo chiami “semplicistificatorio” :cry: troppi elementi non regolamentati e troppi punti applicativi lasciati nel vago

Credo che il pagamento con domiciliazione bancaria sia già tecnicamente supportato da pagoPA: l’EC emette l’RPT valorizzando il parametro ibanAddebito e dataEsecuzionePagamento al PSP su cui ha la domiciliazione e quest’ultimo, in base alle autorizzazioni del titolare del conto, esegue o meno il pagamento alla data indicata.

Mi sfugge qualcosa?

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Quindi @nardil ritieni che il PSP possa già autonomamente prendere in carico il pagamento senza intervento lato utente (e che quindi sia imprescindibile che nella richiesta di pagamento l’EC debba già essere conscio della domiciliazione)? Effettivamente ci sono dei parametri che sembrano pertinenti nelle specifiche tecniche di formato .xml della RPT: dataEsecuzionePagamento, TipoVersamento (es. AD, addebito diretto), ibanAddebito, bicAddebito. Se magari queste possibilità fossero esplicitate meglio nelle Linee guida…

L’utente sicuramente deve aver preventivamente dato disposizione all’EC della domiciliazione e debita autorizzazione al PSP per l’addebito, come avviene adesso. Successivamente l’EC puo’ emettere le RPT compilate per il modello 2 (pagamento differito) senza ulteriori interazioni con il cittadino.

Poi che tutto funzioni come ipotizzato non so darti una risposta certa perché e’ uno scenario che non abbiamo avuto modo di verificare sul campo.

Inoltre manca, ma non so se e’ nel perimetro di pagoPA, uno standard per il processo di domiciliazione (moduli, modalità di sottomissione della richiesta, magari anche online grazie a SPID)

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Ecco, ottimo. Sì, è un caso d’uso per il modello di avvisatura 2, in effetti. Grazie per la delucidazione :slightly_smiling_face:

Sarebbe interessante fare una prova con una “cavia” che debba pagare qualcosa e abbia la domiciliazione attiva, @frantheman la prossima volta che devi fare un pagamento al tuo ente potresti domiciliarti e provare a fare l’emissione dell’avviso come dice @nardil così vediamo se funziona.
E’ uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo… :rofl:

Ammesso e non concesso che l’interpretazione della specifica tecnica sia corretta (l’abbiamo dedotto dalla disponibilità dei campi, ma lo use case non viene descritto da nessuna parte), c’e’ poi da vedere quali PSP supportino lo scenario.

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Proviamo e vediamo…

Io ho perso un po’ il filo con queste modalità di attivazione del pagamento che prima si chiamavano con i numeri e ora con giri di parole. Pero’, leggendo questo articolo qui https://www.agendadigitale.eu/cittadinanza-digitale/pagopa-funziona-punto-cio-bisogna-sapere/ mi pare di capire che anche il modello 2 si avvia dal sito dell’EC solo che è un pagamento differito.
Mi sapete dare il riferimento preciso nelle linee guida/specifiche attuative pagopa?

Mi ripeto, ma non capisco come al momento, eliminata l’avvisatura digitale, si possa avviare un pagamento senza l’intervento del debitore…

Se non sbaglio, La domiciliazione bancaria SDD, attivazione del mandato del cittadino sulla propria banca noto l’id mandato generato dall’EC, può essere decisa a importo prefissato, una volta addebitato alla data di scadenza utente può chiedere eventualmente il rimborso se non dovuto solo all’EC, e a importo non prefissato, in quest’ultimo caso l’utente ha 8 settimane di tempo, dopo la scadenza del pagamento, per fare richiesta alla banca di stornare il pagamento (lo prevede la normativa)… Importo non prefissato è molto utile perché l’EC sullo stesso codice mandato può generare disposizioni di pagamento anche per rata/pagamento di importo, ad esempio, ricalcolato nel caso di un piano di ammortamento rateale variato per anticipazione parziale del debito… ma il problema è che bisogna aspettare 8 settimanem dopo la data di scadenza in cui viene addebito, affinché l’importo effettivamente addebitato non sia stornato dalla banca su richiesta del cittadino… e qui casca l’asino per l’EC… che non può consolidare l’incasso e deve aspettare tempi lunghi…

PagoPA potrebbe gestire queste situazioni unificando e non consentendo lo storno dalla banca su richiesta del cittadino. Il cittadino come per importo prefissato richiederà il rimborso all’EC.
Allora semplifichiamo… e di molto, garantendo al cittadino il pagamento dell’Avviso e la domiciliazione bancaria tutto tramite pagoPA, il modello 2 riuscirà a risolvere queste difficoltà?

