Penso che @Lazlu intendesse definire pagliacciata la situazione complessiva di anpr. Non so dargli torto, perché si arricchisce ogni giorno di dettagli grotteschi. Per me il servizio milanese è contra legem, la punta dell’iceberg di molte contraddizioni. Io dirò alla PL di usare il sito di Milano per le verifiche su strada, visto che il Ministero mi ha espressamente vietato di aprirgli una porta sul software dei demografici…
@frantheman hai colto perfettamente nel segno: è tutto grottesco! Oltretutto a livello giuridico vogliamo discutere della legittimità di un atto emesso e firmato p.es. dal sindaco di Milano (non me ne voglia, per carità ) che attesta la residenza di un soggetto p.es. a San Gimignano {corretto
}? Con che autorità, dato che non è l’Ufficiale d’anagrafe competente per territorio (lo è del suo, non di altri) e la legittimità di azione di dirigenti, funzionari e preposti di Enti locali è confinata al territorio di appartenenza, a pena di annullabilità dell’atto per vizio di incompetenza: perché per le certificazioni anagrafiche dovrebbe essere diverso?
Nei certificati ANPR su attesta che "NELLA BANCA DATI NAZIONALE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE BLA BLA BLA ".
In pratica si attesta lo stato delle informazioni presenti in ANPR.
Allo stesso modo ho visto i miei colleghi di san Gimignano rilasciare certificati a residenti a Lampedusa.
P.s. qui ci teniamo tanto: San GimiGnano con la G si scherza eh!
ripeto: il comune di Milano rilascia online SOLO certificati personali, cioè del soggetto che effettua il login con SPID. Tu puoi chiedere certificati per te stesso, non per altri soggetti.
ah scusa, non avevo inteso per bene. infatti stavo per chiederti conferma al riguardo. noi rilasciamo anche certificati su persone extra famiglia dell’utente autenticato, nei limiti di quelli rilasciabili.
fra l’altro, almeno da noi, il grosso dei certificati richiesti e’ per persone extra famiglia (tipo avvocati che lo chiedono per assistiti ecc.).
@Lazlu: la legittimazione giuridica e’ nel dpr 223/89 art. 33, quindi competenza e autorità c’e’. Di fatto il passaggio ad ANPR, visto dai più come un mero artificio informatico, in realta’ e’ un grande cambio di prospettiva nella tenuta dell’anagrafe. Lo Stato avoca nuovamente a sé, almeno in parte, delle funzioni prima delegate ai sindaci, cambia il ruolo dell’ufficiale d’anagrafe, cambia il fatto che il comune scrive su un registro sul quale non ha controllo e poi certifica cio’ che vede su un registro che a quel punto e’ altrui…
ps: chiedo scusa se alcuni miei post possono suonare dissociati, ma credevo fino a poco fa di essere nell’altro thread aperto da @perrcla
EDIT pps: i piu’ ligi potrebbero anche chiedersi se ha senso (e gridare al danno erariale) che un comune apra un servizio per il quale spende a un residente altrove che nemmeno si trova temporaneamente sul suo territorio. anche questo e’ un cambio di prospettiva grande dettato da digitalizzazione, dematierializzazione e delocalizzazione…
Ah ok @perrcla e @frantheman mi era sfuggita la modifica all’art. 33, comma 2, DPR 223/1989 sulla certificabilità generalizzata (dal 15/08/2015 per i Comuni subentrati), come mi era sfuggito il fatto che il soggetto richiedente potesse richiedere solo per sé il certificato a Milano in modalità telematica previa autenticazione. Così è molto più sensata la cosa, grazie ad entrambi
visto che siamo in fase polemica, mi aggiungo con piacere
vogliamo parlare di questa app allora?
praticamente si loggano come fossero il comune di XXX e accedono ai dati di tutti
ho gia segnalato N volte ma nessuno fa niente
e le mie PL intanto non possono accedere …
oooohhh… eccoci all’acqua!
Rilancio:
https://www.steseiservizi.it/Centroservizi/file/Descrizione%20VISURE.pdf
e forse anche
Beninteso, tutte queste soluzioni software fanno quello che ci si attenderebbe avendo una banca dati unica nazionale, ma occorre decidersi: OGGI, si puo’ fare o no?!
Vedrete che si dovrà intervenire abbastanza rapidamente per regolare il tutto. Accelereranno il processo il completamento dell’ANPR, ormai prossimo (a occhio, dovrebbero finire in tre-quattro mesi) e i conseguenti titoli dei giornali, interrogazioni parlamentari, e simili.
È del tutto ovvio che con dei regolamenti si dovranno, da un lato, limitare gli abusi; dall’altro, introdurre una procedura di accesso relativamente semplice ma sicura (solo certi dipendenti, solo certe postazioni) per forze dell’ordine e altre istituzioni centrali, altrimenti viene a decadere il senso stesso dell’ANPR.
