Intanto grazie per aver condiviso materiale e informazioni raccolte. Così si fa!!
Il funzionamento con lettore qr code è chiaro, quello via API meno: potrebbe essere solo trasmettere il contenuto del qrcode via API e quindi uguale al precedente, oppure qualcosa di più arzigogolato…
Certo, produrre un avviso allo sportello e stamparlo per farlo inquadrare dal POS non è operazione immediata.
ATtendiamo fiduciosi!
Ps: hai idee dell’importo delle commissioni che si può spuntare con pos monoente?
Per i pos Nexi non ho mai avuto un’offerta commerciale diretta, ma mi ero cercato qualche determina di alcuni comuni vedevo prezzi molto vari per l’acquisto molto alti.
In noleggio ogni tesoreria fa dei prezzi diversi dai 200 ai 900 euro l’anno.
Anche poste italiane forniva a noleggio i pos pagopa , però mi ricordo che eri obbligato ad usare il conto postale per l’accredito.
Ho chiesto informazioni sull’integrazione tramite API ma mi hanno risposto che il POS non espone nessuna API.
“le confermiamo che non è necessario integrare il software del terminale con altri gestionali, in quanto il POS non ha possibilità di esporre API.
Il terminale, tramite il PSP PayTipper, permette di confermare i pagamenti sul nodo PagoPA senza alcuna integrazione.”
Domani farò presente la contraddizione con quanto scritto nella presentazione a pagina 8.
Trovo che l’utilizzo senza API obbligando a stampare il modulo per farlo inquadrare dal reader del POS sia un po’ macchinoso. Preferirei integrare il sistema con il gestionale e passare da li i dati direttamente al POS.
In effetti e’ fastidioso che pubblicizzino una cosa che non offrono.
Pragmaticamente pero’, quale scenario d’uso prevedi per il pos connesso a pagopa? Vedo che anche tu sei in un comune e immagino che tu voglia sanare la situazione dei pos allo sportello: CIE? Accesso e copia di pratiche edilizie? Hai altri tipi di pagamenti? Che volume?
Vale la pena integrare via API con i software? Quanti software? Questi software sono dotati di API? Quanto costa implementare il dialogo?
Sono domande che mi sto ponendo anche io. Mi chiedevo, e chiedo a voi anche se si va un po’ OT e potrei trovare la risposta nelle SANP, per esempio: è possibile per le regole pagoPA emettere avvisi di pagamento anonimi, cioe’ senza debitore? Se fosse possibile il pagamento CIE è risolto, si producono periodicamente N avvisi anonimi con l’importo dei diritti CIE e al momento dell’emissione se ne inquadra uno col POS. Lo stesso per altri diritti fissi.
Uhmm, non mi pare che l’ecosistema (linee guida, monografie, specifiche tecniche) contemplino l’evenienza della facoltatività della presenza del soggetto debitore-pagatore (sembrerebbe un campo obbligatorio). Penso che se il POS non è integrato col gestionale si perde molto degli automatismi del sistema. Per casi tipo la CIE si potrebbe forse ipotizzare cicli dei pagamenti “auto-concludenti” (si crea lo IUV sul momento e lo si chiude subito contestualmente all’OK della transazione finanziaria con carta/bancomat) oppure a pagamenti spontanei in ufficio (mettendo a disposizione dell’utente un PC collegabile ad un mod.1 sul sito EC): in entrambi i casi la riconciliazione contabile non dovrebbe essere un problema se ben configurata. Oppure far pagare con mod.3 o mod.1 anticipatamente, es. al momento della prenotazione “centralizzata” del MinInterno o di quella diretta presso l’Ente locale: col pagamento saldato si può procedere all’erogazione del servizio o emissione del documento.
Si i pagamenti principali sono quelli, posso immaginare anche che qualche utente possa venire per pagare dei servizi scolastici e forse altro.
La valutazione sul fatto se sia conveniente o meno la faremo sicuramente.
