Domicilio Digitale

ormai ci siamo quasi…è una questione di mesi :grinning:

@Patrizia_Saggini e @Andrea_Tironi1 fanno un resoconto

Un articolo di due giorni fa aggiorna il percorso delle semplificazioni con l’italia digitale alla luce dell’ultimo decreto legge del Governo Conte

1 Mi Piace

Francamente l’ultimo decreto mi sembra la quintessenza della complicazione, un libro dei sogni come i decreti dell’epoca Renzi.
Purtroppo tra il dire (il comunicato stampa trionfale) e il fare (la realizzazione di quanto annunciato) passano anni quando vabene, perchè spesso quanto annunciato non arriva mai. E anche stavolta si scrive tanto ma non si assegnano risorse fresche (umane o finanziarie) nè sanzioni (a chi si sottrae) per attuare quanto annunciato.
A volte mi chiedo se il legislatore si creda Dio, che quel che scrive si realizza magicamente e istantaneamente. Qui sopra sono anni che discutiamo di questioni CONCRETE ma per vederne risolvere una si aspettano mesi quando va bene.

1 Mi Piace

Ti sbagli.
Questa volta si cominciano a vedere sanzioni per i dirigenti “pigri”:

ALL’ARTICOLO 31 sugli ostacoli all’offerta dei servizi in rete della PA leggo:
"Il mancato avvio delle attivita’ necessarie a porre rimedio e il mancato rispetto del
termine perentorio per la loro conclusione rileva ai fini della misurazione e della valutazione della performance individuale dei dirigenti responsabili e comporta responsabilita’ dirigenziale e
disciplinare ai sensi degli articoli 21 e 55 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.".

ALL’ARTICOLO 32 sul Codice di Condotta tecnologica pure leggo:
L’AgID verifica il rispetto del codice di condotta tecnologica da parte dei soggetti interessati e puo’ diffidare i soggetti a conformare la propria condotta agli obblighi previsti dal codice. La progettazione, la realizzazione e lo sviluppo di servizi digitali e sistemi informatici in violazione del codice di condotta tecnologica costituiscono mancato raggiungimento di uno specifico risultato e di
un rilevante obiettivo da parte dei dirigenti responsabili delle strutture competenti e comportano la riduzione, non inferiore al 30 per cento, della retribuzione di risultato e del trattamento
accessorio collegato alla performance individuale dei dirigenti competenti, oltre al divieto di attribuire premi o incentivi nell’ambito delle medesime strutture.".

questa considerazione negativa la condivido in pieno ma non dimentichiamoci che potremmo trovarci peggio. Il precedente Ministro della PA Giulia Bongiorno al suo insediamento aveva dichiarato che la sua preoccupazione sarebbe stata quella di aspettare gli ultimi sul fronte digitale.
La chiamava una “digitalizzazione ragionevole”. Un modo elegante per dire che avrebbe stoppato tutti i progetti attivati dai governi precedenti.

Potrebbe essere una chiave.

o forse un grimaldello!

Allora, il mio comune è attualmente commissariato, ed ho potuto verificare personalmente che non sia ancora iscritto ad ANPR. Per quanto riguarda il decreto, parla chiaro… cittadini privati non obbligati alla PEC ma in possesso di PEC iscritti a pubblici registri, la municipale prima di emettere sanzioni amministrative senza obbligo di contestazione deve accertarsi dell’esistenza di un indirizzo PEC anche per i privati cittadini, quindi il domicilio digitale non credo esista solo per i liberi professionisti, enti pubblici ed imprese.

si ma manca fisicamente l’archivio degli indirizzi pec degli altri cittadini, quelli diversi da imprese, professionisti con ordini professionali e pubbliche amministrazioni

poi è anche vero che alcune PA sono fuggite in avanti (perchè bisogna riconoscere che ci sono nella PA italiana anche delle eccellenze) e hanno fatto da sè. Ad esempio l’Agenzia delle Entrate permette di eleggere il proprio domicilio digitale a tutti i cittadini (anche privati) per poter ricevere le cartelle esattoriali, gli avvisi di accertamento emesse da AdE e tutto il resto! Con un semplice click entrando nel proprio cassetto fiscale.