:face_with_raised_eyebrow:

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Alla stregua della non revocabilità del pagamento a norma delle direttive PSD e PSD2 lasciare al pagatore 8 settimane per stornare i fondi lo ritengo un abominio (vedi FAQ B12 di PagoPa)

Segnalo un eccellente articolo di Sergio Sette sul tema

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Bell’articolo che condivido assolutamente: i problemi dell’ecosistema Pagopa non si risolvono certo nascondendo la polvere sotto il tappeto. Solo un’osservazione: per alcuni atti notificati (es. avvisi di accertamento, ingiunzioni di pagamento, verbali sanzionatori) il destinatario già paga oggi le spese di notifica.

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Intervengo nel thread per porre una domanda forse banale.
Il passaggio a sistemi come PagoPA presumo aiuti nella riconciliazione delle fatture rispetto ai bollettini postali (spesso e volentieri dispersi) o ai bonifici bancari (con causali compilate in modo fantasioso).
Ma in cosa differisce PagoPA dai vecchi MAV?

  • Una certa standardizzazione nelle transazioni informatiche sottostanti al percorso di pagamento;
  • Il vantaggio per gli enti creditori di non dover stringere accordi con banche e affini per emissione, incasso e rendicontazione del MAV
  • il vantaggio per gli entri creditori di non dover modificare ogni applicativo che gestisce pagamenti per interfacciarsi con la banca o affine per l’emissione e la rendicontazione del MAV (rischio di lock-in, in gergo)
  • Il vantaggio per il cittadino di poter pagare in più luoghi e modi
  • il vantaggio per il cittadino di poter ricevere gli estremi per il pagamento in più modi: per avviare un pagamento PAgoPA bastano un paio di codici numerici (codice avviso/IUV, codice fiscale dell’ente e al limite codice CBill) che l’ente creditore ottiene in autonomia e può condividere come meglio crede (invio di avviso di carta o pdf, invio di messaggio su IO, invio di mail, fornitura di un URL per pagare, sms ecc.)
  • può essere integrato in procedure online (es. partecipazione un concorso per il pagamento immediato della tassa di partecipazione)
  • come già detto, aiuta nella riconciliazione dei pagamenti e nella contabilizzazione (l’ente creditore può predeterminare all’origine tutti i dati relativi al pagamento)
  • aiuta nell’attualizzazione/aggiornamento dell’importo da pagare (es.: importi che aumentano nel tempo per interessi o sanzioni) senza bisogno di inviare un nuovo avviso
  • aiuta nella gestione dei pagamenti rateizzati.

Insomma, è decisamente più versatile.

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Nell’illustrazione di frantheman delle differenze tra PagoPa e MAV, i vantaggi per il cittadino sono indicati al quarto e quinto punti.
Per quanto riguarda il quarto punto, <il vantaggio per il cittadino di poter pagare in più luoghi e modi>, il MAV può essere pagato:

  • presso le agenzie della banca;
  • presso un ufficio postale;
  • online tramite home banking della propria banca;
  • online tramite sito di Poste Italiane;
  • presso le tabaccherie convenzionate;
  • online sul sito dell’Agenzia Entrate Riscossione.
    Altresì PagoPa può essere pagato:
  • presso le agenzie della banca;
  • presso un ufficio postale;
  • on line tramite home banking della propria banca;
  • presso i punti vendita convenzionati;
  • on line sul sito PagoPA.
    Per tutti i pagamenti del MAV effettuati on line tramite home banking o sul sito di Poste Italiane o dell’Agenzia Entrate Riscossione non è previsto alcun costo, che grava in ogni caso sui pagamenti effettuati tramite PagoPa, così come è previsto un costo del servizio PagoPa in tutti quei casi in cui le pubbliche amministrazioni abbandonano le precedenti procedure di riscossione diretta che non prevedevano alcun costo del servizio.
    Curioso il quinto punto, dove la possibilità per gli enti creditori di inviare gli avvisi di pagamento in più modi viene ribaltata come vantaggio per il cittadino (?).
    Infine ci sono i casi in cui il passaggio a PagoPa viene indicato come motivo dell’abbandono della domiciliazione bancaria, come ha fatto il Comune di Roma.

