Pagare al tabacchino e/o edicola

In realtà, l’azzeramento delle commissioni sui piccoli importi si riduce in Italia a iniziative limitate e pochi circuiti e per di più nel tempo. Questa che lei cita è limitata al solo circuito Bancomat e dura due anni, come scritto nell’articolo. Credo che Satispay abbia anch’essa zero commissioni sui piccoli importi, e recentemente si è aggiunto il circuito Nexi, con un’iniziativa - di nuovo - limitata nel tempo.

Svariati governi hanno tentato di imporre la rimozione delle commissioni per i piccoli importi (anche per combattere l’evasione fiscale) ma non hanno mai convinto le banche e i circuiti di pagamento. Un altro mondo rispetto, per esempio, ai Paesi Bassi, dove oltre 10 anni fa il governo si è seduto al tavolo con tutte le banche e queste hanno davvero rimosso permanentemente queste commissioni. Il risultato è che i contanti non si usano praticamente più, neanche per comprare una caramella di 5 centesimi.

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Non è una disposizione governativa, perchè sarebbe impossibile imporre ad un privato un servizio gratuito, ma è stata una moral suasion del governo che ha portato a queste novità.

Il fatto è che qualcuno il servizio deve pagarlo. Io non ci credo che negli altri stati le commissioni siano state completamente azzerate e nessuno paga nulla. Di cosa vivono i circuiti? come pagano gli stipendi?

I circuiti che emettono carte di credito vivono di commissioni. Cioè, se io pago con amex, mastercard o visa oggi, devo versare ad amex quanto dovuto tra un mese. Qualcuno questi giorni di valuta deve pagarli e qualcuno deve pagare tutta l’infrastruttura che c’è dietro al POS.

non sarà che forse all’estero hanno capito che costa infinitamente di più gestire tonnellate di contante?

Si Ettore, la corretta definizione è la tua.
Per il resto direi:

  1. meglio due anni (forse rinnovabili) che nulla
  2. la nostra classe dirigente non ha venduto il suo lato B; ha già ipotecato anche quello di tutta la sua genia futura.
    Non è possibile che si continui ad essere duri con i deboli e deboli con i forti.
    L’incapacità di poter far valere le ragioni delle persone nei confronti di coloro che gestiscono anche il minimo centro di potere ha trasformato la nostra classe dirigente in un branco di servi.

Il fatto è che qualcuno il servizio deve pagarlo. Io non ci credo che negli altri stati le commissioni siano state completamente azzerate e nessuno paga nulla. Di cosa vivono i circuiti?

È un’ottima domanda, tant’è vero che se la pongono praticamente tutti gli stranieri che vanno a vivere in Olanda, o che - come mi è capitato nel caso di una scelta scellerata di un aeroporto che ritenevo comodo ma che eviterò come la morte per il resto della mia vita - abituati a vivere senza contanti hanno problemi gravi se fanno una breve scampagnata oltre il confine in Paesi del Terzo mondo (con tutto il rispetto per il Terzo mondo) come Germania o Belgio. In Olanda ci sono dappertutto, ai pagamenti in cassa, adesivi “Pinnen? Ja graag” (pagamento con carta? Volentieri!) oppure, altrettanto spesso, “Pinnen liever dan contant” (preferiamo pagamento con carta a contanti). Chi li ha prodotti questi sticker, ci chiediamo tutti?

Tutti i miei conoscenti olandesi mi hanno parlato di questa grossa campagna comunicativa negli anni attorno al 2010, ma solo in termini vaghi (quelli che conosco avevano 15-25 anni all’epoca). Non ho mai capito esattamente cosa sia accaduto.

Ora ho cercato di nuovo un po’. Non ho chiarezza totale, ma più che un’iniziativa del governo sembra ci siano state una o due fondazioni di consumatori che hanno promosso violentemente i pagamenti con carta (ma la domanda diventa: chi ha pagato queste fondazioni “di consumatori”? Credo le banche, la potente triade ING-Rabobank-ABN Amro).

