IT Wallet

Leggendo l’articolo ad un certo punto dice:

semplicemente appoggiando la Carta di Identità Elettronica sul POS dell’esercente convenzionato e inserendo un codice generato (una sola volta) attraverso l’app IO

Come dici tu giustamente è una bella distinzione perché se si tratta della CIE fisica allora ci sono un bel po’ di passaggi che devono essere fatti, per funzionare tutto il sistema, penso che prima tu debba collegare la carta di credito o di debito o il bancomat all’app IO, come che già avviene adesso se vuoi pagare tramite l’ app IO una qualche tassa dopo che IO ti ha fatto vedere l’avviso.
Poi ci deve essere un qualche sistema che collega la tua CIE alla carta che hai inserito nell’app IO, altrimenti i soldi come e dove li vanno a prendere, quindi al livello del POS ci deve essere un sistema che riconosca la tua CIE come una carta di credito/Debito/Bancomat, e comunque devi tirare fuori il cellulare ed autorizzare la transazione tramite il riconoscimento biometrico, almeno spero che sia così e non che tu debba inserire nel POS il codice che ti ha fornito l’app IO.
Ma a questo punto visto che comunque devi tirare fuori il cellulare non è più semplice usare Apple Pay e Google Pay ?
Ed hai comunque bisogno di avere una carta di credito/debito/bancomat.
Se invece è una cosa che riguarda solo il Wallet di IO allora è tutto più semplice, in pratica sarebbe qualcosa tipo Apple Pay o Google Pay, utile ma non poi tanto, visto che c’è già Apple Pay e Google Pay.

Piuttosto sarebbe comodo che tra i mezzi di pagamento dell’app IO ci fosse l’addebito diretto sul Conto Corrente, quindi senza il bisogno di usare una carta di credito/debito/bancomat.

Questo sarebbe davvero una gran cosa, visto che la CIE, che essendo rilasciata dallo stato, è un sistema di autenticazione della persona decisamente più forte, rispetto al riconoscimento tramite l’app bancaria.
In pratica ti basterebbe o la CIE ed un lettore NFC oppure ancor più semplice l’app CIE con la tua CIE collegata.

Non so perché non lo facciano ancora, a meno che per adesso il sistema della CIE ancora non riesca ad sostenere un simile carico, cosa possibile.
Ma sarebbe un gran bell’obiettivo per lo stato, perché sancirebbe la CIE come principale sistema di riconoscimento personale del cittadino, per qualsiasi esigenza di riconoscimento sui servizi su internet.

Amazon tra i sistemi di pagamento ti mette anche l’addebito diretto sul Conto corrente tramite SEPA, non so come funziona perché non l’ho mai usato.
Ma ti permette anche di usare il Bancomat3 che ti fa l’addebito istantaneo o diretto sul tuo CC, quello lo sto usando e personalmente lo trovo comodo.
Quindi in pratica Amazon ti mette in grado di fare acquisti con addebito diretto sul CC bancario o postale ciao ciao a MasterCard e Visa :slight_smile:

Anche le grosse banche italiane lo potrebbero fare senza problemi, pensa solo al fatto che unicredit, e le altre big hanno già fatto ciao a CartaSi/Nexi, come spacciatore di Carte di credito/Visa, e anche al circuito Bancomat3, sostituendo tutto con sistemi interamente gestiti da loro. al posto del Bancomat ora ti danno una carte di debito, collegata direttamente al tuo conto.

@GiP La CIE e la CNS-TS sono già predisposte per i pagamenti devono solo implementarle nei sistemi di pagamento. Per diffondere velocemente la novità basterebbe erogare i vari bonus statali su CIE o CNS-TS ed avrebbero una notevole diffusione e farebbero anche la gioia degli esercenti perché non pagherebbero le commissioni sulle transazioni, meno felici saranno a Poste Italiane che perderebbero milioni di postepay ove sono erogati i vari bonus. Anche i circuiti Mastercard e Visa avrebbero una bella perdita.

Il punto non è la comodità, è evitare di dipendere totalmente da un provider esterno e perdipiù straniero per pagare qualcosa, e tenere i dati delle transazioni in mani italiane. Questo vale mille ordini di grandezza più che la comodità della procedura per il cittadino.

