Statistiche idendità SPID erogate suddivise per territorio

Grazie @umbros della puntualizzazione,
Essendone uno degli curatori, so bene che cosa il reporta tratti: l’uso dei servizi, ossia una delle misure utilizzata per generare il The Digital Economy and Society Index.

Dissento con l’affermazione “il confronto SPID/CNS ha un valore statistico non rilevante”
-la rilevanza o valore statitica, tecnicamente parlando, è estremamente elevata: infatti il paniere dei servizi è stato selezionato con cura e copre una popolazione più significativa
-l’importanza del confronto dell’uso della credenziale SPID e del è indice di quanta penetrazione del mercato sia stata già fatta.

Spid è un prodotto che (si auspica) sarà utilizzato (non solo scauisito) da un certo numero di cittadini al fine di aumentare l’accesso ai servizi on line (privati e pubblici) in modo alternativo agli attuali meccanismi (CNS, CIE PIN e altri sistemi vari).

Ci troviamo quindi nello scenario di proporre si cittadini di scegliere spid come primo prodotto e (nel caso di utenti che già interegiscono con i serviz on line) di abbandonare altri meccanismi.
Quindi abbiamo un “prodotto” esistente in un “mercato” esistente.
Perchè spid sia preferibile lo sappiamo, ma quello che non sappiamo e se e quanto i nostri clienti-concittadini siano dello stesso nostro avviso.
Ecco che il confronto ci dice quanta penetrazione nel mercato ci sia stata e in quale segmento. E questo è un elemento utile (IMHO) per " incentivare le PA Locali ad attivare servizi on-line dedicati ai propri cittadini."

Sapere che se una PA affisnca OGGI SPID ai propri meccanismi di autenticazione avrà fin da subito 1/40 degli utenti che useranno SPID per propria scelta senza necessità di formazione specifica e che saranno principalmente cittadini e non professioni è già un elemento utile (e confortante)

Sapere che in solo un anno il tasso di crescita è stato di un fattore 5 è altro elemento rassicurante e (IMHO) di incentivo.

Certo che se ci fossero più dato disponibili avremmo una ancora maggiore valenza predittiva, ma (pragmaticamente) facciamo con quanto abbiamo.

Esistono diversi modi per ottenere questo: il migliore è conquistare i clienti dei concorrenti, attraverso politiche di prezzo. Un altro modo, attuabile attraverso campagne pubblicitarie e di promozione, è quello di attirare nuovi clienti. Ovviamente non è possibile aumentare continuamente la propria quota di mercato e spesso le aziende nascono e muoiono in questo settore.

L’affermazione ha carattere puramente temporale. Mi spiego, se la CNS è partita 2 anni fa e SPID 1 anno fa, la CNS ha 1 anno di “vantaggio” sui dati.

Relativamente a SPID e altri meccanismi il CAD riporta che SPID è il sistema di autenticazione e può, ma non è obbligatorio, essere affiancato da autenticazioni tramite cns/cie. Autenticazioni “locali” non sono più contemplate.

Relativamente alla penetrazione del sistema nella popolazione non ne faccio una questione di numeri quanto di validità delle identità così come i servizi. Ciò vuol dire che dare numeri alti è utilissimo ai fini della comunicazione ma spesso deleterio per il buon andamento del progetto.

Per la platea che ci legge AgID e il Team Digitale con le Regioni sta rafforzando la collaborazione con le Regioni e in generale con altri importanti soggetti quali Infocamere, Inps, Sogei e Mef. E’ necessario portare il concetto di “community” e alzare il livello dei “prodotti” che escono fuori dalla Pubblica Amministrazione…

Umberto Rosini
Agenzia per l’Italia Digitale

Umberto i dati sono pesati mese per mese (leggi attentamente il report please :wink: ) .
Non si vuole dare un premio o un demerito a SPID o a CNS.
Si vuol lasciare parlare i dati secondo il buonsenso e secondo le indicazioni del piano triennale.