Ogni trasferimento di denaro da un posto all’altro ha un costo. Lo stabilisce non so che direttiva europea, o quale norma interbancaria (la stessa norma che regola i bonifici SDD comunque e varie altre amenità che gravano sulla vita del correntista bancario).
Il costo della commissione del MAV era a carico dell’ente creditore.
Quello di PagoPA a carico del debitore, che fra l’altro puo’ scegliere a chi darla.
Errore enorme della p.a. fino a qui e’ stato non esporre al cittadino i costi sostenuti in commissioni.
Questo avrebbe anche consentito di scorporali adesso con più facilità.
Chiaro segno di scarsa lungimiranza e faciloneria, di cui e’ intriso tutto il modo di essere italiano, incluso quello di chi fa informazione o quello del consumatore medio. E le spese di invio della bolletta di luce, gas o telefono, o dell’invio dell’estratto conto? Ovvio che del gestore o della banca di turno non ci si permette di lamentarsi. Sulla p.a. invece e’ sport nazionale sparare.
A poco vale sottolineare che il balzello pagopa a carico del cittadino debitore ha fatto da deterrente all’aumento delle tariffe dei sevizi pubblici.
A poco vale constatare che, in determinate situazioni, una modalità di pagamento piu’ snello puo’ valere anche pallottoliere alla mano il costo della commissione (del tipo se pagare il parchimetro e stare un’ora in coda alle poste consente un risparmio ripsetto alla commissione di pagopa ognuno e’ libero di gestirsi l’economia domestica come crede).

il sito pagoPA non esiste, lo dico per correttezza di informazione.

E non solo, si paga da app IO e da un qualsiasi link veicolato per SMS, mail, telegram, whatsapp. Se escogitato bene, un pagamento pagoPA si fa con un URL. Oltre ai luoghi fisici che, a occhio, sono più di quelli del MAV.

Ovvio che se non si esce dalla logica della contrapposizione fra p.a. e cittadino non si va da nessuna parte. Una p.a. che funziona meglio e’ un vantaggio per il cittadino. Io inviterei a indirizzare le energie per fare in modo che la possibilità di rendere gli uffici pubblici piu’ efficienti di traduca in vantaggi per il cittadino, invece che alimentare una contrapposizione deleterea e perniciosa.

Di nuovo, se il pagamento pagoPA posso avviarlo tramite un URL, riesco a memorizzarlo e averlo a disposizione più facilmente. Se pensa che sia meglio ricevere la stampa del MAV in busta chiusa a casa, non posso dir niente. Ognuno trova comodo quello a cui è abituato e che gli dà sicurezza.

Questo e’ un punto dolente, ma concentrandosi su questo invece che infierire su ogni cavillo io penso che si possa risolvere. Si tratta di fare pressione su PagoPA spa (e sugli enti regolatori) per ripristinare l’avvisatura digitale (che rispetto alla domiciliazione bancaria che ricehide una delega espressa per ogni “utenza”, sarebbe molto più snella). Oppure valutare se, come ritiene il board di PagoPA (a mio modo di vedere, semplicisticamente) , veicolare gli avvisi di pagamento su app IO sia meglio.

Detto questo, ribadisco che non ho alcun interesse a promuovere o fare apologie del sistema pagoPA, ho solo risposto a una domanda dal punto di vista di un ente creditore. Allo stesso modo in cui in molti altri thread ho evidenziato delle deficienze del sistema, che - ognungo vede il suo - tiene poco conto delle esigenze degli enti creditori.

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Ho usato PagoPA una sola volta per pagare in anticipo una visita medica in ospedale credendo di velocizzare l’accettazione e invece mettendo in difficolta’ l’impiegata che non sapeva come rilasciarmi ricevuta. Ho usato CBILL per pagare la TARI fino a che ho messo su un RID, o come lo chiamano adesso, per pagarla in automatico. In tutti questi casi non capisco perche’ devo pagare delle commissioni.
Esisteva (ed esiste tuttora) l’F24 con cui si paga dall’home banking senza commissioni.
Perche’ le PA non utilizzano quello ?
Secondo me dovrebbe essere stabilito per legge che per le imposte e i servizi non voluttuari come la sanita’ le spese di incasso sono a carico di chi riceve e non di chi paga (diverso per le multe)

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