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Ma pensi davvero che sarà così ? perché per adesso non abbiamo informazioni in tal senso.
Per fare una cosa del genere dovrebbero escludere sia sia le carte di credito/debito che il circuito bancomat3 e fare un addebito diretto sul conto corrente, quindi un addebito diretto SEPA, procedura non certo impossibile o particolarmente complessa, visto che viene già fatta da Amazon, ma anche da Paypal, e da tante altre entità, stato, regione, comune, fornitori di acqua luce gas, ecc.
Ovviamente quelli di Nexi e Bancomat3, Visa, Mastercard, ecc, non farà piacere, e qui il governo dovrà dimostrare almeno per una volta, di fare l’interesse dei cittadini, invece di quello delle varie lobbies.

Le banche, quelle italiane ed europee, tra di loro già da molti anni si scambiano abitualmente i dati negli utenti, le autorizziamo noi quando apriamo un conto, quindi dire:

…e tenere i dati delle transazioni in mani italiane. …

Purtroppo a poco senso, anche se pagherai con la CIE, rimarrà sempre un chiaro percorso del pagamento e tra tra questi dati ci saranno sicuramente; cosa hai comprato, da chi l’hai comprato, quando l’hai comprato e quanto hai speso.
Questo perché tutti i pagamenti elettronici devono rispondere a tutta una serie di requisiti di sicurezza e tracciabilità.
Sono piuttosto certo che la tua banca avrà una copia di questi dati perché tra le altre cose gli serviranno nel caso tu utente voglia contestare un addebito.
E mi ci gioco un mese di stipendio che troveranno il modo di scambiarsi o vendersi questi dati in forma più o meno anonima.
Quindi comunque vada quei dati anche anonimizzati gireranno sicuramente tra le banche europee, e probabilmente in una qualche forma anche fuori.

Comunque io parlavo della procedura lato utente, che per essere comoda dovrà essere qualcosa di paragonabile ad Apple Pay o Google pay, come velocità di utilizzo, nel caso si debba usare il cellulare e ad un pagamento con una normale carta di credito/debito o bancomat nel caso si debba usare la CIE fisica.
Perché se per fare un pagamento tramite la CIE ci metto un minuti e 20 tap sul cellulare allora difficilmente la utilizzerò abitualmente.

@Elena_S guarda come è impostato io-it wallet la Repubblica Italiana si è consegnata mani e piedi a potenze straniere extra UE. App basata esclusivamente su SO di Google, Apple e produttori cinesi, quindi queste aziende anche se è tutto criptato sanno tutto di te.
Lato pagamenti invece di puntare sull’euro digitale i pagamenti avvengono sempre sulle solite piattaforme (basta vedere i partecipanti al consorzio Mobit, quindi i costi saranno gli stessi e regali le informazioni economiche degli utenti sempre ad aziende di potenze straniere. E se per caso scoppia una crisi internazionale ti ritrovi che non riesci neanche a fare pagamenti.
Per non parlare dello spreco di pubblico denaro per l’operazione it wallet ben 102 milioni di euro annui per 2024-25-26 quindi 306 milioni sprecati per creare un duplicato delle CIE.
Le CIE dovevano inglobare le tessere sanitarie, il certificato elettolare e fungere da borsellino elettronico, molti queste cose mi sa che l’hanno dimenticate.
E per la firma digitale FEQ qualcuno pagherà per l’uso (utenti o PA?).

Da una ventina di anni Russia e Cina si sono date strategie IT razionali con il primo, esplicito obiettivo di non dipendere da multinazionali USA (quelle europee non esistono). Quindi propri circuiti di pagamento, social, fino a sistemi operativi (Cina: Linux Deepin e Ubuntu Kylin, Russia: AstraLinux). Hanno basato le loro soluzioni su standard internazionali accettati, Internet in primis, ma sempre mantenendo un certo controllo di sovranita’. In Russia, malgrado le sanzioni, il sistema di pagamento interno con carte di credito, bancomat, ecc funziona esattamente come prima. Non si possono fare trasferimenti privati da/per paesi sanzionanti, per il resto funziona tutto. In Cina si puo’ (si deve…) gestire tutto via uno smartphone, che pero’ e’ cinese.

Nel legiferare su 2FA, standard bancari e via dicendo nella UE non si sono considerati aspetti di sovranita’. Che non sarebbe un male, se il mercato USA fosse aperto a noi come il nostro al loro. Se parte degli americani usasse carte di credito europee, software europeo, partecipasse a social europei. Ma non e’ cosi’. La forza del dollaro, e degli USA, e’ in buona parte dovuta al suo ruolo come moneta per le transazioni internazionali. Per questo lo difendono, con ogni mezzo piu’ o meno lecito o piacevole.

L’identita’ digitale e’ solo un aspetto tra i tanti. Avremmo l’opportunita’ di provare a fare da soli, e non la sfruttiamo. Il disprezzo o la mancata considerazione di Russia e Cina per l’Europa e’ dovuto anche a questo.

Tra consulenti IT e di altri settori circola da tempo immemore il motto “certi clienti sono cosi’ stupidi che e’ immorale lasciare loro il loro denaro”. Negli uffici di rappresentanza a Bruxelles delle multinazionali USA probabilmente e’ scritto a lettere dorate sulle pareti.

Chissà se sarò un prediletto? :grin: Finalmente ci siamo: mercoledì 23 ottobre 2024 si parte! Il 5 dicembre per tutti :clinking_glasses: :clinking_glasses:

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Esiste da qualche parte una descrizione di come procede la verifica dei documenti lato Amministrazione?
Ricerca in Internet, trovati due buoni articoli che pero’ descrivono solo le procedure lato utente. Ma che illustrano bene la situazione.

===== QUOTE

Perché è stato introdotto l’IT Wallet?

Il servizio è dedicato a tutti i cittadini italiani maggiorenni e l’obiettivo è quello di facilitare la vita delle persone, rendere più efficiente il dialogo tra pubblica amministrazione e cittadini e rendere più veloce e comodo l’accesso ai servizi digitali, senza bisogno di usare carta e tessere tradizionali. Inoltre, IT Wallet sarà integrato con i sistemi di identità digitale europei, consentendo ai cittadini di usufruire dei servizi online anche negli altri paesi dell’Unione Europea.

===== UNQUOTE

Tutte le volte che ho avuto problemi nel dialogo con la PA, e credo che sia cosi’ per tutti o quasi, e’ stato dovuto a burocrazia eccessiva, regole contorte, discrepanze tra paese formale e paese reale e poca empatia con la persona allo sportello. Tutti aspetti che il wallet non andra’ a risolvere.

===== QUOTE

In questo scenario, assume rilevanza la partecipazione delle Big Tech americane, che sempre più si propongono come partner tecnologici e facilitatori di tali portafogli digitali a tutti i livelli. La Commissione Europea, inoltre, ha l’obiettivo di mitigare le posizioni dominanti delle suddette aziende, assicurando nel contempo la centralità della privacy degli utenti e promuovendo l’adozione diffusa di wallet solidamente europei.

===== UNQUOTE

Temo di immaginare chi veramente stia spingendo per il wallet e stia gia’ vincendo. Parlare di privacy con quelli cui si mettono in mano i dati e’ fantascientifico. D’altronde se ho un conto in banca devo accettare che la banca conosca l’ammontare del saldo.

https://www.punto-informatico.it/it-wallet-app-io-data-ufficiale/

La conferenza stampa su YouTube:

a quanto pare con tappe intermedie del 6 novembre (250mila cittadini) e 20 novembre (1 milione di cittadini).

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A parte la solita faccenda del pensare male ecc. ecc. questa e’ una coincidenza? Oppure, come dicono spesso, “ad orologeria”? Chissa’ se dopo i tre gradi di giudizio con i vari ritardi alla fine decidono che “il fatto non costiuisce reato” oppure lo costituisce ma interviene la prescrizione?

pensando male e leggendo due titoli di oggi del sole:

ma mi sfugge il legame con IT wallet

La data.
Oggi parte IT wallet e c’e’ il convegno G7 a Cernobbio.

Ci siamo! il poligrafico ha pubblicato poco fa un reel in cui si vede anche un’anteprima della schermata. arriverà per tutti dal 4 dicembre.

segnalo anche questo intervento
https://www.youtube.com/live/s5o_j-a9GqU?si=kTY7ixkmT_UUFmyO&t=16842

Bene il nostro portafoglio tricolore, ma andiamo oltre i confini nazionali… se nel 2026 si concretizzerà questo progetto sarà un vantaggio per tutti…

Eudi

Prendiamo il video ufficiale UE “eudi” sul digital wallet come base del perche’ viene introdotta questa tecnologia
https://ec.europa.eu/digital-building-blocks/sites/display/EUDIGITALIDENTITYWALLET/

Tutto quello che viene descritto e’ il lato utente. Non una parola sul lato provider e su tutta la gestione documentale backoffice, nuovi flussi, preparazione del personale con quello che ne consegue.
Alcuni esempi dal video.
Min 02:12. Caricare i diplomi universitari nel wallet.
Normalmente uno non si candida per una posizione all’ultimo minuto, da uno smartphone, cosi’ da avere bisogno di portare con se’ i diplomi. Ma se anche cosi’ fosse esiste gia’ una tecnologia alternativa e gratis - un siglilo elettronico dell’universita’ sul diploma. Si potrebbe fare standard, per i nuovi laureati, a richiesta, in segreteria, per chi il diploma lo ha ottenuto in precedenza. Un pdf universalmente gestibile.
Min 02:16 Ricette mediche
In Italia queste sono gia’ disponibili in tutte le farmacie grazie a un intelligente sistema centralizzato di gestione. Si mostra la tessera sanitaria e la ricetta e’ gia’ a sistema. Ovviamente il video del wallet non meziona le enormi difficolta’ di ottenere medicine in un paese diverso dal proprio se intervengono diversi prontuari, regolamentazioni, prezzi regolamentati ecc.
Min 02:17 Biglietti e carte di imbarco
Esistono gia’ da una ventina di anni, in pdf e con QR-code. Basta mostrare quello, in tutta Europa. Il QR-code funziona anche a stampa, senza bisogno di wallet.
Min 02:30 Registrazione per una conferenza
Esiste gia’, si fa cosi’ da anni con pdf e QR code
Min 02:51 Presentazione di documenti a un service provider
L’immagine mostra uno scambio di dati via QR-code passato tra due smartphone. Implicitamente il proprietario del wallet non e’ di fronte al proprio PC ma, diciamo, all’universita’ per l’iscrizione. Quindi mostra lo smartphone, quelli della segreteria accoppiano il loro e i documenti sono trasferiti.
Da anni si puo’ fare la stessa identica cosa al PC, caricando i documenti voluti, in tutto il mondo. Non c’e’ nemmeno bisogno di andare di persona in segreteria. Si fa da casa. Piu’ pratico.

Trovo estremamente preoccupante che la soluzione “wallet” non sia universale, come potrebbe essere un repository nazionale/ governativo di dati personali. Diciamo un’estensione di ANPR con spazio per altri documenti pubblici e ufficiali, dalla tessera sanitaria alla patente ai diplomi di stato. Il wallet e’ invece concepito per lo smartphone. Non “anche” per lo smartphone ma “solo” per lo smartphone, la cui tecnologia non e’ in mani europee, e gli interessi commerciali sono mostruosi.

A descrivere la situazione c’e’ un famoso detto veneto. Si applica perfettamente alla UE di oggi.

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Piccola curiosità. Su IT wallet sarà caricata la Tessera Sanitaria, con la CNS-TS fisica si può accedere a molti siti. Ora digitandola si potrà ancora accedere ai siti o si perderà questa funzione? La Tessera Sanitaria fisica è valida anche all’estero (anche paesi non UE) con la digitalizzazione della TS questa funzione resta o si perde?

ovviamente le funzionalità delle tessere fisiche rimangono invariate e contrariamente all’IT wallet valgono anche all’estero. dal 2026 quando sarà integrato con il wallet europeo ci si potrà identificare in tutta l’UE.
l’obiettivo è creare un’unica identità digitale accessibile

A me preme solo sapere se la versione digitale mi fa eseguire le stesse operazioni della tessera fisica. Perché se la versione digitale manca di qualche funzione che ha la fisica nella sostanza è del tutto inutile.

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