Vorrei avere informazioni circa lo stato d’avanzamento del Sistema di gestione dei procedimenti amministrativi.
Esiste già della documentazione in draft delle Linee guida e regole di interoperabilità (data di rilascio: giugno 2018)?
Chi sta definendo le API?
che relazioni ci sono con CPSV-AP?
Ma cosa sono in pratica? Io non ho capito.
Una specie di workflow visibile anche al cittadino per capire dove si è fermata la sua pratica?
Andrea
Perché sei così pessimista???
Si in effetti era una frase un po’ prevenuta oltre che in italiacano
Il Sistema di gestione dei procedimenti amministrativi è inserito nel piano triennale tra le piattaforme abilitanti.
- Sistema di gestione dei procedimenti amministrativi nazionali: garantisce la comunicazione
digitale tra cittadini e PA attraverso lo strumento del domicilio digitale. Permette la
dematerializzazione dei procedimenti amministrativi, così da contribuire alla realizzazione di un sistema cooperativo tra amministrazioni che renda interoperabili i flussi documentali tra di esse, riconducendo a unitarietà la gestione dei dati, degli eventi e dei documenti informatici non strutturati;
2017
Poli di conservazione: Le amministrazioni partecipano alla realizzazione del Sistema di gestione dei procedimenti amministrativi nazionale, che stabilisce le regole di interoperabilità dei flussi documentali (documento, fascicolo, protocollo) tra le Pubbliche amministrazioni. Le amministrazioni partecipano con l’Archivio Centrale dello Stato alla messa a punto del sistema di conservazione degli archivi digitali perenni.
2018
Sistema di gestione dei procedimenti amministrativi: Le amministrazioni implementano le API per la partecipazione al Sistema di gestione dei procedimenti amministrativi.
dal 2019
Sistema di gestione dei procedimenti amministrativi: Le amministrazioni che non hanno aderito al Sistema di gestione dei procedimenti amministrativi nazionale e non sono provviste di un proprio sistema di gestione documentale e protocollo informatico, utilizzano in logica di riuso o sussidiarietà, una delle piattaforme già sviluppate da altre amministrazioni.
Quali sono le amministrazioni che hanno partecipato alla realizzazione del Sistema di gestione dei procedimenti amministrativi nazionale?
In particolare, per quanto riguarda la PA locale, quali Comuni hanno partecipato?
C’è qualcuno qui che mi dia una risposta?
@umbros: sai dirmi a chi devo chiedere per avere informazioni in merito?
@emmedi non molli mai, sei quasi peggio di me
Non per niente ci frequentiamo…
Sto meditando una richiesta di accesso FOIA…
Inizio ad avere il dubbio che questo sistema non esista…
@giorgialodi questo è un argomento critico del quale tenere conto
Buongiorno.
Un anno e mezzo dopo…… come siamo messi?
Ho sempre più l’impressione che qui si facciano dei soliloqui @Andrea_Tironi1, sto pensando che forse potremmo fare un gruppo Whatsapp…
Credo questo @emmedi lo ormai aspetti solo tu
https://www.agid.gov.it/it/piattaforme/sistema-gestione-procedimenti-amministrativi
Data l’assenza di circolari, linee guida, o qualsiasi tipo di output per sette/otto anni, potrebbe essere semplicemente uno di quei casi in cui il progetto esiste sulla carta ma non è assegnato a nessuno in AGID/Ministero innovazione; oppure figura nominalmente nel portafoglio di una persona o ufficio, ma questi hanno avuto negli ultimi anni altri progetti di priorità maggiore con il consenso della direzione
Ti faccio compagnia, ma temo proprio che sia Godot che incontreremo attorno al 2090.
Considerate che l’art. 40 CAD già impone la formazione dei documenti della P.A. come originali informatici (e quindi il problema della dematerializzazione in uscita non si dovrebbe più porre). Residuano alcuni problemi: 1) poiché gli interlocutori della P.A. (destinatari degli atti) spesso sono privati non “tecnologicamente introdotti” copie analogiche di documenti informatici sono imprescindibili (finché esisterà anche un solo soggetto non in possesso di un domicilio digitale attivo o una sola tipologia di atto per la quale, giuridicamente o materialmente, non sia possibile una notifica digitale o l’applicazione della firma elettronica prevista): non si può pensare di escludere una ancora larga fetta di popolazione solo perché non informaticamente aggiornata; 2) in entrata il florilegio di tipologie di mezzi di trasmissione da parte del privato e correlati mezzi di ricezione da parte dell’Ente presuppone l’acquisizione corretta del documento in capo al protocollo informatico (se le regole del protocollo informatico e della gestione e conservazione documentale sono rispettate, se); 3) peraltro l’art. 65 CAD sulle istanze e richieste alla P.A. è in parte inattuato (vedi PEC-ID) e in parte scollato dalla realtà concreta delle interazioni privati-PP.AA. (quanti privati inviano agli uffici email PEO con richieste o modulistica con firma autografa e scansionati o fotografati? Quanto sono diffuse le firme digitali ed elettroniche qualificate? Quanto è rischioso confidare in firme elettroniche diverse sul fronte probatorio nel quadro regolatorio attuale?); 4) per quanto ne so la fascicolazione informatica dei documenti è pochissimo usata negli Enti pubblici (a fronte della prassi di vecchi raccoglitori, faldoni e cartelle cartonate zeppe di documenti cartacei raccolti, spesso non vi è una sistematica replicazione informatica e collazione di documenti informatici), anche perché in molti casi si ha a che fare con mini-procedimenti che si esauriscono in poche battute (richiesta-replica) e non hanno un seguito. 5) il protocollo in entrata/uscita e la parte del software gestionale usato per la trattazione dei procedimenti (oltretutto spesso molto eterogenei) devono, per una migliore produttività, essere connessi ed integrati, quindi un sistema esterno o centralizzato di gestione procedimentale, a mio avviso, ha poco senso nell’amministrazione pubblica multidimensionale (le esigenze di ciascuno sono diverse…). 6) poiché, salvo casi patologici (es. silenzio c.d. significativo) i procedimenti si concludono con un provvedimento espresso entro un tempo determinato, si può ipotizzare che, se il cittadino non l’ha ricevuto, significa che il procedimento non è concluso (non ha molto senso da parte del privato aspettarsi comunicazioni di “fine fase”, quando in realtà l’istruttoria è ancora in corso, le fasi non sono sempre precisamente scandibili e non ci sono interlocuzioni/integrazioni da richiedere medio-tempore).
P.S. per quanto riguarda l’interoperabilità ho già detto altrove Link, meglio una piattaforma di stoccaggio centrale di dati (banca dati di interesse nazionale), alimentata periodicamente con un sistema di interscambio e ad accesso riservato in consultazione da parte degli uffici interessati, piuttosto che un accesso diretto bidirezionale tra PP.AA. (che presenta molte problematicità anche in ordine all’attualità del dato magari in lavorazione).