Aggiungo un paio di dettagli alle giuste osservazioni sollevate da Andrea Borruso.
I CAP sono stati inseriti anche nel lavoro del Comitato di Pilotaggio OT11/OT2 nelle versioni dei panieri del 2015 e del 2016 ed è uno dei dataset contenuti nella versione finale del paniere pubblicata a febbraio 2017.[0]
La versione che, immagino, sia stata usata anche come base per la pubblicazione delle basi di dati chiave.[1]
Il dataset dei CAP ha un potenziale notevole di riuso ed è uno degli indicatori usati sia da OKFN Census[2], ad esempio.
In uno scambio avuto con Giorgia Lodi nel Forum “Open Data & Analytics”[3] avevo segnalato la necessità di lavorare maggiormente sulla comunicazione verso l’esterno (ovvero quella comunicazione rivolta alla società civile interessata e in generale alla cittadinanza) rispetto le motivazioni e i processi che provocano ritardi e/o cancellazioni sulle previsioni di apertura dei dati.
“In altre parole: se noi come società civile lo richiediamo di nuovo ha senso? Ha una priorità interna di apertura più alta lato vostro? Vengono fatte delle azioni successive per renderlo disponibile dopo n monitoraggi che salta? Non so, faccio delle ipotesi.
Uno spunto: sarebbe utile condividere su quei dataset le motivazioni, gli ostacoli o altro che ne sta rallentando la pubblicazione. Si imparerebbe molto a livello di filiera. Non mi pare sia mai emerso il racconto dei retroscena dietro l’azione di apertura, intendo una condivisione che migliori la consapevolezza di tutti.”
La risposta di Giorgia è stata illuminante: uno degli aspetti più controversi è quello relativo al ruolo della società civile: cosa aspettarsi dalla società civile quando un dataset viene inserito in queste agende, ma poi non viene MAI reso disponibile nel corso degli anni?
Lo dobbiamo richiedere di nuovo tutti gli anni?
Sui CAP sappiamo che la loro titolarità è una questione spinosa, ma tutto sommato ricade in questo caso estremo.
Questa rimozione tacita dalle basi di chiave non è certo simpatica, specie dopo esser stato presente per anni nelle varie agende nazionali.
Diciamolo chiaramente: siamo nel 2017 e nessuna agenda è stata mai rispettata. Questi dati potrebbero generare impatto, non dovrebbero generare flussi burocratici sterili. Non ho alcun interesse a bacchettare la PA: mi interessa che si ricrei un clima di fiducia tra le parti. Le aziende e la potenziale ricaduta economica di tutto questo altrimenti non si vedrà mai, sarà stato soltanto un gioco di creazione del consenso politico (e forse nemmeno quello).
Abbiamo bisogno di capire maggiormente il processo di inserimento/esclusione dei dati dalle basi di dati chiave, non soltanto l’elemento finale di questo passaggio.
La condivisione di queste problematiche dovrebbe aiutarci a capire quale ruolo dovrebbe avere la società civile per supportare al meglio queste agende, nate e gestite dalla pubblica amministrazione, con un pizzico di spauracchio della società civile.
L’unica cosa che abbiamo avuto fino ad oggi.
Proviamo a partire dal piccolo, partiamo dai retroscena sui CAP.
Come mai un dataset come questo può sparire dalle agende del riuso della PSI dopo anni che è stato presente, senza alcuna nota ufficiale al riguardo?
Non si parla solo dei CAP, si parla anche di ristabilire una fiducia tra le parti, data la storia passata.
Grazie mille,
Matteo
[0] - http://www.dati.gov.it/content/rapporto-annuale-disponibilit-banche-dati-pubbliche-formato-aperto-paniere-dinamico-dataset
[1] - https://elenco-basi-di-dati-chiave.readthedocs.io/it/latest/processo.html
[2] - https://index.okfn.org/dataset/postcodes/
[3] - https://groups.google.com/a/teamdigitale.governo.it/d/msg/data/ZwcuDWCi2uw/2LcbLgL-AgAJ