Umberto, sono dati reali basate su identità reali e su servizi reali, scrivendo “questione di validità delle identità come dei servizi” metti in dubbio la validità delle misurazioni?
Riguardo all’utilità delle stessa che siano gli utilizzatori a valutare.

(!?!) Nessuno da “alti numeri” (!?!)

Qui si va OT .
Si è voluto solo fornire collaborazione a @FedeC

un saluto

Lo so Luca ma dico soltanto che la distribuzione della CNS è partita prima di SPID quindi un raffronto andrebbe fatto su archi temporali di rilascio simili. Con ciò voglio dire se due anni fa ho utilizzato e acquistato tutto per accedere con la CNS perchè era l’“unico” strumento, oggi la continuerò ad utilizzare al posto di SPID fino a quando di SPID non ne avrò bisogno (servizi che non hanno la CNS). Ripeto solo questione temporale di rilascio e non di statistica temporale.

Parlo di qualità delle identità e qualità delle implementazioni. Poi potremmo aprire un altro discorso sulla qualità dei servizi ma non è un tema SPID.

Intendo la logica dello SPID è rallentato la leggerei in altro modo. tutto qui :slight_smile:

Ciao
Umberto

Ci tenevo a riportare alcune osservazioni maturate “istintivamente”, che credo abbiano riscontro nel report di @Luca_Bonuccelli (grazie ancora!).

Le imprese sono ormai abituate da anni ad utilizzare servizi on-line, soprattutto - a mio parere - per gli obblighi intervenuti .
Mi riferisco ad esempio all’uso esclusivo della PEC per le comunicazioni con gli albi professionali, alla fatturazione elettronica, agli ordini sul MEPA, ecc…
Dispongono di strumenti ed abilità che ormai fanno parte della loro dotazione, al pari del PC o del vecchio caro fax. Soprattutto in questo ambito si utilizzano dispositivi fisici ed avendo già un sistema di autenticazione, non necessitano certo di procurarsene un altro.

Diverso è per i comuni cittadini.
Questi solitamente non dispongono di CIE/CNS, o comunque di dispositivi fisici per la loro lettura. Per accedere a servizi on-line semplicemente si iscrivono con mail e/o cellulare “alla bisogna”, oppure dispongono già di credenziali “locali”, come ad esempio il PIN dell’INPS.
Perchè procurarsi SPID quindi, se possono fare con sistemi, nell’immediato, più rapidi ?

Anche all’interno della PA molti colleghi non sanno cosa sia SPID, né che potenziale ha o può offire.

A mio parere manca informazione e divulgazione mirata ai cittadini, da farsi livello nazionale, perchè solo in questo modo si fa capire la vera forza di SPID: unico accesso per tutti i servizi italiani (…ed europei) .

E obbbligo, sì perchè se per iscrivere mio figlio a scuola (http://www.iscrizioni.istruzione.it) l’unico modo è accedere con SPID, sono certa che me lo procuro senza tanti problemi, esattamente come per il bonus cultura 18-enni. Ed una volta in possesso di SPID, sarò maggiormente incentivato ad usarlo anche per altri servizi.

Come si dice: per vendere una consolle serve una applicazione killer :slight_smile: Non c’è pubblicità migliore!

P.S. @Luca_Bonuccelli , mi farebbe piacere ricevere un tuo feed-back relativamente al riscontro - o meno - delle mie osservazioni coi “tuoi” dati.

Buongiorno ancora @FedeC
Ricordato che i dati di cui stiamo parlando (non riconducibili ad una persona) sono come l’acqua, l’aria e la la luce: bene comuni a cui chiunque può accedere (non voglio parlare di FOIA in un forum tecnico, ma era bene citarlo in ottica di Decision Maker) provo, con quel poco che ho a disposizione , a vedere se c’è coerenza o discrepanza con le tue osservazioni.
Temo che alcune volte non sarà possibile sbilanciarsi nè in una direzione nè nell’altra.