è l’INAD lo fanno a “breve”

questo significa che per il momento arriverà il domicilio digitale per tutti con l’INAD e poi in uno step successivo faranno partire l’implementazione del domicilio digitale dentro ANPR. Almeno io l’ho capita così! :roll_eyes:

Stando al DL semplificazioni (bisogna vedere però come lo attuano sul campo e sempre che la formulazione resti la stessa in sede di conversione) gli indirizzi PEC passeranno in secondo piano (di fatto saranno usati come punti di contatto per comunicazioni di avvenuta notifica) al momento in cui sarà operativa la piattaforma digitale per le notifiche di atti della P.A.

ma la Piattaforma Digitale non coprirà l’ambito B2B e B2C

ecco, nemmeno rilette le linee guida INAD e già si guarda avanti…


Quanto alla responsabilità dirigenziale, sono anni che le leggi sono infarcite di queste formule che ormai sono diventate vere e proprie “clausole di stile”. Avete mai visto un dirigente decurtato?

Sisi, l’ambito privato resterà invariato. Ho citato la creanda piattaforma solo per una questione di volumi delle notifiche (incomparabilmente superiori nel settore pubblico), la pec in sostituzione della raccomandata tra privati resta.

Su questi temi, mai. Ma già il fatto che ci sia nero su bianco è positivo. Se e quando vorranno, potranno sanzionare.
Avessero scritto anche che AGID verificava l’effettiva attuazione e segnalava ai ministri-sindaci ecc. (e alla Corte dei Conti per conoscenza) che i rispettivi enti erano inadempienti al fine dell’applicazione della sanzione, sarebbe stato dirompente.

il decreto deve essere convertito in legge e se qualche parlamentare si piglia la briga di proporre emendamenti migliorativi sarrebbe una buona notizia.

io vedrei bene anche le Associazioni di Consumatori e Utenti, dei soggetti potenzialmente adatti a promuovere delle azioni di responsabilità nei confronti dei “burocrati pigri”

Ciao a tutti, ci sono novità sul come eleggere un domicilio digitale?

Nel mio Comune (Agliè), mi dicono che dalla loro parte possono semplicemente inserirlo in ANPR, tuttavia esiste questo INAD (fantasma?) dove andare anche ad inserire la propria PEC (in teoria).

Ci sono informazioni aggiornate? Grazie in anticipo :slight_smile:

Non vedo l’ora che ci siano novità ma che io sappia non ce ne sono :frowning:

1 Mi Piace

IL numero uno di PagoPA spa sembra proiettato oltre, parla gia’ di “notifiche digitali” (per le quali il domicilio e’ condizione necessaria):

non e’ escluso che sparso per i vari github o slack ci sia qualche spazio di discussione al riguardo, io non mi ci sono mai imbattuto.

Per adesso ilmeglio che puo’ fare un comune, specie se investe nel rilascio gratuito di caselle PEC al cittadino, e’ acquisire in fase di rilascio l’elezione del domicilio digitale (limitato ai rapporti col solo comune, ovviamente) e annotarlo sull’anagrafe locale. Su ANPR non lo metterei, perché li’ mi aspetterei di trovare un domicilio digitale eletto da utilizzare nei rapporti con tutti i soggetti: oggi coem oggi, non essendo appunto normato il dettaglio del domicilio digitale per i cittadini, direi che il comune non ha titolo alcuno per acquisire l’elezione del domicilio digitale valido per tutti.

PS: su INAD siamo ancora alle linee guida che erano in consultazione ma non ancora rilasciate ufficialmente. Eppure c’e’ enche gia’ il gestore, Infocamere. Nei commenti al post LInkedin di sopra c’e’ una mia breve sintesi sull’inevitabile rapporto INAD/Notifiche, con relativi dubbi che sarebbe utile sciogliere.

5 Mi Piace

https://www.comune.milano.it/-/trasformazione-digitale.-al-via-il-domicilio-digitale