Dal mio punto di vista vorrei offrire al cittadino un POS in modalità monoente accollando le commissioni all’ente. Il collega allo sportello accede al gestionale (integrazione con un solo software) e genera il pagamento che viene inviato al POS.
L’opzione di generare avvisi anonimi non mi sembra sia praticabile ma non l’ho esplorata penso possa essere assimilata ad un pagamento spontaneo. Domani ci guardo.
I POS di cui si sta parlando altro non sono che un tabaccaio o una ricevitoria in miniatura e senza inserviente messi allo sportello del Comune. Da questo punto di vista automatismi e riconciliazioni che funzionano con gli avvisi di pagamento si conservano. Il punto e’ come fare arrivare i dati per avviare il pagamento alla macchinetta POS.
Lascio qualche considerazione, non definitiva. I servizi scolastici, se gestiti con invio dell’avviso di pagamento pagoPA, l’utente con il bancomat trova sul territorio mille posti dove pagarli, non mi preoccuperei di fargliene trovare un altro in comune.
CIE: si fa collegandosi al sito ministeriale, non c’e’ un gestionale sul quale applicare integrazioni col POS. A quel punto si dovrebbe creare la posizione comunque a mano tramite il software gestore dei pagamenti. Fra inquadrare il qrcode a schermo e l’integrazione non cambia molto in termini di efficienza.
Nel mio caso il pos di enel x risponde alle nostre esigenze dato che sul nostro comune non ho nessun bar/tabaccheria che accetta pagamenti sisal/lottomatica.
E in questo modo ho la riconciliazione dei dovuti tra il portale MyPay di Regione Lombardia e la mia Software House di contabilità, senza dover spendere in integrazioni tra software e pos.
Condivido un esperimento appena condotto.
Prendendo spunto da altro thread del forum in cui si riferiva della possibilità di emettere RPT (e quindi avvisi) con codice fiscale del debitore valorizzato a “ANONIMO” ho appena emesso dal gestionale che usiamo un avviso di pagamento intestato a “SOGGETTO NON INDIVIDUABILE” con c.f. “ANONIMO”.
Da App IO risulta pagabile. Quindi immagino anche da un POS che si affaccia su PagoPA tipo quello di cui si parla sopra.
Scenario d’uso. Il rilascio della CIE, i diritti per accedere a una pratica edilizia ecc: lo sportello si tiene da na parte un certo numero di avvisi pagoPA con i vari importi e causali ricorrenti e ne “spara” uno col POS all’occorrenza., avendo poi cura di annotare che sono gia’ stati usati (magari anche da chi, da quale debitore, se rilevante).
Per la CIE si potrebbe usare come nome del debitore “RICHIEDENTE CIE”, per chi chiede copia di pratica edilizia qualcosa di altrettanto parlante, visto che il dato prima o poi finisce anche in contabilità e avere un indizio ulteriore sulla natura del pagamento non guasta (un sistema ben cogegnata porebbe passare in contablità ulteriori dati preimpostati).
talune richieste lo sono, non quella della carta di identita’.
il punto e’ che le integrazioni sono costi, sia in termini immediati di spesa, sia in termini di complessità da gestire.
se e’ gia’ integrato l’“emettitore di avvisi” con la contabilità, se non ci sono motivi evidenti per cui si debba contabilizzare un pagamento con nome e cognome di chi lo fa, penso che una strada come quella che ho descritto sommariamente sia corretta e sostenibile (poi magari uno si chiede a quel pnto perche’ passare da pagopa: non lo so!)