Andando a memoria devo correggere in “le imprese, spesso (40-60% dei casi) per tramite di intermediari come commercialisti, associazioni di categorie e altri,”
Sulla motivazione i dati nulla dicono ma è verosimile.

Occorre un distinguo:
La CNS è molto diffusa (la stessa tessera sanitaria con il CHIP è una CNS), mentre è a macchia di leopardo l’adozione dello strumento da parte del cittadino.
(Andando a memoria e citando solo alcuni territori)Lombardia, Emilia, Toscana, Piemonte, Veneto, FVG, Trento sono realtà dove circa 5-15% della popolazione che ha internet ha utilizzato almeno una volta la CNS per utilizzare un servizio on line qualificato.
C’è da dire che in questi territori vi è stata opera di “evangelizzazione” e molto molto spinta.

Su questo, ma ci potrà confermare solo chi detiene parte dell’informazione, sono propenso a dissentire.
Infatti ad oggi parrebbe che solo una piccola percentuale dei fruitori dei due servizi indicati come “killer application” (18 app e bonus docenti) ha riutilizzato SPID, anzi ho la percezione (ma non ho il dato) che una porzione significativa di 18enni una volta ottenuto il bonus non ritenga di aver più bisogno della credenziale SPID o addirittura ha richiesto la dissmisione della credenziale stessa.

Il dato (IMHO) significativo è che la distribuzione degli utenti dei servizi on line del paniere individuato tende a escludere i giovani (under 25) dal segmento di "potenziali utenti"di maggiore importanza.
Qusto è anche ragionevole considerando che i rapporti con la PPAA per under 25 anni si limitano principalmente a
-università
-salute

e credo siano pochi gli under 25 rispetto alla fascia 25-50 che
-possiedono un immobile
-hanno un reddito
-presentano istanze o dichiarazioni o fanno domanda di concorso

Spero di aver dato un contributo, ma temo che stiamo andando OT.
E se riprendessimo la discussione in questa sezione anche se saremmo i primi a postare?

Anche perchè leggo

18App è una killer app che ha portato un numero importante di 18enni ad avere SPID e le Università stanno interfacciando o hanno già interfacciato i loro sistemi a SPID e parlo di Università quali Sapienza, Politecnico di Milano, Università di Torino, Palermo, Messina, Catania, L’Aquila, Ferrara. Per le fascie d’età molto conterà il numero dei servizi “dedicati” che mano a mano entreranno.
Quindi ad esempio:

  • mondo della scuola (18 o <18 a 25)
  • ricerca >25
  • impresa (ad oggi Unioncamere tramite Infocamere ha portato tutti i servizi su SPID)
  • salute
  • cittadini
  • servizi INPS e Inail…

Vero quello che dice Luca sui servizi delle imprese ma oggi i servizi alle imprese erano accedibili soprattutto tramite CNS e la CNS, in maniera errata, veniva e viene data al commercialista che quindi utilizza i servizi per conto dell’azienda con le credenziali dell’azienda, con SPID c’è la possibilità della delega ma ognuno entra con le proprie credenziali.

Parliamo di questo nel weekly meeting di domani.

Vi aspetto

Umberto Rosini
Agenzia per l’Italia Digitale

Posso permettermi una domanda ingenua?
I dati relativi agli accessi SPID non dovrebbero essere resi disponibili come OpenData?
Regione Lombardia, meritoriamente, pubblica i dati relativi agli accessi CNS al sistema IdPC: https://www.dati.lombardia.it/Government/Accessi-ai-servizi-online-di-Regione-Lombardia-e-a/gzm6-4u7u
@Daniele_Crespi mi ha promesso che prossimamente saranno rilasciati anche i dati 2016.
Non si potrebbe fare lo stesso con SPID?

Ciao @emmedi
confermo la cosa, ovviamente si parla di dati aggregati e con una serie di breakpoint. Però ti confermo la cosa, visto che hai citato @Daniele_Crespi lato SP stiamo portando avanti un attività con un gruppo di Regioni.

