Servizi informativi su IO

Buongiorno
è possibile pubblicare su IO servizi puramente informativi (senza push di messaggi nè pagamenti)?
In altri termini, si può fare l’onboarding e pubblicare i servizi da subito per poi integrare la messaggistica successivamente?
grazie
saluti

1 Mi Piace

Non credo sia possibile:

Anche perche’, da quello che si capisce. i servizi SONO la messaggistica…

1 Mi Piace

Infatti “pubblicare senza messaggistica” significa sostanzialmente pubblicarli su un sito web (dell’ente). Se bisogna fare questo basta che l’ente abbia un sito e ai cittadini non occorre IO per vederlo, ma un semplice browser. Forse la domanda si riferiva a un ente che non ha un sito web?

In realtà, anche nel caso di un ente che abbia un sito e voglia rendere più visibili certe informazioni su di esso sembra forse improprio usare IO come veicolo (per esempio, con dei messaggi pushed come “Il sito del tuo Comune ha pubblicato nuove linee guida XXX: vedile a https:/…”). Non è sbagliato, per carità, ma fa un po’ spam. L’uso più appropriato di IO dovrebbe essere quello di inviare al cittadino messaggi che sono utili specificamente per lui/lei: sta per scadere il TUO bollo auto, devi pagare la tassa per TUO figlio. Molto più utile di: il Comune ha pubblicato il nuovo calendario pagamenti, controlla sul sito; l’ACI ha pubblicato un messaggio in home page, vai a vedere se ti riguarda, eccetera.

Correttisimo, è questo il vero uso. No sagre grazie :slight_smile:

Scusate ma sarei interessato a tornare su questo argomento, perchè in realtà credo si possa rischiare di perdere una serie di casi d’uso e di opportunità non banali.

MI spiego, il sito web è un ottimo strumento di comunicazione, ma non copre certi tipi di comunicazione verso il cittadino, per intenderci in particolari servizi informativi “push”, e per questo motivo molte PA che conosco si sono attrezzate nel creare newsletter o qualcuni si è anche spinto su telegram, whatsapp, … IO potrebbe superare questo, liberare risorse e diventare ancora più efficace per cittadini e PA.

I casi d’uso sono molti: la mobilità che comunica modifiche al traffico, bandi per il welfare, … ma anche gli esempi della protezione civile fatti qui (Notifiche da protezione civile), ma sono sicuro che chi legge ne avrà in mente molti altri ancora più importanti.

Con il fatto che il cittadino sceglie, facilmente, in IO quali sono i suoi servizi che gli interessano non vedo rischi di SPAM nei suoi confronti.

D’altro canto già ora nell’app ho trovato almeno due servizi “ACI Comunicazioni Istituzionali” e “IO Novità e aggiornamenti” che secondo me sono già stati implementati in quest’ottica.

Quello che non trovo nella documentazione https://developer.io.italia.it/openapi.html è come implementare questo tipo di servizi, o comunque in che modo IO comunica ad un ente il fatto che un cittadino si è iscritto ad un servizio dell’ente, perchè il flusso mi sembra solo girato nel senso inverso (il cittadino è precedentemente iscritto all’ente e l’ente ha l’onere di verificare che sia anche interessato ad un servizio IO per mandargli un messaggio).

Grazie.

Sono argomentazioni ragionevoli, @Mauro_Amico ! 1. Se ci sono già PA che hanno servizi push sparsi per vari social media, è ragionevole riunirli tutti in una fonte (questo processo è senz’altro coerente con l’obiettivo di IO e altre semplificazioni/centralizzazioni che si stanno portando avanti), che peraltro è una fonte istituzionale e non un social media gestito da un’azienda privata. 2. Se il cittadino non vuole ricevere messaggi vari da una certa istituzione, effettivamente la possibilità di scegliere lo protegge da quel che a lui/lei risulta “spam”. Niente da dire. Si stava solo ragionando ad alta voce su pro e contro.

La preoccupazione mia e di @Andrea_Tironi1, credo, è più sottile e si riduce a due argomentazioni: una è lo spreco di opportunità, una è l’equivoco che si potrebbe generare nel pubblico circa la natura di IO con conseguenze potenzialmente pericolose (fino ad arrivare addirittura al fallimento del progetto dovuto a una percezione sbagliata):

  1. In primo luogo, usare IO come veicolo di newsletter è riduttivo rispetto alle potenzialità di IO e all’obiettivo per cui è stato creato: la novità assoluta è che IO può mandare messaggi non solo specifici per una categoria di persone, ma specifici per quella particolare persona. Non: “leggi l’ordinanza del Comune di Milano sugli asili”, ma: “devi pagare la retta dell’asilo di tuo figlio Alfredotto entro giovedì (dopodomani), clicca qui per pagare subito”. Ripeto ancora: non c’è niente di male a usarlo per fare push di newsletter, ma è un po’ un peccato, perché è come avere una Ferrari piena di benzina e usarla a spinta, mettendo cose nel bagagliaio come se fosse un carrello; oppure come avere un chemioterapico nuovo, che attacca solo le cellule del tumore non producendo effetti collaterali, ma disattivare questa funzione e tornare ai chemioterapici degli anni '70/'80, che uccidevano anche tante cellule sane dell’organismo, con tanti effetti collaterali;
  2. L’argomento 1) è solo teorico: “spreco di potenzialità”, “sottoutilizzo”, “peccato”. Mi preoccupa un po’ di più un suo potenziale effetto secondario sulla percezione pubblica. Purtroppo, il grande pubblico non ragiona molto, e dedica pochi secondi a prendere decisioni: abbiamo visto i commenti a IO su Google Play e Apple Store, che sono inclementi e a volte un po’ irragionevoli (c’è chi ha messo una stella non solo perché ci sono “pochi servizi”, cosa che la descrizione della app dice chiaramente - e chiunque con un minimo di ragionevolezza ha infatti valutato l’estetica e funzionalità della app scrivendo nella review in modo costruttivo “ottima app, ora sotto con i servizi!”, ma addirittura perché doveva identificarsi con SPID e lo trovava irritante - una cosa del tutto ovvia, il che significa che si fa in fretta a dare un giudizio negativo sulla app anche sulla base di argomenti completamente irrazionali). Sapendo questo, cosa succederebbe se riempissimo IO di newsletter, creando la sensazione per il cittadino che sia solo una fonte di mail con il testo “Pubblicata ordinanza su biciclette, vai sul sito del Comune” (che molti proprietari di auto cancellerebbero irritati) o “Pubblicata ordinanza su ZTL, vai sul sito del Comune” (che molti proprietari di biciclette cancellerebbero irritati - la domanda è anche se sarà mai possibile escludere solo certi tipi di messaggi a priori: quelli rilevanti sulla base dell’età, dei veicoli? Ne dubito - al più si potranno escludere “tutti i messaggi del Comune di Milano”: un po’ troppo generico). Sulla base di questo equivoco temo davvero una cancellazione di massa dell’app (se già ora ci sono tanti equivoci, figuriamoci le review su Google Play se, scaricata l’app, arrivassero immediatamente messaggi irrilevanti: molti frettolosi metterebbero zero stelle e review piene di odio per una “app inutile”) e una vanificazione straordinaria di un investimento massiccio di tempo, soldi, ed energia.

Nei Paesi Bassi esiste una casella mail in cui ogni cittadino riceve notifiche dalle istituzioni pubbliche. Il bello è che si tratta solo ed esclusivamente di notifiche che riguardano lo specifico cittadino. Se ti arriva una mail lì, è sempre e solo per una multa, o perché l’Agenzia delle Entrate ti fa una domanda sulla dichiarazione fiscale, o perché il Comune ha notato anomalie nel numero di persone registrate nel tuo appartamento. Se ti arriva una mail lì, è al 100% qualcosa che vuoi leggere e vuoi leggere subito. Per questa ragione, ogni volta che sulla mia mail personale (collegata alla casella) mi arriva notifica che c’è un messaggio, mi precipito a guardare a qualsiasi ora del giorno e della notte (anche con un po’ di ansia). Se iniziassero a mandare messaggi generali (“leggi le modifiche alla circolazione dovute alla maratona di Amsterdam di Domenica prossima”: latte alle ginocchia), sono sicuro che smetterei immediatamente di dare importanza a queste notifiche. Al 100%. Probabilmente mi disiscriverei e tornerei a dare importanza solo alle lettere cartacee con il bollino dell’Agenzia delle Entrate.

Detto questo, però, sono solo considerazioni forse un po’ perfezionistiche. Se non perdiamo d’occhio l’uso fondamentale di IO e centralizziamo i servizi personali che ci devono essere, non guasta sicuramente usarlo come newsletter pubblica, con chiare opzioni di esclusione, una sezione chiara della app a questo scopo, e magari, perché no, qualche linea guida per le PA circa l’uso di queste newsletter.