SPID e firma domanda concorsi

Buongiorno,
nel nostro Ente stiamo imbastendo il nostro primo concorso interamente online, con inoltro delle domande tramite procedura telematica e accesso vincolato al possesso SPID.

Dal punto di vista normativo ci siamo posti questa questione:
il candidato che accede alla piattaforma con SPID e invia la domanda direttamente dal portale, deve comunque firmare (firma autografa o digitale) il documento che invia o l’accesso tramite SPID “svincola” l’Ente dal richiederlo in quanto l’identità digitale del candidato è certa?

Grazie,
Karim

No, non deve obbligatoriamente firmare. Lo dice l’art. 65 del CAD:

“1. Le istanze e le dichiarazioni presentate per via telematica alle pubbliche amministrazioni e ai gestori dei servizi pubblici ai sensi dell’articolo 38, commi 1 e 3, del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, sono valide: […] quando l’istante o il dichiarante è identificato attraverso il sistema pubblico di identità digitale (SPID), la carta di identità elettronica o la carta nazionale dei servizi;”
[…]“Le istanze e le dichiarazioni di cui al comma 1 sono equivalenti alle istanze e alle dichiarazioni sottoscritte con firma autografa apposta in presenza del dipendente addetto al procedimento”

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Occhio però che moltissimi enti che ho visto, e ce ne sono centinaia, chiedono la sottoscrizione autografa o la firma digitale per inviare la domanda di concorso. O è eccesso di zelo o per i concorsi c’è una norma in deroga.

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@Elena_S il mio dubbio nasceva proprio da qui. A livello normativo mi sembra più che esaustivo quanto ha riportato @fabrizio , ma ho visto anch’io che in alcuni casi viene comunque esplicitata la sottoscrizione della domanda.
Grazie a entrambi per le risposte! :slight_smile:

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Il dubbio di @Elena_S è legittimo. Non mi risulta che ci sia una norma in deroga, ma non ne sono certo.
A mio avviso la motivazione è che quasi nessuno sfrutta appieno quanto previsto dal CAD (in questo caso anche da prima di SPID!) e si preferisce quasi sempre generare il classico modulo (scansionato o PDF) da far firmare e ricaricare. Ciò per ragioni storiche e anche pratiche: il file è più facile da conservare, girare ad altri (es: commissione), opporre a terzi in caso di contestazioni (sta tutto lì, dati e firma in un unico documento, comodo e leggibile, e poi di che ti lamenti: è il file che hai caricato tu!)

Ma in realtà, dati CAD+SPID, a mio avviso ciò è superfluo. Se che il sistema informatico dell’Ente è in grado di garantire la correttezza, l’integrità e l’immodificabilità della domanda basandosi solo sui dati compilati nel form online si può benissimo fare a meno del “file” della domanda caricato dall’utente. Ci sono vari modi tecnici per farlo.

Aggiungo che comunque ci sono già diversi esempi di applicazione di tale norma. I primi che mi vengono in mente sono INPS e Agenzia delle Entrate. Personalmente ho effettuato la dichiarazione sostitutiva unica (DSU, per ottenere l’ISEE) e l’ultima dichiarazione dei redditi, accedendo tramite SPID e NON caricando a sistema nessun file e/o firma. Al termine del procedimento online ho semplicemente “accettato e confermato” tutti i miei dati tramite un pulsante.

I servizi online di INPS e Agenzia delle Entrate erano alla base del mio ragionamento, avendoli anch’io utilizzati con SPID. Il mio dubbio nasceva sulla logica meramente normativa, ma l’art. 65 del CAD citato è esaustivo. Grazie a entrambi ancora :wink:

infatti…

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io penso che si tratta di una consuetudo contra legem :grinning:

Sul fatto che sia valida la domanda presentata online con autenticazione SPID credo possano esserci pochi dubbi.
I dubbi dovrebbero sorgere sulla liceità che sia l’unica modalità di presentazione ammessa oppure, come si vede in tanti concorsi, che il concorrente debba essere dotato di PEC a proprio nome.
Quest’ultima fattispecie è decisamente limitante i diritti del concorrente e neanche il fatto che il bando di concorso sia “lex specialis” mi convince sino in fondo.

A mio parere è solo per abitudine di un vecchio modo di operare, non si è ancora entrati nell’ottica che l’identità digitale sostituisce il documento cartaceo a tutti gli effetti.

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sulla PEC ho anch’io delle perplessità, ma sullo SPID assolutamente no, dal momento che è uno strumento a disposizione dei cittadini e che la modalità telematica è richiesta ormai in esclusiva per qualsiasi adempimento. Per un concorso poi… io credo che per un aspirante dipendente pubblico sia il minimo dotarsi di una identità digitale, saperlo fare è già un requisito indispensabile.
Comunque la nostra Unione solo quest’anno ha effettuato 11 bandi di concorso di vario tipo, tutti online con SPID.

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però in un modo o l’altro è necessario spingere sul domicilio digitale anche ricorrendo a delle forti misure incentivanti

La perplessità su SPID come “unico” mezzo probabilmente, a parte il DPR 487/94, mi deriva dalla conoscenza della mia amministrazione dove possiedo credenziali differenti per:
Accesso al dominio;
Posta elettronica;
Protocollo;
Sistema contabile;
Certificazione Fondi UE;
Firma digitale;
Sistema rilevazione delle presenze;
etc.

costringendo un aspirante dipendente a spendere una settantina di euro minimo per poter partecipare ad un concorso?

non è così:

-spid costa 12 euro (Poste Italiane)
-pec costa 5 euro + iva (Aruba)

con le tasse di partecipazione, un unico concorso con più profili, arrivi alla cifra indicata.

addirittura se abiti in Emilia Romagna LEPIDA ID è gratuito (credo anche per i non residenti, ma non ne sono sicura) e a maggior ragione io come amministrazione emiliano romagnola in qualche modo “pretendo” che tu lo abbia.
@Natale_Tarantino io penso che lo SPID sia da considerare come unico mezzo riferito ai servizi che l’amministrazione, anzi, che le amministrazioni offrono ai cittadini, non all’interno dell’ente, anche se potrebbe essere che in un futuro diventi comodo utilizzarla anche in questo caso

quindi non è l’identità digitale o la pec che fanno una “discriminazione di censo” per i concorsi pubblici visto che entrambi costano 20 euro e poi ti danno una serie di vantaggi impagabili (basta pensare al risparmio delle raccomandate, degli accessi agli uffici pubblici (AdE, Inps, etc) per risolvere i problemi personali.

Il problema è che la maggior parte dei cittadini “ignora” i vantaggi del possesso di questi strumenti digitali. E per quanto riguarda i concorsi io penso che non possiamo permetterci che degli ASPIRANTI DIPENDENTI PA entrino nella PA già “analfabeti digitali” e quindi per me è necessario fare una “discriminazione di competenze” nel campo della digitalizzazione

guarda per SPID nemmeno tanto, con il COVID e la possibilità di accedere al fascicolo sanitario potendo prenotare varie cose, e scaricare certificazioni (leggi esiti tamponi e simili) SPID ha avuto grosse accelerazioni. lo so perchè la mia struttura rilascia quelli di Lepida, così come quasi tutti gli enti dell’Emilia Romagna. Poi sta anche a noi, amministrazioni, cercare di diffondere il più possibile questo strumento imponendolo un po’ ai cittadini per svariate richieste, tra cui ad esempio questa o buoni spesa, o ad esempio come è stato fatto per il bonus 18anni.