Ciao
Umberto

A distanza di 6 mesi scopro che con un FOIA vs AGID una testata giornalistica ha ottenuto i dati di distribuzione delle credenziali su base regionale.
di seguito la percentuale di residenti che si è munito di una credenziale spid suddivisa per Regione.

Voglio portare all’attenzione di chi, all’interno del TEAM DIGITALE gestisce SPID (@Valerio_Paolini ), gli open data (@lilloraffa ) e la relazione con la community (@rasky) alcuni apsetti aspetti:

  1. se i dati ci sono e sono comunicabili ad una testata giornalistica perchè non vengono “liberati” come opendata il prima possibile?
    Sono certo che sia questione di giorni, per evitare voci velenose potrebbe essere utile comunicare i tempi e non limitarsi a “stiamo lavorando per voi, portate pazienza”

  2. il dato di distribuzione di identità è parziale e può essere fuorviante se non correlato all’informazione di se e quanto spesso (nelle dimensioni tempo e numero dei servizi), questa identità è stata utilizzata, urge (IMHO) una azione di "trasparenza e liberazione di informazioni "a livello nazionale prima che ci sia uno scatenarsi di FOIA (ottimo strumento).

  3. pare che in questo caso sia stato dato più rilievo alla la richiesta di una testata giornalistica rispetto alle cortesi richieste della community per avere i dati.
    Pare quasi che una richiesta di una testata giornalista abbia più peso della richiesta della community, questo non è un bel segnale e può sfiduciare molti. credo che sarebbe stata una dovuta attenzione comunicare alla community che i dati erano disponibili ed evitare di fare scoprire l’informazione tramite i giornali.

Ovviamente le critiche hanno un obiettivo costruttivo, spero siano ben accolte; se così non fosse mi spiace.

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Ciao @Luca_Bonuccelli e @emmedi,
i dati sull’accesso FOIA sono stati forniti da noi AgID su specifico accesso FOIA e AgID stessa nella riunione tecnica di giovedì scorso che ho presieduo ha chiuso sulla definizione dei valori statistici da ricevere da parte degli IDP.

Le statistiche SPID, discusse e convenute con @lilloraffa, lato IDP, sono pronte e stiamo rilasciando l’avviso per gli IDP per metterle a disposizione e rilasceremo aperte le statistiche oltre ad inviarle sul DAF. La parte mancante e anche più complessa da gestire è sull’utilizzo che può essere ricavato in due modi:

  • IDP: possono fornire il valore sulle richieste di accesso pervenute da un particolare SP ma non il servizio specifico perchè questo, per regola, è “nascosto” agli IDP
  • SP: possono fornire il valore puntuale sulle richieste di accesso sia generiche che sul singolo servizio.

Lato IDP abbiamo tempi certi e certezza della copertura del 100% dei soggetti, lato SP il valore potrebbe essere frammentato (attualmente stiamo lavorando con le Regioni).

Ogni richiesta pervenuta dalla Community è importante e, come potete riscontrare, nel limite delle possibilità, viene risposto.
Le tematiche su SPID sono tante e varie ed è necessario definirne le priorità; gli aspetti su cui lavoriamo vanno da da avvisi correttivi (es: attributi), a nuove funzionalità (statistiche, attribute authority), a risoluzione di problematiche (es: 18app) ad altre di carattere più normativo.

Umberto Rosini
Agenzia per l’Italia Digitale

Ok, sono contento che ora i dati ci sono e state lavorando per pubblicarli aggiornati real time.
Nel frattempo potete

  • liberare ASAP quelli trasmessi alla testata giornalistica (pubblicandoli come open data? sul sito agid ad esempio)
    -comunicare i tempi previsti per la pubblicazione (su DAF o su dati.gov.it o su sito agid non importa: l’importante che siano pubblicati)

Nessuno mette in dubbio le priorità, considerando che ora il dato c’è (ed è divenuto prioritario grazie ad un FOIA e potrebbe tornare a essere prioritario) non credo che sia contrario alle priorità spendere 15 minuti per pubblicare una news sul sito AGID contenete quello che è stato consegnato alla testata giornalistica.