A leggere mi sembra di capire che, proprio come dici tu, @perrcla, le commissioni, più che essere scomparse, sono state rese più a buon mercato dei pagamenti in contante (nel senso che le banche preferiscono non gestire masse di denaro e si fanno pagare salato per farsi portare contanti dai piccoli imprenditori ogni settimana). Dappertutto, sui siti di queste fondazioni, si celebra già dal 2013 un minore costo di transazioni in contante rispetto alle transazioni con carta.

Per esempio, qui:


Traduzione: (…) i costi di una transazione con carta negli scorsi 13 anni si sono ridotti da 27 cent nel 2002 a 17 cent nel 2017. Un pagamento in contanti in media costa a un imprenditore in media 29 cent. Rispetto al 2002 i costi medi di una transazione in contante sono aumentati del 93% e quelli di pagamenti con carta calati del 58%. Un pagamento in contante, ormai, è del 70% più costoso di un pagamento su carta (…).

Qui addirittura un libretto che celebra l’operato di un’altra fondazione, che dice che la prima campagna cominciò nel 2006:
image

Poi un articolo del 2017 in cui si osserva come si diffondessero sempre di più i negozi che accettavano solo pagamenti con carta.

Eccetera eccetera. Non cito le brochure delle numerosissime aziende dei circuiti POS che, ovviamente, tirano l’acqua al proprio mulino. Ma continuano a ripetere queste cifre della diminuzione relativa del costo di transazioni carta rispetto ai contanti. Però tutte queste brochure mi fanno venire in mente un’altra spiegazione: se ci sono molte aziende di circuiti POS che competono, non è che, semplicemente e come in tutti gli altri settori, il libero mercato dei circuiti POS funziona meglio che in Italia (senza cartelli), e i prezzi si abbassano anche per questo? È come se loro avessero avuto già dieci anni fa il gioco al ribasso che dovrebeb esser normale nel libero mercato e che noi stiamo appena appena appena cominciando a intravedere con gli esempi suddetti di Satispay, Nexi, e Bancomat. Se uno comincia gli altri devono far vedere che sono competitivi anche loro.

Buonasera, scusate il probabile off topic ma scrivo per avere un confronto su un problema pratico. Nel conteggio delle transazioni fatte possono considerarsi valide quelle fatte ad esempio in un tabacchino per bollette o f24 non intestati a me ma pagati con carte a mio nome? In questo articolo (https://www.ilgiornale.it/news/economia/cashback-sulle-bollette-ecco-funziona-1912827.html) viene posto un problema pratico simile al mio, paventando addirittura controlli in merito. Perciò come dovrei muovermi? Dovrei escludere le spese relative al pagamento di bollette, bollo auto, f24, avvisi pagopa ecc non direttamente a me intestate o non devo preoccuparmi?

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Non ti devi preoccupare. Se paghi con la carta presso un esercente fisico hai diritto al cashback

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Qualcuno ha ritrovato le transazioni su Io dopo aver acquistato le sigarette con la carta?

Sì, io le ho sempre trovate. Il problema però, è che quasi mi imbarazza richiedere al tabaccaio di pagare con il bancomat per avere un premio per aver contribuito alla “lotta all’evasione”, il tutto a suo discapito, perché lui paga la commissione e in più, se pagassi in contanti, in che modo potrebbe evadere? Quindi non capisco assolutamente il senso di questa misura del governo, ancora di più se mi rimborsano le spese delle tasse che devo pagare e per le quali, magari, utilizzo i circuiti dell’esercente. Non può ricadere tutto sulle sue spalle. Ok, qualcuno le commissioni le deve pagare, ma di certo si sarebbe dovuto pensare a fondo a questa questione, prima di avviare il cashback e addirittura la lotteria degli scontrini (per la quale, fino a poco tempo dall’avvio, sembrava valessero solo gli scontrini, anche pagando in contanti). Ad esempio, contattare tutti i gestori, concordare un abbassamento delle commissioni e poi fare in modo che siano rimborsabili all’esercente da parte dello Stato. Ridurre la percentuale del cash back dal 10 al 5%,non toglierebbe, secondo me, l’incentivo di partecipare al cash back e potrebbe fare in modo che il rimanente 5% sia destinato al rimborso dei commercianti, ma obbligarli, a questo punto, ad accettare pagamenti elettronici per qualsiasi cifra. Mi sembrerebbe più equo e forse potrebbe veramente servire all’obiettivo di lotta all’evasione.