In tutta sincerità, pur consapevole che in certi casi d’uso non ci sono molte alternative, credo che sia uno scenario da film horror per una rendicontazione dell’entrata e una riconciliazione contabile … se la logica di PagoPa (ammesso che sia ancora così ) è quella di facilitare l’individuazione degli elementi essenziali del pagamento, incluso chi paga, il soggetto a cui è da imputare il pagamento e la causale del dovuto, preferirei che fossero chiari e palesi fin da subito, si emetta un avviso PagoPa completo o si metta a disposizione dell’utente un PC in cui inserire tutti i dati mod.1 sul sito EC. P.S. in anonimo pensa se si dovesse scoprire a posteriori che quel pagamento non era dovuto (es. esente o duplicato) e quindi va rimborsato/compensato (a chi? per cosa?) … delirio
Se il pagamento è in contanti allo sportello (nei limiti in cui si reputa consentito) è comunque prevista una quietanza (nominativa) rilasciata al pagatore…
Andiamoci piano con gli horror!
A ben vedere, il flusso che ipotizzo nulla toglie all’individuazione dei dati essenziali del pagamento e alla possibilita’ di rendicontare, riconciliare, contabilizzare, regolarizzare.
Ora, ogni EC ha la sua implementazione di gestione dei pagamenti elettronici, ma dovrebbe essere in grado di emettere un avviso di pagamento PagoPA (=creare un pagamento dovuto) ed associare a questa posizione in attesa di essere pagata anche dati utili a operazioni sue gestionali, quali dati per l’imputazione contabile, tipo di entrata ecc. DOve memorizzi e come veicoli questi dati e’ altro paio di maniche, ma una implementazione un minimo accorta deve consentirlo.
Nel caso della CIE quale è il vantaggio di emettere un avviso/pagamento dovuto ad personam? Quali le perdite se emetti un avviso anonimo? Hai necessità di contabilizzare quel pagamento a bilancio con nome e cognome del pagatore? Non direi. L’importante e’ che quando dal giornale di cassa analizzi i riversamenti dei PSP tu sia in grado di riconoscere i pagamenti per CIE e imputarli al giusto capitolo. Per girare i soldi che gli spettano al ministero, quante CIE hai fatto ed eventualmente a chi è un dato che recuperi come vuoi (dal gestionale CIE messo a disposizione dal ministero, dalle copie cartacee delle ricevute, dal software di anagrafe locale, dagli avvisi pagopa usati se li conservi… ).
Non mi pare poi che si rilsacino grandi quietanze, con la CIE si rilascia già tutto il pappie’ con parte del pin, documento sostitutivo temporaneo (che penso riporti anche la somma pagata). Se poi per qualche motivo devi rimborsare i diritti versati, c’e’ poco da ricercare in contabilità, se il tizio e’ uscito con la ricevuta della CIE i soldi li ha pagati.
Anche a PagoPA in fondo interessa poco sapere nome e cognome di chi ha chiesto la CIE, vede passare il codice tassonomico e tanto gli basta (altrimenti non avrebbe consentito l’uso di dati anonimi per indicare il debitore nei messaggi scambiati attraverso il nodo.
Lo stesso puo’ valere per altri pagamenti con caratteristiche simili, contestuali allo svolgersi dell’azione di cui sono corrispettivo. Non ti propongo certo questo flusso per il pagamento dei diritti di una CILA, che devo essere in grado di ricercare (eventualmente anche in contabilità) anche a distanza di tempo e che quindi è opportuno che sia riferita al soggetto anche a livello contabile.
Aggiungo: a me sembra un aggravio procedimentale emettere un avviso nominativo sul momento o peggio ancora far compilare un pagamento spontaneo all’utente. Poi certo, se il ministero si inventa qualcosa per cui la webapp con cui si richiede la CIE, miracolosamente, sia in grado di creare un pagamento in attesa sul sistema dei pagamenti elettronici del comune e trasmetterlo a un qualsiasi POS che sia collegato alla rete comunale, tanto meglio. Non che questa strada sia immune da complicazioni e rischi. E se il ministero facesse da PT per il comune solo per questo servizio di incasso? In tal modo avrebbe in carico tutto su di se’ la gestione del pagamento. Non funzionerebbe comunque: avresti una commistione nei flussi di riversamento di pagamenti fatti tramite partner differenti con aggravio della procedura di riconciliazione…