Fattibile. Posso pubblicarli sul sito SPID.

Sto definendo i tempi con gli IDP

Più fattibile pubblicare il dato e darne visibilità sul sito SPID (magari controllo con il settore comunicazione se farne una news)

Grazie del contributo

Umberto Rosini
Agenzia per l’Italia Digitale

A me non interessa tanto sapere quanti cittadini si sono dotati di identità SPID, quanto sapere per cosa le stanno utilizzando.
Mi sembra quindi di fondamentale importanza che siano resi disponibili i dati statistici di accesso ai diversi SP.

@emmedi Una prima e parziale risposta la trovi qui:

Intanto apprezziamo il passo avanti e dato che AGID comunica anche se per via informale che à fattibile liberare questi dati sono certo che la comunità che gravita dietro gli Open data ripeterà la tua domanda.

Umberto,
avete riflettuto su come conteggiare gli “utenti unici” ?

Nel conteggiare le identità SPID rilasciate, sommando i dati degli IdP, se non trovate il modo di “incrociare” le stesse persone (ad. es. con CF anonimizzati) , rischiate di dare un dato sovrastimato.

Io di identità ne ho 8 (una per IdP) e sono ovviamente un caso limite. Ma so di certo che molti ne hanno due, per maggior sicurezza in caso di fault.

Ciao
Daniele

Ciao @Daniele_Crespi,
la soluzione è semplice ed è quella che hai detto (CF anonimizzati), oltre al conteggio, tra l’altro, è necessaria anche per altre attività di governance di SPID.
Le statistiche SPID, inoltre, sono tra le priorità e, come sai, le attività sono a buon punto.
Sarà poi necessario incrociare i dati degli IDP con quelli degli SP in modo da avere un quadro statistico completo come dicevo nei post precedenti, infatti, gli IDP sono solo a conoscenza del chiamante (SP) ma non del servizio specifico.
Tornando al discorso delle identità digitali rilasciate si potranno avere, con la soluzione di cui ho detto sopra due dati:

  • Identità digitali rilasciate
  • Identità digitali rilasciate con distinct sul cittadino.

Altro dato è quello delle identità cancellate e le pending (in stato di attivazione).

Ciao

Umberto Rosini
Agenzia per l’Italia Digitale

Buon pomeriggio,

ritengo molto importante il fatto che vengano finalmente pubblicati i dati SPID per regione/provincia e sull’utilizzo dei singoli servizi, ma sarebbe ancora piú interessante fornire un quadro completo, pubblicando per ogni regione e PA i dati di accesso CNS, SPID e CIE, cosi da capire le reali preferenze degli italiani verso le identità digitali e capire se e quale ID prevale. Nel momento in cui già si chiede alle PA i dati di accessi SPID si potrebbe anche includere quelli con CNS e CIE, non trovate?

cordiali saluti,

Matthias Cologna

qualcuno ci sta provando,
la complessità senza un punto di raccolta centrale è elevata: infatti ogni realtà pubblica per i propri servizi (o al massimo per quelli che intermedia).

qui trovi qualcosa:
http://dati.toscana.it/dataset?q=spid
https://dati.lombardia.it/browse?q=Accessi%20ai%20servizi%20online%20di%20Regione%20Lombardia%20e%20altri%20enti%202012&sortBy=relevance

quello che io vedo come necessario è un buon autocoordinamento.

Ciao,
la logica è andare per step e lavorare su attività anche per importanza. Come primo step avremo le statistiche IDP, successivamente per gli SP e, in quel caso, non è il problema di Regione Toscana o Lombardina che, oltre ad avere competenze storiche e professionali, riescono a fornirli ed elaborarli, il problema saranno i piccoli SP.

Umberto Rosini
Agenzia per l’Italia Digitale