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Scusi, ma l’obbligo di avere il POS esiste già da prima del cashback e della lotteria, il commerciante deve ringraziare che non ci siano ancora sanzioni per non rispettare l’obbligo, ci mancherebbe pure che io mi debba sentire in colpa per usufruire di un mio diritto.

Gentile Ettore, ci mancherebbe, so che è un mio diritto, quindi è in linea con le regole. Il mio discorso riguarda solo il mio sentire. Non sono d’accordo con un mio diritto che vada a scapito di altri, soprattutto se il substrato è la lotta all’evasione e stiamo parlando di pagare tasse o sigarette.
Specifico, comunque, che nè io nè nessuno dei miei conoscenti, appartiene alla categoria dei commercianti, quindi è un pensiero del tutto disinteressato da coinvolgimenti personali. Comunque, se per caso, le commissioni fossero anche un alibi, allora, dal mio punto di vista, bisogna togliere anche l’alibi.

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Mi risulta bene che sia un problema di commissioni. Non di legge. Stessa risposta da un tabaccaio circa le marche da bollo.

La ratio è che chi Le ha fornito la risposta (“non si può”) applica un ordine dall’alto del gestore del bar/tabacchi, persona che forse non è costantemente presente in negozio e/o non aggiorna tempestivamente i dipendenti sulle novità. Motivo per cui non è stato in grado, questo commesso, di dirLe quale legge vietasse i pagamenti con carta.

Fino a ieri (2019) le commissioni sui micro pagamenti erano proibitive, poi le cose sono cambiate.

Si aggiunga anche che sulle ricariche telefoniche il margine del gestore è irrisorio, sulle lotterie leggo che si tratta dell’8% (mica poco), e addirittura nullo sulle marche da bollo. Se non ci fosse l’obbligo per chi ha la licenza da tabaccaio di vendere le marche da bollo senza guadagnarci nulla nessuno venderebbe marche da bollo.

Fonte: ne ho parlato apertamente con un tabaccaio pochi anni fa che mi ha cordialmente spiegato che sulle marche da bollo il margine è zero. Fonte 2: anni fa assistevo a una trattativa per un POS di ricariche cellulare poi rifiutato per le commissioni eccessivamente irrisorie. Questa fonte parla di 5/10 cent a ricarica, ma io sapevo addirittura di 17 centesimi ogni 100 euro di fatturato (0.17%, cioè bruscolini)

Si spera che con l’azzeramento delle commissioni le cose migliorino. Ma anche con la formazione del personale.

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Ho letto tutto il forum e ho letto una marea di stupidaggini.
Sono un tabaccaio, non accetto pagamenti con carta su giochi, ricariche e sigarette e ora spiego perchè.
Su un pacchetto di Marlboro che vendo a 6€ prendo 60c, la metà (almeno 30c) se ne va in tasse più o meno occulte, SumUp trattiene l’ 1,95% di commissioni (circa 12c).
Lasciamo perdere le ricariche telefoniche, 12c (tassati) su 10€ di ricarica.
le marche da bollo? il 4% cioè su una marca da 16€ prendo 64c, anche qui tassati (32c) e se pagate con carta Sumup trattiene 31c.
Evasione zero, quasi tutti prodotti di monopolio.
Affitto, bollette, tempo, spese varie non contiamole.
Ma la migliore è la lotteria dello scontrino, a cui NON ho aderito, mi sono stati chiesti 220€ + IVA per l’aggiornamento del software cassa (!!!).
Pensate a questo quando dal tabaccaio volete pagare con carta.
Saluti

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Tutto vero… forse è meglio se chiude.

Da quanto leggo in premessa, lei è la prima volta che (cito) "…invia un messaggio. Diamogli il benvenuto nella nostra comunità!"
La morale sarebbe che dovremmo dare il benvenuto ad un signore che in dono ci porta un bel sacchetto di “stupidi”?.
Si può anche fare; in fondo c’abbiamo già uno stato che ci rifocilla sistematicamente con il medesimo nutrimento. Un arrogante in più non fa molta differenza.
Solo una cosa, prima di consumare la razione che mi spetta di stupidità. Sig. Luigi69; la informo che non vive su di un cucuzzolo, la in alto in alto. Lei vive fra noi, con noi e siamo noi che le paghiamo lo “stipendio”. Dica pure la sua ma sia più corretto ed educato; facendo come fa lei corre il rischio di apparire…“stupido!” e certamente non lo è per cui…perché farsi male da soli?!