Ahinoi credo che ci sia un attuale momento di vacanza della governane di ANPR…
Direzione centrale e ufficio del DAIT che si occupa di anagrafe hanno tutti i vertici vancanti…
Vero che i ministeri hanno logiche organizzative tutte loro e insondabili, ma lasciare questi uffici sguarniti la dice lunga su quanto nei fatti ANPR sia ritenuto strategico…
Sì, questo contribuisce senz’altro a spiegare i ritardi.
È anche indubbiamente grave. Ma non ci leggerei troppo sulle priorità. Credo che conosciamo tutti, a tutti i livelli, esempi di nomine che si sono fatte attendere per mesi per chissà quali motivi amministrativi o politici.
Così per dire… dal 16 dicembre anche Roma Capitale è in ANPR.
Siamo a 54.700.000 Cittadini censiti in ANPR.
@Luca_Valerio è bello vedere gente inguaribilmente ed ingenuamente ottimista come te (sto scherzando ), ma vedendo come nei fatti nei ministeri hanno attuato l’interoperabilità delle banche dati nazionali (o forse dovrei dire “come non”) la dice lunga su quanto siano stati considerati fondamentali e strategici i punti chiave dell’agenda digitale italiana, a partire dal piano triennale per l’informatica di AGID: tanta carta ma…
Più che essere ottimista su questa cosa eviterei di essere più pessimista di quanto non sono su tutte le altre cose relative all’Italia. Tutto è relativo! Parlando con conoscenti che lavorano in altri settori, sentiamo tutti “beh, nel campo [X] va tutto malissimo, il che la dice lunga alla priorità data dal Governo al campo [X]”. Se chiedete a chi si occupa di infrastrutture, diranno che non c’è storia - sono le infrastrutture ad avere la priorità più bassa, al di là dei proclami. Se chiedete agli insegnanti, sentite un po’ quale settore diranno che è “chiaramente ed evidentemente” al fondo delle “priorità della politica”. Medici (meno pagati in Europa rispetto al costo della vita)? Ricercatori (non parliamone neanche)? Imprenditori (si sentiranno forse loro in cima alle priorità)? Chiunque, in Italia, dirà che il settore che conosce meglio va talmente male che è evidentemente in fondo alla lista delle priorità
Per dirla in altro modo, riconosco immediatamente una fallacia logica del settore in cui lavoro (la biostatistica medica), la base rate fallacy. Non si possono trarre informazioni sull’importanza relativa di una misura solo dal suo valore assoluto; bisogna confrontarlo con le altre misure. Facile dire che un vaccino è letale se il 20% delle persone che lo prendono muore entro una settimana (è istintivo: non sembra certo un numero normale). Se si va poi a guardare e si vede che quel vaccino è dato a persone di solito anziane, che senza vaccino avevano un tasso di morte a una settimana di 25%, le cose cambiano.
Quindi, sicuramente le policy sul digitale sono disastrose e vanno avanti con lentezza catastrofica, siamo d’accordo. Ma mi pare semplicemente il grado di inefficienza tipico di tutte le cose italiane. Anzi: almeno l’ANPR, la CIE, lo SPID sono cose che esistono. Ci sono svariati tipi di riforme che economisti di ogni parte politica urlano di fare da trent’anni e di cui non esiste praticamente neanche una bozza (ne butto lì una a caso: riforma del catasto).
L’unica cosa che ho visto fare con una certa velocità sono il Ponte Morandi e ovviamente svariate azioni relative all’emergenza pandemica. Poi, certo, ogni partito fa con rapidità anglosassone (ma anche con superficialità) 1-2 azioni bandiera che aveva promesso al proprio elettorato . Ma il 90% delle altre cose sono tutte sulla stessa barca di italica inefficienza totale: mal comune…
Comunque, tanto per rendere lo scenario piu’ semplice, la Città di Torino fa emettere i certificati anagrafici ai giornalai.
E DAIT e Sogei si preoccupano che chi entra in ANPR sia “Ufficiale d’anagrafe”?!

Preciso: non c’e’ nulla di scandaloso, solo un po’ di schizofrenia. Occorrerebbe fare chiarezza su quanto la certificazione anagrafica sia affare serio. E su quanto lo siano le vedute varie su ANPR.
EDIT: pare che in passato si facessero anche all’ufficio postale, grazie allo “Sportello amico”. http://web.quotidianopiemontese.it/sosconsumatori/2014/09/11/anagrafe-amica-torino-i-certificati-si-fanno-posta/#.X-Cd_7N7mUk
Quindi, se il regolamento anagrafico dice che il certificato ha la firma dell’ufficiale d’anagrafe che lo rilascia, l’impiegato delle poste e’ Ufficiale d’anagrafe? Eppure oggi ministero e Sogeti sono cosi’ intransigenti su questo punto…
Ok, scaviamo nel torbido … dato che edicolanti e uffici postali li stampano, sostenendo un minimo di costi, nessuno ha niente da dire sul lato contabile? Chi incassa i diritti? Come li rendiconta? Se li tiene o li riversa?
NO, non è corretto, è possibile richiedere anche certificati per altri. In questo caso vengono chiesti gli estremi di un documento di identità (dati che non vengono peraltro verificati)
già, vero. Mi era sfuggita o forse la funzione è stata implementata da poco.
Consiglio lettura: