Spedizione CIE – Poste Italiane e le peripezie della mia CIE

Buonasera a tutti,

vorrei raccontare brevemente, si fa per dire, la tragicomica vicenda della consegna della mia CIE.

Ho fatto richiesta per la CIE presso il Comune di Bergamo in data 11/01/2022. La mia CIE viene spedita da Roma Fiumicino il 14/01 e arrivata a Milano il 15/01. Il 17/01, alle ore 12.20, risulta “In lavorazione presso il Centro Operativo Postale” di Bergamo e poi, alle ore 13.10, “In consegna”. In serata del 17/01, scompare lo stato “In lavorazione presso il Centro Operativo Postale” di Bergamo delle ore 12.20 e compare lo stato “In lavorazione presso il Centro Operativo Postale” di Bergamo alle ore 21.10. Il 18/01 viene rispedita a Milano e arriva presso il “Centro Operativo Postale” di Milano.
In tutto ciò nella prima schermata del tracking compare lo stato di “Resa al mittente” in quanto “La spedizione non è stata ritirata dal destinatario e sarà restituita al mittente”. Purtroppo, non c’è nessun avviso di tentata consegna (siamo sempre rimasti in casa il 17/01) e non né stato lasciato nessun avviso né nella mia cassetta postale (numero 13/A) né in quella centrale (numero 13).

Il 18/11 ho provato invano a parlare telefonicamente con le Poste (la telefonata viene spenta dopo pochi secondi), su FaceBook mi è suggerito di fare un reclamo, su Twitter mi dicono che la mia CIE da Bergamo è in direzione Milano, di fare un reclamo, anzi di aspettare che hanno aperto loro una segnalazione. Alla fine, in serata del 18/01 apo un reclamo e mando anche una email a cie.cittadini@interno.it

Questa mattina (19/01) la mia CIE risulta nuovamente a Bergamo e alle ore 13 risulta consegnata al mittente. Chiamo prima le Poste e mi viene detto che risulta consegnata ma non sanno dove. Chiamo il Comune e mi dicono che non è stata consegnata a loro e che l’iter prevede che torni a Roma (Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato → mittente) e poi venga spedita in Comune a Bergamo. Allora la mia compagna si reca alle Poste Centrali di Bergamo e le dicono che a loro risulta consegnata e di chiedere domani mattina al postino. Al suo stupore (non sappiamo chi sia il postino), le dicono di andare al centro di smistamento di Bergamo. Mi reco al centro di smistamento di Bergamo e mi dicono che essendo passati 10 giorni è stata rimandata indietro al mittente, cioè il Comune di Bergamo. Faccio notare che dal 14/01 al 19/01 non sono passati 10 giorni e che inoltre il mittente non è Comune di Bergamo, essendo partita da Roma. Alla fine, richiamo il Comune e sembra che sia stata consegnata in Comune, domani andrò a ritirarla (sempre che sia veramente lì a questo punto).

Ecco il link al tracking: Cerca

Come è possibile che possa capitare una vicenda del genere?

1 Mi Piace

Buonasera.

Non entro nel merito di accuse o critiche, anche se sicuramente la questione dovrebbe essere approfondita.

Le modalità di spedizione sono chiaramente indicate sul sito della Carta d’Identità Elettronica.

https://www.cartaidentita.interno.gov.it/cittadini/modalita-di-spedizione-del-documento/

In particolare, nel caso di consegna presso il domicilio:

Se il destinatario non è presente, il portalettere compilerà un avviso di fallita consegna. […] Si può chiedere di avere un secondo tentativo entro cinque giorni lavorativi dalla data presente sull’avviso. Oltre quella data la Carta di Identità Elettronica verrà recapitata all’ufficio postale più vicino dove resterà in giacenza per trenta giorni solari.
Durante questi trenta giorni il cittadino potrà andare a ritirare la Carta di Identità Elettronica all’ufficio postale. […] dopodiché la carta verrà spedita presso la sede di rilascio (quindi il Comune), dove il cittadino potrà recarsi per il ritiro. […]
Nel caso in cui il cittadino risulti sconosciuto, irreperibile, deceduto, trasferito oppure rifiuti la consegna presso l’indirizzo indicato o l’indirizzo specificato risulti non corretto (inesatto, inesistente, insufficiente), la CIE verrà spedita presso la sede di rilascio, dove il cittadino potrà recarsi per il suo ritiro.

Potremmo anche evitare il discorso riguardo al tracking delle Poste e sulle mancate consegne spacciate per fallite stenderei un velo pietoso in questa sede…! :unamused:

Questo è sbagliato: come evidenziato dall’informativa del sito ufficiale, in caso di mancato recapito la CIE viene spedita al Comune.

In generale:

  • Consegna a casa;
  • Se fallita, giacenza in posta;
  • Poi, mandata in Comune

Quindi, a mio avviso tutto il disguido è dovuto alla gestione “creativa” delle Poste con consegne inesistenti e giacenze approssimative; è corretto che la CIE sia andata in Comune, che è la sede di rilascio.

Una segnalazione alle Poste, però, credo sia d’obbligo.

1 Mi Piace

Grazie mille per tutti i commenti e le segnalazioni fornite, gentilissimo.

Su altri link l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (esempio Spedizione CIE - Problemi con le Poste Italiane!) rispose che “le CIE inesitate vengono automaticamente ripostalizzate presso la sede di emissione. Le ripostalizzazioni avvengono per il tramite del CMP di Fiumicino” per poi essere rispedite al Comune (come mi hanno detto in Comune).
Per fortuna sembra che finalmente questo passaggio (direi poco utile) sia stato eliminato.

Concordo pienamente…non un velo ma una trapunta pietosa.

Più che d’obbligo, questa gestione “creativa” delle Poste è stata a dir poco estrosa.
In tutto ciò, nessuno ha segnalato nulla

La segnalazione la deve fare lei. E’ lei il danneggiato, e il postino o corriere o quel che è deve capire che se proprio vuole, può fare i giochetti con le pubblicità e le lettere di raccolte fondi, ma con le raccomandate non si scherza. Se di segnalazioni ne arrivano non una ma diecio, venti ecc. le Poste vanno a vedere chi è il soggetto che sistematicamente viene segnalato come bugiardo e prende prvvedimenti.

OT Comunque tutti i problemi delle Poste nascono dalla gestione assolutamente clientelare e non imprenditoriale dei recapiti. Ho amiche postine e sono anni che mi raccontano dei problemi su questo fronte. Una gestione imprenditoriale prevederebbe assunzioni in base ai ‘pezzi’ da consegnare. Se in un luogo ne ho 10 e in un altro 1000 al giorno non posso avere lo stesso numero di postini. Alle Poste semplicemente ignorano questo dato anzi spesso ne assumono di più dove ci sono 10 pezzi. Poi succedono i problemi di questo topic, perchè ci sono posti in cui i portalettere sono oberati oltre misura (al netto degli scansafatiche).

2 Mi Piace

salve, ho richiesto l’invio a domicilio del passaporto, pero’ l’impiegata ì tutta in divisa, come se fosse una divinita’, non ha seguito le regole a cui e’ assoggettata e non ci ha voluto rilasciare la ricevuta riportante la numerazione dell’assicurata e a nulla e’ valsa la nostra buona volonta’ nel volerla istruire anche se queste regole le deve gia’ conoscere senza l’aiuto dei cittadini

Vedo che lei ben sa che una assicurata e’ rintrattaciabile o ritirabile esclusivamente tramite il numero dell’assicurata stessa, per cui le volevo chiedere se lei sa a chi posso chiedere tale numero dell’assicurata per poterla monitorare, per poter vedere quando sara’ in consegna e per poterla ritirare in giacenza, tutte cose per le quali e’ necessaria la numerazione dell’assicurata, MA L’IMPIEGATA IN DIVISA, LA DIVINITA’ IN QUESTIONE, NECESSITA’ DI STUDI UNIVERSITARI PER CAPIRE CHE E’ TENUTA A RILASCIARE TALE RICEVUTA, servono una decina di anni di studi

evidentemente qiesti studi universitari non li avra’ ancora fatti, perche’ la insegnano proprio a stampare la ricevuta, wooowwwwwwwwwwwwwwww, se non vengono assunte dallo stato, cioe’ da noi Cittadini, che fanno, rimangono forse inoccupate per sempre