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Scusi, e chiedo sinceramente perchè non conosco le offerte sul mercato, ma la cancellazione delle commissioni per importi inferiori a 5 € (o 10€ per Nexi) non le consentirebbe di accettare le carte dato che la maggior parte degli importi da lei indicati sono inferiori ?

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Io non ho dato dello stupido a nessuno, ho detto che ho letto una marea di stupidaggini e non è detto che mi riferivo a lei.
Ho riportato i fatti come sono, chiarendo tutte le inesattezze che ho letto.
Non vivo su un cocuzzolo e lei non deve pagarmi lo stipendio, lo fanno i miei clienti che mi onorano di frequentare la mia tabaccheria tutti i giorni.
Non sono nè maleducato nè arrogante, e la sua reazione è esagerata.
Saluti

Probabilmente si, alcune possono anche essere considerate tali, ma probabilmente non hai colto gli ottimi consigli che ci sono in questo thread! :wink:

Vi faccio notare che probabilmente ha SumUp; per coloro che non lo sapessero non ha il circuito Bancomat, quindi non ha l’azzeramento delle commissioni come qualcuno ha supposto! :frowning:

E cosa dovrei pensare io di un tabaccaio al quale viene consigliato come fare per ovviare a questi problemi, per pagare commissioni zero, e dopo averglielo detto ripetutamente varie volte ancora non si è svegliato? :smiley:

Luigi per caso hai anche il Lottomatica o l’infernale macchina della Sisal?

Per coloro che non lo sapessero tali macchine che consentono un sacco di operazioni molte non hanno la possibilità di usare la carta di credito; ma la responsabilità non è dell’esercente, è di Sisal e/o Lottomatica non si accollano i costi della carta, lasciano un aggio da strozzinaggio all’esercente, pensate che quest’ultimo si accolli lui i costi di un POS personale? :smiley:

Luigi non sarà stato così “simpatico” ma da un certo punto di vista bisogna anche comprenderlo.

A mio avviso il dito andrebbe puntato prima nei confronti di Lottomatica e Sisal, i due strozzini, questi dovrebbero abilitare il pagamento con carte per tutte le operazioni togliendo la necessità di un POS da parte dell’esercente.
Trovo assurdo che ci sono esercenti con un Ingenico collegato alla macchina Sisal o Lottomatica e un altro per le altre operazioni! :smiley:

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Scusa, ma non sono molto d’accordo, SISAL è una società privata: il tabaccaio non è obbligato ad avere SISAL e un altro operatore può fare concorrenza a SISAL accettando i pagamenti con carta.
Inoltre per specifici servizi esistono molte alternative, ad es. SISAL non accetta la carta per le ricariche Amazon, ma se vado al supermercato o da GameStop posso comprare una ricarica Amazon pagando con qualunque carta (anche AMEX).

Sisal o Lottomatica
Si, corretto, come dici sono società private; il tabacchino non è obbligato ad averle. Però se vuole fornire più servizi, come il pagamento del bollo auto ed altre bollette, ricariche telefoniche, etc, e nel frattempo e le giocate a lotto o SuperEnalotto è necessario che adotti una di queste macchine.

Accettare pagamenti con POS, considerando gli scarsi margini, equivarrebbe come lavorare gratuitamente.

Il fatto che Sisal non accetti la carta per alcuni servizi e viceversa altri esercenti l’accettino potrebbe dipendere da diversi accordi con Amazon. Chi ti dice che Amazon riconosca lo stesso aggio a tutti i suoi “venditori”? Nel caso di Sisal poi questa a sua volta deve riconoscere una parte della propria fetta di torta all’esercente che commercializza il suo servizio. Nel caso del supermercato c’è solo un soggetto, nel caso di GameStop potrebbe esserci catena ed affiliato.

Bisognerebbe che tutti i soggetti giocassero a carte scoperte, con costi trasparenti. Altrimenti diventa una caccia alle streghe. :wink: